Reggio Emilia: arrivano i primi decreti ingiuntivi nei confronti di Silk Sports
Da maggio sessanta dipendenti attendono lo stipendio dall’azienda sino-americana, mai decollata
REGGIO EMILIA (22 Dicembre 2022). La sezione Lavoro del Tribunale di Reggio Emilia ha emesso i decreti ingiuntivi che obbligano la Silk Sports Car Company Srl a pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti.
La Procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo per reati fiscali contro ignoti e una decina di dipendenti hanno messo in mora l’azienda per stipendi non pagati: solo loro attendono da maggio gli stipendi per un ammontare complessivo di 200mila euro.
La joint venture sino-americana si era presentata lo scorso anno con un progetto avveniristico: realizzare a Reggio Emilia, sui terreni che un tempo ospitavano le storiche Officine meccaniche reggiane, un’azienda in grado di produrre a partire dal 2023 cento hypercar di lusso elettriche e ibride all’anno, grazie all’impiego di mille lavoratori.
Progetto ben accolto dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Reggio Emilia, che aveva attirato un fior fiore di ingegneri meccanici, elettronici e informatici e aerodinamici; insieme a esperti di marketing e di economia. Una ventina di dirigenti e circa quaranta impiegati, convinti della bontà del progetto dalla presenza di top manager provenienti dalle maggiori grandi case automobilistiche sportive.
Ma il progetto non è mai decollato, le loro progettazioni sono rimaste carta straccia e la Silk Sports, nonostante tanti bei proclami, da maggio non paga loro gli stipendi, in quanto ufficialmente “non è riuscita a rispettare le deadline perché ci sono evidenti difficoltà a reperire i fondi”.
«Il Tribunale di Reggio Emilia ha accolto la nostra istanza – precisa l’avvocato Miraglia che segue alcuni di questi lavoratori – e ha emesso i decreti ingiuntivi, che impongono alla Silk Sports Car Company Srl di ottemperare al pagamento degli stipendi arretrati. Sono tutti progettisti di altissimo profilo e per il lavoro che hanno svolto attendono tra i 30 e i 60 mila euro di stipendi non corrisposti. Con la messa in mora dell’azienda e adesso l’esecutività dei decreti di pagamento abbiamo segnato una prima vittoria, nella speranza si possa risolvere per il meglio la vicenda di questi professionisti».