Anna Giulia Camparini: chiesta la revoca dell’adottabilità e denunciata la tutrice. Il provvedimento che l’allontanò di casa fu viziato dal “sistema” in atto da anni. L’avvocato Miraglia: «Anna Giulia deve poter conoscere i suoi genitori e la verità»
REGGIO EMILIA (28 Ottobre 2019). «Anna Giulia deve conoscere la verità su se stessa e sui suoi genitori, che da dodici anni lottano per riaverla con sé» dichiara l’avvocato Francesco Miraglia, che da sempre supporta i coniugi Camparini, ai quali dal 2007, per accuse totalmente infondate, la piccola Anna Giulia è stata portata via. E’ chiaro ormai che la piccola sia stata allontanata con un’orchestrazione basata su accuse false, distorsioni ad arte della verità, connivenze tra il procuratore dei nonni materni che avevano osteggiato il rientro della bambina presso i genitori, la psicologa (indagata ora nell’inchiesta “Angeli e demoni”), i coniugi affidatari e l’avvocato tutore di Anna Giulia, che adesso è stata denunciata, all’interno del ricorso per revocazione dell’adottabilità della ragazzina, presentato alla Sezione dei minorenni della Corte di appello di Bologna. Fu proprio la tutrice della bambina a richiedere e a ottenere, in dissenso con il Servizio sociale pubblico e in accordo invece con gli operatori della struttura privata in cui era collocata Anna Giulia, che l’accertamento delle attitudini dei genitori avesse luogo senza che potessero incontrare la figlia. Il rapporto si basò quindi esclusivamente sulle relazioni svolte dagli operatori della struttura privata in cui la bimba era collocata e che sono coinvolti oggi nelle indagini penali degli ultimi scandali sugli affidamenti. «Le anomalie sui provvedimenti che hanno portato alla sua adozione si basano su acclarate anomalie che stanno via via emergendo e che ipotizzammo già dodici anni fa» prosegue l’avvocato Miraglia, «come perizie concordate, case famiglia gestite con conflitti d’interesse, connivenza tra i soggetti che si sono occupati del caso: tutto questo ha determinato l’adottabilità di questa ragazzina, che è giusto conosca ora la verità, che sappia che ha dei genitori che l’hanno sempre amata e voluta e che da anni lottano contro i mulini a vento di un sistema bene orchestrato, vittime esattamente come lo è lei stessa. Questa ragazzina è giusto che sappia che è stata portata via con l’inganno e per un mucchio di menzogne, attraverso pratiche illecite, consulenze secondo noi superficiali, relazioni che gli attori di questa vicenda avevano con le case famiglia. Non vogliamo sconvolgere l’equilibrio e l’esistenza che supponiamo serena di Anna Giulia, ma con un accompagnamento adeguato è giusto che conosca la verità. Sarà poi lei, e unicamente lei, a decidere cosa fare della sua vita. Quello di Anna Giulia è un chiaro esempio di adozione basata su menzogne che hanno sconvolto la vita di una bimba e dei suoi genitori. Denunciammo a suo tempo queste anomalie e il tempo ci ha dato ragione. Chiediamo pertanto la revocazione della sua adottabilità e che la magistratura faccia luce anche sui rapporti tra la famiglia affidataria e chi ha stabilito il suo allontanamento. Questo sistema diabolico ha già fatto soffrire troppe persone e sconvolto la vita di troppi genitori e bambini».
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