Denunciato l’assessore veronesi Stefano Bertacco. Con lui anche cinque operatori dei Servizi sociali
DENUNCIATO L’ASSESSORE VERONESE STEFANO BERTACCO. Con lui anche cinque operatori dei Servizi sociali
VERONA (22 Novembre 2019). Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, interesse privato in atti di ufficio e abuso d’ufficio: questi i reati per i quali a vario titolo, sono stati denunciati l’assessore ai Servizi sociali di Verona, Stefano Bertacco, e cinque operatori compreso il responsabile del servizio. A sporgere la denuncia è stata una donna veronese, da quindici mesi “parcheggiata” in una comunità di Marghera, a Venezia, con i suoi tre figli minori, senza un progetto di sostegno, confinati in quattro in un’unica stanza fatiscente. Lontana dalla sua città, dalla sua casa, dalla propria cerchia parentale e soprattutto dalla figlia maggiore, alloggiata in una comunità diversa dalla madre e dai fratelli. E’ stata proprio la vicenda terribile vissuta da questa ragazzina a innescare, suo malgrado, questa vicenda, che i Servizi sociali di Verona hanno gestito in maniera assurda, rifiutandosi di prendere in carico questa famiglia con un progetto che li sostenesse e aiutasse veramente e soprattutto ignorando ripetutamente i provvedimenti emessi dal tribunale di Verona. La donna si era rivolta ai Servizi sociali per un aiuto, all’indomani della condanna dell’ex marito per aver abusato della figlia maggiore.
«I Servizi sociali del Comune di Verona hanno però agito violando precisi obblighi impartiti dal Tribunale per i minorenni di Verona dalla fine del 2017 ad oggi» spiega l’avvocato Francesco Miraglia, che tutela la donna e i suoi bambini, «confinando letteralmente la signora e i suoi figli in una struttura fatiscente per quindici mesi, senza neppure averli concretamente presi in carico con azioni di sostegno, mantenendoli per di più lontani da casa a spese dei contribuenti. E per questo chiederò che la Corte dei Conti verifichi questo spreco immotivato di denaro pubblico. Oltre a lasciare questa famiglia senza un sostegno e un progetto concreto e a non ottemperare alle reiterate disposizioni del tribunale, i Servizi sociali hanno ripetutamente tentato di togliere i bambini alla loro madre per affidarli a famiglie esterne. Comportamenti così ricordano le recenti vicende di Bibbiano: certo, non sarà il medesimo sistema, però nemmeno il comportamento dei Servizi sociali di Verona brilla per correttezza e va indagato a fondo. Per lo meno per capire intanto come la mia assistita possa stare da oltre un anno come fosse incarcerata, confinata con tutte le sue cose in una stanza con i suoi tre bambini, senza che nessuno si prenda cura di loro e senza sapere quale potrà essere il suo futuro, quando potrà rivedere la figlia maggiore, quando potrà tornare a casa propria e alla sua vita di sempre». Ecco perché sono stati denunciati il dirigente dei Servizi sociali, due psicologhe, un’assistente sociale e la responsabile della comunità. Con loro anche l’assessore Bertacco. «Il quale aveva pubblicamente plaudito l’operato dei Servizi sociali comunali, scaricando però su di loro ogni responsabilità della gestione della vicenda allorché gli richiesi un intervento risolutivo diretto. Come se il benessere dei concittadini non fosse materia di cui debba occuparsi un assessore ai Servizi sociali» conclude l’avvocato Miraglia.
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