Presunti…abusi su i due Figli!
Modena 24 maggio 2004
Ancora una volta, in qualità di avvocato di fiducia di una persona imputata per presunti reati di abuso, sono costretto a rivolgermi pubblicamente per avere più attenzione e approfondimento di questioni giuridiche Il problema ancora una volta riguarda i servizi socio sanitari, gli assistenti sociali, il servizio di neuropsichiatria infantile, gli psicologi dell’ U.s.l., o meglio l’area infantile e sociale dell’ azienda U.s.l. modenese.
Vengo ai fatti. Mi trovo a dover difendere una persona della comunità modenese per presunti abusi sessuali su i propri figli, seguiti dai servizi sociali e dal servizio di neuropsichiatria infantile da quasi dieci anni. Il sostituto procuratore della repubblica di Modena incaricato di indagare sul caso, di cui non si discute ovviamente la competenza e capacità, si trova a dover indagare su un presunto reato commesso presumibilmente dal mio assistito senza una data precisa, senza riferimenti temporali e con molta approssimazione dell’avvenuto presunto abuso. La stessa pubblica accusa ha avuto come unica guida d’indagine una relazione dei servizi sociali di Modena. E’ inconcepibile ancora una volta come gli assistenti sociali, diventino gli accusatori di fatti ed episodi gravi che non meritano nessun ritardo nella rilevazione A questo avvocato preme sottolineare che nessuna relazione, come quella redatta dagli operatori del servizio sociale del Comune di Modena, fornita di spunti approssimativi e generici, possa diventare documento ufficiale e scientifico nonché oggetto esclusivo d’indagine.
I fatti a cui mi riferisco sono accaduti presumibilmente nell’arco degli ultimi tre anni, ma sono venuti alla luce solo e nel mese di aprile 2003, perché un assistente sociale che segue, i ragazzi da più di tre anni,per puro caso raccoglie una loro confessione, riguardante presunti abusi subiti ad opera del padre.. Tra il mio assistito, a torto o ragione e lo stesso assistente sociale esiste oramai da anni una grossa conflittualità che coinvolge anche i responsabili del servizio sociale stesso; infatti già il Tribunale dei Minorenni consigliava la sostituzione degli assistesti sociali che fino ad allora si erano occupati dal caso, nulla è stato fatto. Questo avvocato con l’unico fine di tutelare la salute psicofisica dei ragazzi coinvolti e per esercitare il diritto di difesa, mesi addietro chiedeva, prima al Sindaco del Comune di Modena e all’assessore alle Politiche Sociali successivamente ai Responsabili del Servizio Sociale un’ incontro con lo scopo di capire la situazione e se era il caso, nelle pendenze delle indagini, sostituire l’assistente sociale, referente del caso e scopritore dei presunti abusi solo dopo tre anni che seguiva i ragazzi stessi .
I ragazzi di cui mi riferisco sono stati affidati al padre fin dall’anno 1994, in quanto le capacità genitoriali della madre venivano messi in dubbio, quindi dal 1994 al 2003 gli stessi ragazzi hanno vissuto con il padre il quale si è adoperato come meglio poteva per il bene dei ragazzi stessi. Esiste da quasi dieci anni una grossa conflittualità tra lo stesso genitore i vari assistenti sociali che si sono occupati del caso non per l’ultimo l’attuale assistente sociale che segue i minori. Dal 1994 al 2003 molteplici sono le denunce, i fax, le lettere a firma del mio assistito e altre iniziative del mio assistito in cui lo stesso rivendicava la poca competenza, l’approssimazione e la superficialità mostrata dagli stessi servizi sociali, nell’affrontare la vicenda padre, figli e madre Nel mese di aprile 20003 per i minori di cui si parla sembra che sia arrivato l’anno zero, infatti dopo l’ennesima denuncia e l’ennesimo rifiuto da parte del mio assistito a collaborare con l’assistente sociale, lo stesso assistente sociale non si capisce bene in quale circostanza raccoglieva importati e tragiche confessioni dei ragazzi; a tal proposito, all’improvviso il padre diventava un presunto pedofilo, un presunto maltrattatore dei propri figli, una persona incapace di badare dopo dieci anni ai propri figli e di contro la madre considerata con grosse incapacità genitoriali diventava di colpo affidataria dei minori.
A questo punto pare giusto che sia questo avvocato che il suo assistito, e tutti i cittadini abbiano delle risposte precise sull’operato del servizio sociale, sul perché un fatto cosi grave sia trattato a grandi linee e vagamente? Questo caso non merita più capacità? Più approfondimento sia nei termini sia e soprattutto nei contenuti?
Può un Sostituto Procuratore della Repubblica se pur preparato, attraverso una documentazione approssimativa e fumosa fare chiarezza sulla colpevolezza di una persona?
Il Servizio Pubblico non ha forse il dovere di mettere nelle condizioni, con il suo operato, la procura della Repubblica di Modena, l’organo giudicante, e questo avvocato di non prendere lucciole per lanterne?
Non è forse importante per tutte le parti in causa avere da parte del servizio sociale. giuste, dovute dettagliate relazioni affinché si possa avere certezza e fermezza dei fatti?
Il sottoscritto in questi ultimi giorni dopo varie richieste di incontrare il Sindaco, l’Assessore alle Politiche sociali e Responsabili dei Servizio Sociale è stato ricevuto dai responsabili del servizio sociale del Comune di Modena. In tale occasione lo scrivente avvocato, evidentemente con poche competenze in materia di psicologia e di neuropsichiatria infantile chiedeva, a chi ha profonde conoscenze culturali e tecniche in materia, quali i responsabili del nostro Servizio Sociale se, nella fattispecie; Non fosse meglio far cambiare ambiente ai ragazzi? Non fosse meglio sostituire l’assistete sociale? Non fosse meglio far seguire i minori dal servizio di neuropsichiatria infantile? Cosa è stato fatto per tutelare i minori? Quale opera di prevenzione è stata fatta? Quali garanzie di imparzialità ha garantito l’assistente sociale nel valutare la situazione de quo considerando che il padre dei minori ha sempre denunciato formalmente lo stesso assistente sociale per incompetenza e superficialità nel tutelare i propri figli? Come mai prima dell’aprile 2003, i psicologi, il servizio di neuropsichiatria infantile, e l’assistente sociale oggi accusatore non si accorgevano dei presunti abusi subiti dai minori? Sinceramente è con molto dispiacere questo avvocato e il suo assistito non hanno ricevuto nessuna risposta a queste domande. Le uniche risposte avute dai responsabili del sopra indicato servizio sono state, oltre a quelle di porre una difesa a spada tratta sull’operato degli assistenti sociali intervenuti nella vicenda, quelle secondo le quali tutte le decisioni vengono prese ad unanimità, tutto l’operato degli assistenti sociali viene preventivamente e pienamente approvato da tutto il Servizio, e soprattutto nella fattispecie rispondevano di aver fatto tutto il possibile per salvaguardare i minori.
Per questo avvocato, per il suo assistito, e per tutti i cittadini le risposte ricevute non possono esse considerate soddisfacenti specie quando si tratta di una materia grave come quella di pedofilia dove da una parte c’è la necessità di tutela di presunti abusati e dall’altra di presunto colpevole. Per concludere e non essere noioso, questo avvocato non vuole passare come accusatore del nostro servizio pubblico o anticipare una qualsivoglia difesa al proprio assistito ma pretende in qualità di cittadino italiano di avere delle risposte dai responsabili del servizio sanitario modenese, sull’ operato, sulle capacità, sulle conoscenze degli operatori del servizio sociale stesso.