L’Onorevole Alessandra Mussolini convoca a Roma la famiglia Camparini e il loro avvocato Francesco Miraglia
Anna Giulia, i genitori in Parlamento
Il deputato Alessandra Mussolini ha convocato giovedì 15 novembre la famiglia e il loro avvocato in Commissione parlamentare per l’infanzia
REGGIO EMILIA – Il deputato Alessandra Mussolini ha convocato giovedì 15 novembre a Roma la famiglia Camparini e il loro avvocato, Francesco Miraglia, per approfondire la loro vicenda/caso di malagiustizia che, come si ricorderà, ha come protagonista una bambina emiliana, che oggi ha 7 anni, e i suoi genitori. Scrive l’avvocato Francesco Miraglia, difensore della famiglia Camparini: “Una vicenda ricca di colpi di scena, diritti minorili violati, dolore, amarezza, gesti estremi e che, dopo essere approdata nelle aule di tribunale e in televisione, suscita ora l’attenzione della Commissione parlamentare per l’Infanzia ed in particolare di uno dei suoi componenti, Alessandra Mussolini”.
“Da questo caso – spiega l’avvocato Francesco Miraglia del foro di Modena – si evince chiaramente come spesso vi siano delle gravi disfunzionalità all’interno dei tribunali minorili italiani. Una situazione che va sicuramente denunciata in quanto la malaprassi spesso destabilizza e può distruggere interi nuclei familiari e lasciare sui minorenni segni incancellabili, come lo dimostra, ahimè, questa storia. Una situazione quella dei miei assistiti insostenibile: da oltre due anni non vedono e non hanno alcuna notizia della loro figlia. In appello è stata loro confermata la sentenza di primo grado con l’accusa di sequestro di persona con l’aggravante della parentela. Procederemo a fare ricorso in Cassazione, mentre per quel che riguarda l’adottabilità della piccola, il procedimento è ancora aperto e stiamo aspettando che venga fissata l’udienza davanti alla Suprema Corte”.
I genitori di Anna Giulia durante una puntata di “Chi l’ha visto?”
La storia dei coniugi Camparini e della loro bambina inizia nel 2007, quando il pubblico ministero di Reggio Emilia, Maria Rita Pantani, chiede che venga perquisita la loro abitazione. Si cercano prove su un traffico di sostanze stupefacenti. In casa non viene trovato nulla, ma la presenza della piccola A.G., che allora ha due anni, porta i carabinieri a inviare una informativa al Tribunale dei Minori di Bologna. In questa circostanza, le forze dell’ordine segnalano un “presunto stato fatiscente dell’abitazione”.
“A questo punto – spiega l’avvocato Francesco Miraglia – intervengono i servizi sociali che confermano lo stato inadeguato dell’abitazione ma sicuramente senza effettuare effettivamente un sopralluogo in quanto, in realtà, la famiglia Camparini vive in una villetta con un bel giardino”.
La procedura va avanti d’ufficio, non vengono effettuati ulteriori controlli né sull’abitazione né tantomeno sui genitori della piccola A.G. Poi, il primo colpo di scena. Il 23 giugno 2008, il Tribunale di Bologna stabilisce che A.G. debba essere collocata in un Istituto.
La bambina entra così in Istituto dove vede regolarmente i genitori. Incontri che avvengono sotto l’osservazione dei servizi sociali di Reggio Emilia. Il referente dei suddetti servizi afferma che la bambina deve tornare subito con i genitori. Di parere opposto invece il giudice minorile di Bologna.
La situazione per mamma e papà Camparini si complica quando questi ultimi vengono a sapere che la loro figlia potrebbe essere affidata. Spinti dalla disperazione, nel marzo del 2010, decidono di portare via A.G. dall’Istituto di suore nel quale si trova e denunciano la loro storia ai media (la notizia, tra l’altro, viene ripresa anche dalla trasmissione “Chi l’ha visto” di Rai 3). Un gesto che essi definiscono “dimostrativo” e che li spinge, dopo cinque giorni, a riconsegnare alle autorità competenti la bambina. A questo punto i Camparini vengono indagati per sottrazione di minore ma restano fuori dal carcere. Il Tribunale per i Minorenni di Bologna chiede che vengano fatti ulteriori accertamenti tecnici sui genitori, che questa volta, sentendosi braccati e temendo di non vedere più la loro piccola, decidono di scappare verso la Svizzera con la loro figlia. E’ il 16 luglio 2010. Una fuga che non porta buoni frutti. Massimiliano Camparini e Gilda Fontana, infatti, vengono arrestati e portati in carcere con l’accusa, questa volta, di sequestro di minore con l’aggravante della parentela. Qui resteranno sette mesi. E la piccola A.G.? Viene nuovamente portata in Istituto.
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