Ferrara: bambino di 7 anni diventato invisibile, rimballo tra servizi sociali.
Avvocato Miraglia: «Nessuno ci dà notizie»
FERRARA (20 Luglio 2022). Nessuno sa dove sia finito un bimbo di 7 anni, che da tutta la vita viene rimbalzato da una comunità a una famiglia affidataria. Tra il Comune di Ferrara, cui è stato affidato dal Tribunale dei Minorenni di Bologna, e il suo Comune di residenza (sempre nel Ferrarese), nessuno vuole assumersi la responsabilità di gestire il suo caso. E oltre a non vedere la mamma, perché nessuno dei due Servizi sociali ritiene sia compito suo dover organizzare gli incontri, al momento non si sa nemmeno dove sia finito. Stava in una famiglia affidataria, che però non lo vuole più. Dove sarà adesso?
«È una storia talmente incredibile che si fatica persino a raccontarla – sottolinea l’avvocato Miraglia, cui la madre si è rivolta e che segue questa vicenda da anni – A volte le istituzioni si accaniscono in maniera crudele contro le persone e questo bambino, che ha solo 7 anni, ne è la prova: nella sua brevissima vita ha vissuto lunghi periodi lontano dalla mamma, è stato collocato presso famiglie affidatarie, parcheggiato in una comunità fatiscente. Un calvario iniziato quando era piccolissimo e venne allontanato in quanto una psicologa e un’assistente sociale avevano intravvisto un mancato attaccamento del bambino nei confronti della mamma».
Situazione che, con il passare del tempo, gli ha creato notevoli stati d’ansia e di stress. «A lasciare sgomenti ancora di più è sapere che questo bambino piange, soffre di insonnia, supplica di tornare a casa dalla sua mamma – prosegue l’avvocato Miraglia – e scoprire che distrugge montagne di giornali per sfogare la propria rabbia. Pare sia un metodo applicato dalla sua psicologa per superare gli stati di frustrazione. Ma è mai possibile che un bambino di soli 7 anni abbia bisogno di trovare metodi per sfogare l’ansia e la rabbia? In due anni i Servizi sociali non hanno avviato alcun progetto di riavvicinamento tra madre e figlio né incontri tra loro, limitandosi a parcheggiare il bimbo in una famiglia affidataria, che tra l’altro deve essere pure cambiata. Un immobilismo e un’incompetenza da parte dei Servizi del Comune in cui risulta residente questo bambino, tale da essere sfociato in un provvedimento disciplinare nei confronti dell’assistente sociale: alle richieste della madre di avere notizie del bambino, rispondeva sempre con la medesima mail, “copincollando” lo stesso testo. Madre e figlio hanno potuto vedersi solo quattro volte e soltanto perché il bambino si è impuntato». Ebbene, in questa vicenda orribile al peggio non c’è proprio fine: il 12 maggio il Tribunale dei Minorenni di Bologna ha decretato l’affidamento del bimbo dai Servizi sociali del suo inerte Comune a quelli di Ferrara, che incredibilmente hanno risposto rimpallando la responsabilità, non assumendosene la competenza in quanto il piccolo non è lì residente. Neanche fosse un pacco postale. E in questa situazione di stallo alla madre non sono più arrivate notizie del figlio. Allo stato attuale non sa dove sia né come stia.
«Abbiamo pertanto scritto a entrambi i sindaci dei comuni interessanti – conclude l’avvocato Miraglia – e presentato reclamo alla Corte d’Appello di Bologna. Già è incredibile che un bambino venga allontanato senza motivo e che nessuno si degni di seguire la sua vicenda (tutto per nascondere le evidenti negligenze del Servizio sociale del suo Comune). Ma è inaccettabile che per incompetenza di un’assistente sociale e per mancanza di volontà delle istituzioni, a farne le spese sia un bambino!».