Verona: il piccolo Marco torna a casa
Rientrerà in seno all’affettuosa famiglia affidataria da cui i Servizi sociali lo avevano tolto per darlo in adozione ad estranei. Per lui si era mossa un’intera città
VERONA (26 Luglio 2019). Vittoria su tutta la linea: il piccolo Marco, il bimbo veronese di 3 anni, può tornare finalmente nella casa dei genitori affidatari, da cui un’assistente sociale lo aveva strappato il 13 dicembre scorso. La Corte d’Appello di Venezia ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Francesco Miraglia, cui i nonni materni si erano rivolti. Revocata la sua adottabilità, i giudici hanno stabilito che torni di nuovo in seno alla famiglia che per lui (tolto fin da subito alla madre tossicodipendente) era stata l’unica che aveva conosciuto. Famiglia amorevole, disposta anche ad adottarlo, che aveva instaurato un ottimo e sano rapporto con i nonni materni. Ecco, a questo proposito, i giudici hanno anche reintegrato la nonna nelle sue capacità genitoriali, che erano state messe in dubbio dall’assistente sociale in quanto non aveva avuto un polso fermo e autorevole tale da impedire che la figlia (la madre del piccolo Marco) prendesse una brutta strada.
Nonostante Marco vivesse in una situazione serena e tranquilla, di punto in bianco l’assistente sociale ha decretato che per lui sarebbe stato meglio essere adottato da una famiglia diversa, che interrompesse i rapporti coi nonni, che lasciasse gli unici che fino ad ora aveva chiamato mamma e papà. E perché si abituasse meglio al distacco, lo hanno preso di forza, proprio il giorno della festa tanto atteso dai bambini veronesi e portato in comunità, dove il piccolo non si era ambientato e anzi, aveva mostrato evidenti segni di malessere. Il Tribunale dei minorenni di Venezia si era bastato esclusivamente sulla relazione dell’assistente sociale del Comune di Verona per decidere dell’adottabilità di Marco, senza convocare le parti anzi, non si è capito perché, all’insaputa dei legali del piccolo e del suo tutore, era stata convocata un’udienza “carbonara”, alla sola presenza dell’assistente sociale e del giudice onorario per decidere della sua adozione.
«Marco torna quindi in famiglia e di questo non possiamo che essere contenti» commenta soddisfatto l’avvocato Francesco Miraglia, che si è avvalso della competenza della dottoressa Vincenza Palmieri in qualità di Consulente tecnico di parte. «Abbiamo vinto su tutta la linea e questo sta a significare che non c’è soltanto il caso di Bibbiano, ma si profila anche un caso veronese di immotivato allontanamento di un bambino da far adottare a chissà chi. Sulla base della decisione assunta dalla Corte di Appello di Venezia, chiederemo ora la revoca del provvedimento di affidamento e che il piccolo venga assegnato ai nonni materni. Ci rivolgeremo, inoltre, alla Procura perché una situazione simile, un provvedimento assolutamente immotivato e ingiusto come quello assunto da questa assistente sociale, devono essere verificati e sanzionati nelle maniere opportune».
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