Bimbo di Ferrara allontanato senza motivo dalla madre e dato in affidamento a un’altra famiglia
I Genitori affidatari sconfessano psicologa e assistente sociale
Al bimbo manca la mamma e vorrebbe tornare da lei
FERRARA, 25 giugno 2018. Persino i genitori affidatari, che da novembre accudiscono un bimbo di tre anni strappato alla sua mamma di Ferrara, sconfessano la psicologa e l’assistente sociale che hanno avviato il procedimento. La famiglia che ha avuto in affidamento il piccolo, contrariamente a quanto riferito anche in tribunale dalle due professioniste, cercherebbe la mamma, si comporta bene, ha un linguaggio appropriato. Anzi, appena giunto a casa loro mostrava di sentire la mancanza della madre, tanto da non riuscire a dormire fino a tarda note, rimanendo a fissare il soffitto con gli occhi sbarrati. Era arrivato persino, in un attacco di nostalgia, ad affacciarsi alla finestra a salutare in maniera immaginaria la mamma: un modo tutto suo per cercare di abituarsi all’idea di non vederla più. Ad impedirglielo è la disposizione emanata dal tribunale dei minorenni di Bologna sulla base della relazione presentata dalla psicologa e dall’assistente sociale del Comune di residenza, che avrebbero intravisto delle disfunzionalità dell’attaccamento nella relazione tra madre e bimbo, non suffragate però da alcun test né alcuna prova scientifica. Si sarebbero basate su quanto affermato dai genitori affidatari – hanno detto – ma questi, sentiti in tribunale all’inizio di giugno, hanno raccontato una verità tutta diversa. «Questo suffraga ancora una volta quanto asseriamo da mesi ovvero che il piccolo stava benissimo con la mamma e adesso la cerca e le vuole bene. Perché allora continuare a tenerli separati?» commenta l’avvocato Francesco Miraglia, che tutela la madre ferrarese. «Queste operatrici non devono più occuparsi di questo caso» prosegue il legale «e se il procedimento non sarà annullato, riterremo responsabili di eventuali danni patiti dal bimbo sia loro che l’azienda Usl di Ferrara e il Comune di residenza».
Le due professioniste sono già state nel frattempo denunciate dalla madre del piccolo tramite l’avvocato Miraglia: falso ideologico e falsa testimonianza sono le accuse rivolte alla psicologa dei Servizi sociali di Ferrara. Denunciata con lei anche l’assistente sociale: le due professioniste, all’udienza fissata dal tribunale venerdì 6 aprile scorso, hanno rilasciato dichiarazioni non attinenti al vero.
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