Aemilia, la difesa tira in ballo politici e sindacati
Sono gli interrogativi sollevati oggi, nell’ultima udienza del processo Aemilia contro la ‘ndrangheta di Reggio Emilia prima della pausa estiva, dall’avvocato Francesco Miraglia. Nell’arringa in difesa degli imputati Luigi Silipo e Vincenzo Mancuso, il legale prende anche di mira i pentiti e definisce il dibattimento, in corso ormai da quasi tre anni, “il processo dei collaboratori di giustizia dell’ultima ora”.
Inoltre, “la ‘ndrangheta e’ fatta di regole e subordinazione assoluta, mentre qui ognuno faceva il suo interesse alle spalle degli altri”. Nel merito delle posizioni dei suoi assistiti Luigi Silipo “e’ stato indagato solo perche’ fratello di Antonio Silipo, con cui ha avuto una sola telefonata di 57 secondi”. Per Miraglia mancano poi le prove della colpevolezza di Vincenzo Mancuso, che nella tesi dell’accusa trasportava pacchi di denaro illecito su pullman in servizio sulla tratta Parma Crotone. Dunque, la richiesta del difensore, e’ per entrambi di una sentenza assolutoria.
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