Il vero scandalo è che nulla fa più scandalo||
Modena, lì 20/06/2007
Come ho sottolineato nella post-fazione del libro “Casi da Pazzi” di Nunzia Manicardi, che affronta i problemi del cittadino quando la giustizia, psichiatria, servizi sociali incrociano la strada del cittadino italiano, e a cui viene dedicata particolare attenzione da questo stesso giornale, credo che sia importante sottolineare che diversamente da quando sostengono in tanti, troppi colleghi modenesi, alcuni processi devono essere portati fuori dalle aule dei tribunali, se ciò serve per poter finalmente discutere sui mali, problemi e disfunzioni della nostra giustizia.
Infatti, costume tipico di questa città e delle istituzioni che l’appartengono è quello di chiudersi a riccio di fronte a certe situazioni compromettenti e scandalistiche, quali quelle di mala sanità, di scuola e/o di giustizia.
E’ a mio parere necessario cominciare a dire ad alta voce che Modena, per quanto riguarda dibattiti e discussioni di confronto e di proposte è sicuramente tra gli ultimi posti. Nelle altre città capo luogo, partendo da Bologna, c’è sempre più interesse e partecipazione alle discussioni riguardanti interessi e diritti del cittadino.
A Modena, se si escludono i 3 giorni di settembre, riferendomi al festival della filosofia, in cui la città si ravviva e si riempiono le piazze per ascoltare, non esistono purtroppo altre occasioni, spazi, luoghi e anche momenti televisivi, per parlare e discutere di ciò che riguarda tutti noi.
In questa città, insomma non si discute più di niente!
Non c’è più nulla che faccia scandalo!
Il vero scandalo, come qualcuno prima di me felicemente ha affermato….: il vero scandalo è che nulla fa scandalo.
Puntualmente ogni mese, (ed è passato circa un anno) nella rubrica da me curata ho cercato di affrontare i gravissimi problemi del nostro palazzo di giustizia, del nostro Ordine Forense.
Dai fatti ho cercato di far conoscere le problematiche del nostro sistema giudiziario.
Da più parti sono stato accusato di affrontare i miei casi personali o diatribe di scontro diretti contro giudici e altri miei colleghi. Credo che non ci sia nulla di più ingiusto.
Era, invece, e continuerà ad essere mia intenzione quella di cercare di segnalare problemi di giustizia e di legalità come quelli sui processi sugli abusi sessuali, sui malati psichiatrici e/o sociali.
E’ giunto il momento di uscire da questa situazione e, cominciare, finalmente, a guardarsi negli occhi, dando voce ai problemi e i bisogni di tutti.
Avv. Francesco Miraglia
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