Bimbo in coma a Bergamo per incuria: il Tribunale scarica sulla madre la responsabilità

MONZA (21 Febbraio 2020). E’ ancora in condizioni gravissime il piccolo di 4 anni, affidato al padre che vive in un minuscolo paesino del Bergamasco, in coma da giorni a causa di un’infezione non curata. La madre, attraverso il suo legale, l’avvocato Francesco Miraglia, aveva chiamato in causa il Tribunale di Monza, che le aveva tolto il bambino, affidandolo al padre che – come provano numerose fotografie – lo trascurava nella salute e nell’igiene. Un Tribunale sordo alle richieste di intervento e alle segnalazioni del pericolo che correva il bambino, che la madre da quasi due anni aveva inoltrato. Per tutta risposta, pur partecipando con dolore alla grave situazione in cui si trova il bambino, il Presidente del Tribunale di Monza si scrolla completamente di dosso ogni responsabilità, in quella che sembra una difesa d’ufficio. Avrebbe fatto meglio a convocare la mamma, piuttosto che a redigere un comunicato stampa: avrebbe mostrato maggior umanità e buon senso, al di là delle colpe.
«Ma se il bambino era affidato ai Servizi sociali e solo il Tribunale di Monza poteva disporre della sua vita, la colpa di chi può essere se non del giudice e del Tribunale stesso?» dichiara l’avvocato Francesco Miraglia. «Come si fa a scaricare la colpa addosso a qualcun altro, se i “tutori” del piccolo erano i Servizi sociali e il Tribunale, gli unici in grado di poter intervenire? E che non sono mai intervenuti, visto che sono rimaste lettera morta le nostre denunce rivolte fin dal luglio 2018 contro gli assistenti sociali e la Ctu (le cui conclusioni erano totalmente artefatte, come pure i documenti presentati a sostegno delle stesse) e le istanze d’urgenza presentate al Tribunale ad ottobre e il 27 gennaio scorso. Il bambino era in pericolo, lo dicevamo da anni e adesso che si trova ricoverato in ospedale in condizioni disperate, la colpa è di qualcun altro? Della madre, vorrebbe far intendere il Presidente del Tribunale, che in realtà da tempo segnalava i chiari segni di incuria? Non ultimo l’istanza urgente presentato il 27 gennaio, pochi giorni prima che il piccolo cadesse in coma per un’infezione cerebrale». Gli unici responsabili sono il Tribunale e gli operatori ai quali si affida.
«Presenteremo pertanto una denuncia per lesioni gravissime nei confronti del giudice e del professionista incaricato dal tribunale di redigere la Consulenza tecnica d’ufficio, sulla base della quale il bambino è stato tolto alla mamma per essere affidato al padre» annuncia l’avvocato Miraglia. «Ma soprattutto chiediamo che si indaghi sui rapporti tra il Tribunale e una onlus di Monza, dove guarda caso tutti i genitori in difficoltà o conflitto vengono dirottati, a spese proprie, per delle consulenze e alla quale il Tribunale si affida per le Ctu. Qui non si tratta di stabilire se un genitore sia migliore di un altro: qui le persone che hanno operato in questa vicenda o l’hanno fatto male o con troppa superficialità. E i risultati sono questi: un bambino di appena 4 anni giace in condizioni disperate».

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