Viene bullizzato a scuola: lo tolgono ai gentori
. Secondo il Tribunale dei Minori di Venezia, nasconderebbe così i maltrattamenti in famiglia. E manda numerosi poliziotti a prelevare lui e la sorella
JESOLO (18 giugno 2018). «Neanche fosse un pericoloso malvivente» commenta l’avvocato Francesco Miraglia, cui la famiglia del ragazzino, un quindicenne di Jesolo, si è rivolta per ottenere giustizia. «A parte l’incomprensibile motivazione per la quale vogliono allontanare da casa il ragazzo e la sorella, è lo spiegamento di forze che è stato utilizzato per portare i ragazzi in una comunità che ha dell’incredibile. Il Tribunale dei Minori di Venezia non si smentisce: dopo il ragazzo padovano che voleva allontanare dalla madre e dalle sorelle perché ritenuto troppo “effeminato”, adesso vuole portare via ai genitori un ragazzino, vittima di bullismo, invece di aiutarlo».
Tre volte i Servizi sociali si sono presentati alla porta dei genitori dei due adolescenti, di 15 e14 anni, le due ultime volte scortati da poliziotti armati.
Il ragazzo due anni fa venne preso di mira, anche con violenza, da alcuni bulli a scuola, la quale però non ascoltò né lui né i genitori e non prese alcun provvedimento. Il ragazzino, traumatizzato, non riuscì a tornare a scuola e venne bocciato per le eccessive assenze. Per tutta risposta, la scuola segnalò la famiglia ai Servizi sociali e da qui iniziò un nuovo incubo. I Servizi sociali si presentano ad agosto per portare via i bambini e accompagnarli in comunità, convinti del fatto che gli episodi di bullismo siano solo il tentativo del ragazzo di nascondere i maltrattamenti subiti in famiglia. Non avendo ricevuto alcun decreto, i genitori si opposero all’allontanamento dei loro figli: le assistenti sociali sono quindi tornate ad ottobre, facendosi autorizzare dal tribunale ad essere accompagnate dai poliziotti. E visto l’ennesimo diniego, sono tornate ancora lo scorso maggio, con un ulteriore dispiegamento di forze dell’ordine.
«Armati come nemmeno si trattassero di pericolosi latitanti» prosegue l’avvocato Miraglia. «La prossima volta chi manderanno? I carabinieri dei Ros? Tra l’altro il provvedimento è stato emesso senza aver mai ascoltato i ragazzi, senza perizia alcuna. Abbia presentato istanza con richiesta di sospensione del provvedimento di allontanamento e convocazione delle parti: resta il fatto che il Tribunale dei minori di Venezia ha la tendenza ad allontanare un po’ troppo spesso i ragazzi da casa per motivi inesistenti».
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