Roma, ottimi spunti di riflessione dal convegno sul sistema delle case famiglia in Italia
Si è svolto recentemente a Roma il corso intensivo “Il Sistema delle Case Famiglia in Italia: per adolescenti, donne sole, minori non accompagnati, alto contenimento, anziani, doppia diagnosi, AIDS” nell’ambito del Programma Nazionale “Mai più un bambino…”.
Il convegno ha visto la partecipazione di Vincenza Palmieri, presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare che ha organizzato l’evento, e poi dell’onorevole Antonio Guidi, neuropsichiatra infantile, della dott.ssa Amelia Izzo, counselor ed educatrice professionale, della prof.ssa Roberta Lombardi, giudice onorario tribunale per i minori e psicoterapeuta, di Silvio De Fanti, vice presidente del CCDU, della dott.ssa Stefania Petrera, pedagogista e giudice onorario e del dott. Fabrizio Marras, responsabile “Libera” Provincia di Latina.
Sono intervenuti anche il dott. Francesco Morcavallo, giudice tribunale minori di Bologna, l’avv. Francesco Miraglia, esperto in diritto di famiglia, la dott.ssa Cocci, assessore comune di Montalto Marche, Antonella Flati, presidente associazione “Pronto Soccorso Famiglie”, la dott.ssa Grazia Passeri, presidente del progetto Salva Mamme- Salva Bebè, la dott.ssa Teresa Riva, responsabile della casa famiglia “Il Fanciullino”.
Eleonora Montanari, presidente dell’ass. “Tu sei mio figlio ONLUS” (aderente ADIANTUM), è intervenuta sui diritti del minore, che non possono e non devono prescindere da quelli che sono i diritti della famiglia. Un caso pratico ha accompagnato la riflessione generale del suo intervento, teso a dimostrare che gli interventi a sostegno del minore e della famiglia devono essere realizzati e concretizzati all’interno di situazioni critiche. “Fare altrimenti”, ha affermato la Montanari, “determina la caduta nella c.d. dimensione del non esistente: non permette di riconoscere le cause dall’effetto”.
Per la provincia del Trentino il corso ha visto la partecipazione del Consigliere Comunale di Trento, Gabriella Maffioletti, che ha evidenziato come un lavoro sinergico di tutti gli attori multidisciplinari coinvolti nel sostegno alla famiglia possa impedire l’allontanamento o favorire il rientro in famiglia del minore in situazioni anche molto delicate e complesse. La recente vicenda dei due minori trentini in tenera età che sono rientrati in famiglia ne è una dimostrazione. Nel suo intervento ha anche sottolineato come “il capitale sociale costituito dalle relazioni familiari rappresenta un patrimonio che non potrà mai essere rimpiazzato da interventi sostitutivi che mettano in evidenza solo la fragilità e la debolezza delle famiglie”.
L’evento è stato introdotto proprio dagli ospiti della Casa Famiglia “Il Fanciullino”. I ragazzi hanno raccontato le loro esperienze positive in questa casa famiglia rispetto a quelle negative sperimentate in altre strutture. Durante il convegno è stato anche proiettato un video molto apprezzato di Capitan Ultimo, noto per aver arrestato Toto Riina e che alcuni anni fa ha aperto una casa famiglia modello. Il Capitano ha descritto la sua visione di come dovrebbero funzionare queste case di accoglienza
Il convegno ha visto la partecipazione di Vincenza Palmieri, presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare che ha organizzato l’evento, e poi dell’onorevole Antonio Guidi, neuropsichiatra infantile, della dott.ssa Amelia Izzo, counselor ed educatrice professionale, della prof.ssa Roberta Lombardi, giudice onorario tribunale per i minori e psicoterapeuta, di Silvio De Fanti, vice presidente del CCDU, della dott.ssa Stefania Petrera, pedagogista e giudice onorario e del dott. Fabrizio Marras, responsabile “Libera” Provincia di Latina.
Sono intervenuti anche il dott. Francesco Morcavallo, giudice tribunale minori di Bologna, l’avv. Francesco Miraglia, esperto in diritto di famiglia, la dott.ssa Cocci, assessore comune di Montalto Marche, Antonella Flati, presidente associazione “Pronto Soccorso Famiglie”, la dott.ssa Grazia Passeri, presidente del progetto Salva Mamme- Salva Bebè, la dott.ssa Teresa Riva, responsabile della casa famiglia “Il Fanciullino”.
Eleonora Montanari, presidente dell’ass. “Tu sei mio figlio ONLUS” (aderente ADIANTUM), è intervenuta sui diritti del minore, che non possono e non devono prescindere da quelli che sono i diritti della famiglia. Un caso pratico ha accompagnato la riflessione generale del suo intervento, teso a dimostrare che gli interventi a sostegno del minore e della famiglia devono essere realizzati e concretizzati all’interno di situazioni critiche. “Fare altrimenti”, ha affermato la Montanari, “determina la caduta nella c.d. dimensione del non esistente: non permette di riconoscere le cause dall’effetto”.
Per la provincia del Trentino il corso ha visto la partecipazione del Consigliere Comunale di Trento, Gabriella Maffioletti, che ha evidenziato come un lavoro sinergico di tutti gli attori multidisciplinari coinvolti nel sostegno alla famiglia possa impedire l’allontanamento o favorire il rientro in famiglia del minore in situazioni anche molto delicate e complesse. La recente vicenda dei due minori trentini in tenera età che sono rientrati in famiglia ne è una dimostrazione. Nel suo intervento ha anche sottolineato come “il capitale sociale costituito dalle relazioni familiari rappresenta un patrimonio che non potrà mai essere rimpiazzato da interventi sostitutivi che mettano in evidenza solo la fragilità e la debolezza delle famiglie”.
L’evento è stato introdotto proprio dagli ospiti della Casa Famiglia “Il Fanciullino”. I ragazzi hanno raccontato le loro esperienze positive in questa casa famiglia rispetto a quelle negative sperimentate in altre strutture. Durante il convegno è stato anche proiettato un video molto apprezzato di Capitan Ultimo, noto per aver arrestato Toto Riina e che alcuni anni fa ha aperto una casa famiglia modello. Il Capitano ha descritto la sua visione di come dovrebbero funzionare queste case di accoglienza
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