Cosi hanno distrutto noi e i nostri figli”
Punire chi doveva sorvegliare . Lo chiedono i genitori di due bambini di Basiglio , un piccolo comune alle porte di Milano, prima accusati ingiustamente per alcuni disegni a sfondo erotico attribuiti per errore a uno dei due piccoli, e per questo allontanati dai loro figli – 9 anni la bambina, 13 il più grande- ma oggi pronti a far pagare mesi di umiliazioni e di sospetti a psicologi, assistenti sociali e insegnanti. I due genitori hanno chiesto di costituirsi parte civile contro il comune di Basiglio e il ministero dell’istruzione , davanti al Giudice per l’udienza preliminare che deve decidere se rinviare a giudizio assistenti sociali incapaci e psicologi frettolosi.
Ci sono voluti mesi per arrivare a scrivere in altro modo questa storia. Mesi per accertare che i disegni erano stati fatti da un altro bambino per dispetto. La verità che sembrava così evidente a tutti ma non agli investigatori – la calligrafia non era della bambina tolta ai genitori., lei stessa giurava di non esserne l’autrice, sua madre e suo padre negavano ogni responsabilità – è invece rimasta sepolta per mesi e mesi sotto montagne di perizie improbabili, testimonianze frettolose, iter giudiziari a senso unico.
Sul banco dei sospettati oggi siedono due psicologi, un assistente sociale, la preside e le due maestre dei bambini prima sottratti e poi riaffidati ai genitori.
L’accusa formulata dal Tribunale di Milano è lesioni colpose ai danni di bambini. Un’accusa inedita per una vicenda che non sembra così infrequente. “nove volte su dieci, i bambini prima tolti ai genitori vengono riconsegnati alla famiglia di origine”, accusa Antonello Martinez, il legale della coppia che assicura di aver analizzato migliaia di casi in tutta Italia. Storie sempre uguali, in cui i bambini sottratti ai genitori per abusi e violenze sono solo una piccolissima minoranza. Di fronte al dilagare di episodi apparentemente meno gravi – abbandono di bambini, incapacità di svolgere il ruolo di educatori da parte dei genitori, impossibilità economica di garantire un’adeguata educazione – che vengono trattati comunque alla stessa stregua. Prima il dossier aperto dagli assistenti sociali, poi l’intervento degli investigatori, alla fine l’affidamento più o meno temporaneo dei bambini ad una struttura comunale di accoglimento o ad un’altra famiglia. Quello che è successo ai bambini di Basiglio. Portati via ai loro genitori e “interrogati” da psicologi e assistenti sociali con metodi come minimo non professionali. I diretti interessati smentiscono, ma agli atti risulta che uno dei bambini sarebbe stato strattonato e alla piccola avrebbero poi detto “guarda che cambierai genitori…”. L’Avvocato Martinez insiste molto su questi aspetti: “il bambino non solo è stato sottratto ai genitori per 69 giorni. Ha dovuto sopportare quella che io chiamo una detenzione. Ha perso nove chili. Il procedimento che si è concluso nei mesi scorsi davanti al Tribunale dei Minori ha accertato che non esisteva nulla di contro i miei assistiti che adesso vogliono solo costituirsi parte civile ed essere solo risarciti.
Forse ci sarà un processo. Ci saranno altre sentenze. Magari dei risarcimenti. Difficile dire se i soldi serviranno a far riacquistare la serenità persa ai due bambini accusati di aver disegnato scenette oscene, poi sollevati da ogni sospetto, comunque vittime di un braccio di ferro tra giudici, investigatori, avvocati, psicologi, assistenti sociali insegnanti, presidi. Tutti contro tutti. Quasi nessuno dalla parte dei bambini, a parte i genitori, denuncia il legale.
“Portare via un bambino ad una famiglia dovrebbe essere l’estrema ratio. Le leggi per affrontare queste vicende nel nostro paese ci sarebbero, il problema come sempre è la loro applicazione.”
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