Anna Giulia: in Parlamento!
Gruppo Parlamentare “Il Popolo della Libertà” al Senato
UFFICIO LEGISLATIVO
INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA
CARDIELLO – Al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della giustizia
Premesso che:
– Nel 2007 l’abitazione dei coniugi Camparini veniva perquisita dai Carabinieri alla ricerca di sostanze stupefacenti;
– Detta perquisizione, dall’esito negativo, induceva i Carabinieri a inviare un’informativa al Tribunale dei Minori poichè nell’abitazione viveva anche la figlia, Anna Giulia, minore di due anni;
– Nella relazione iniziale predisposta dagli assistenti dei servizi sociali, si sosteneva che l’abitazione “è fatiscente”;
– Tale giudizio avrebbe indotto il Tribunale dei Minori ad allontanare Anna Giulia dai genitori e ad affidarla a un istituto nonostante i coniugi Camparini avessero un lavoro e una casa, non risultassero essere criminali, tossicomani o violenti e, soprattutto, avessero un ottimo rapporto con la figlia;
– Detto affidamento sarebbe stato disposto dal giudice minorile nonostante il parere contrario degli psicologi dei servizi sociali di Reggio Emilia;
premesso, inoltre, che:
– I coniugi Camparini, rimasti del tutto inascoltati, per evitare che la figlia venisse affidata ad un’altra famiglia, decidevano, come segno estremo di protesta, di portarla via dall’istituto dove era ospitata, di darne notizia ai media, (la trasmissione di Rai Tre Chi l’ha visto? ha lungamente trattato la vicenda) e quindi di riportarla nel predetto istituto;
– Tale gesto clamoroso non aveva sortito l’effetto auspicato dai predetti coniugi che, quindi, disperati, lo scorso luglio 2010, dopo aver portato via una seconda volta Anna Giulia dall’istituto presso il quale era ospitata, finivano arrestati al confine con la Svizzera e accusati di sequestro di minore aggravato dalla parentela;
– I coniugi Camparini, ai quali veniva sospesa la potestà genitoriale, rimanevano, quindi, in carcere fino al febbraio 2011, quando veniva, alfine, riconosciuta la loro non tossicodipendenza e gli venivano concessi gli arresti domiciliari;
La piccola Anna Giulia veniva, invece, accolta in una residenza protetta;
considerato che:
– Ad avviso dell’interrogante il periodo di custodia cautelare inflitto ai coniugi Camparini – luglio 2010/marzo 2011 – appare sproporzionato in relazione ai fatti;
– Ad avviso dell’interrogante appaiono incomprensibili le modalità in base alle quali il giudice del Tribunale dei Minori di Bologna e il Presidente del tribunale, anch’egli interpellato, hanno mantenuto l’allontanamento della minore dai genitori in assoluto contrasto con le tesi sostenute dagli psicologi del servizio sociale;
– Il giudice minorile, inoltre, per quanto consta all’interrogante, non avrebbe tenuto in alcun conto il diritto della difesa dei coniugi Camparini limitando, perfino, l’autorizzazione ad estrarre copia degli atti e delle registrazioni audiovisive riferite alle operazioni peritali riguardanti la minore;
preso atto che:
– Detta vicenda scaturisce dalla relazione degli assistenti sociali del Comune di Reggio Emilia;
– La nonna della piccola Anna Giulia, che aveva chiesto, senza successo, di occuparsi della nipote, ritenendosi danneggiata dai comportamenti e dalle scelte operate dagli assistenti sociali ha ottenuto dal Tribunale una condanna in via solidale e concorsuale con il Comune di Reggio Emilia;
– Recentemente il Tribunale dei Minori, probabilmente a seguito di vibrate proteste, ha ritenuto di escludere l’ipotesi di adottabilità della bimba;
– La piccola Anna Giulia è, attualmente, con i genitori affidatari;
– I coniugi Camparini dovranno cominciare un percorso con i servizi sociali di Reggio Emilia chiamati a valutare se sono in grado di badare alla loro unica figlia che ha, ormai, sei anni;
preso atto, infine, che:
– I coniugi Camparini, per amore della figlia, hanno trascorso ben sette mesi in carcere e dal 2007 lottano per riaverla con loro;
rilevato che:
– all’interrogante pare che, sull’intero territorio italiano, siano sempre più frequenti i casi in cui gli assistenti sociali propongono, senza altre alternative, l’allontanamento dei minori dalle famiglie con situazioni problematiche;
– la tutela della maternità e della paternità significa, anche, a giudizio dell’interrogante, operare attivamente per creare le condizioni più idonee all’inserimento dei minori nella famiglia di provenienza ancor prima di individuare nuove collocazioni;
l’interrogante chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro in indirizzo, ciascuno per quanto di competenza, di sapere se siano a conoscenza delle vicende narrate e, in caso affermativo:
– quali siano le valutazioni al riguardo;
– se risultino i criteri in base ai quali sono stati adottati i provvedimenti di allontanamento della minore Anna Giulia dai genitori;
– se risultino i criteri e le modalità in base alle quali sono state redatte le relazioni dei servizi sociali;
– se ritengano di dover verificare, nei modi e con i mezzi che riterranno più opportuni, l’idoneità dell’attività svolta dagli assistenti sociali in forza al Comune di Reggio Emilia;
– se il Ministro della giustizia ritenga opportuno inviare gli ispettori ministeriali presso il Tribunale dei Minori di Bologna al fine di verificare il corretto funzionamento degli uffici;
– se risultino omissioni o inefficienze nella trattazione del caso della piccola Anna Giulia e, in caso affermativo, a carico di chi e per quali motivi.
L’interrogante chiede, altresì, di sapere se e in quali modi intendano intervenire al fine di far cessare il frequente ripetersi di episodi nei quali il ruolo svolto dagli assistenti sociali risulta essere preponderante nella decisione di affidare un minore; l’interrogante chiede, infine, di sapere se ritengano di dover intervenire al fine di introdurre criteri e meccanismi certi tali da eliminare l’alto tasso di discrezionalità che determina tali scelte.
Sen. Franco Cardiello
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