L’ausl sceglie il nostro medico
Modena 18 aprile 2011
Purtroppo in una così grave situazione di crisi economica e di scelte sempre più discutibili da parte dei Direttori Generali delle varie unità sanitarie locali, veniamo a conoscenza di una sanità che si mostra sempre meno dalla parte dei cittadini più bisognosi.
Tra gli interventi pubblicati nel giornale da Lei diretto, in questi ultimi giorni “Malati di mente riempiti da psicofarmaci negli Spdc pubblici, Minore assistenza agli anziani e disabili ricoverati in struttura…” c’è quello: “L’USL: << Il medico lo scegliamo noi>>”, su cui sono già state pubblicate alcune lettere di protesta da parte di alcuni cittadini modenesi.
Al fine di risolvere il problema delle lunghe liste di attesa, una delle soluzioni più discutibili ideate dall’Ausl è quella di scegliere essa stessa il medico specialista, imponendolo in questo modo all’utente che a pagamento ha chiesto un servizio. Conseguenza inevitabile è che l’utente sarà costretto a rinunciare al suo medico di fiducia e farsi visitare da un medico non richiesto, che prevedibilmente sarà quello senza una lunga lista di attesa.
Ciò, a parere di chi scrive risulta illegittimo oltre che anticostituzionale.
E infatti la nostra stessa Costituzione tutela la salute come fondamentale ed irrinunciabile diritto dell’individuo, e in particolar modo prescrive come nessuno possa essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario e, nemmeno, quindi, a essere visitato da un medico scelto da altri.
I nostri politici e in particolar modo i dirigenti sanitari citano continuamente il concetto della salvaguardia del diritto costituzionalmente garantito alla salute, eppure…
Mi chiedo, quale funzionario amministrativo, quale dirigente sanitario, quale direttore di un Ausl possa arrogarsi il diritto di sostituirsi al cittadino nella scelta del medico da cui farsi assistere e visitare, quando tale scelta e il rapporto che si instaura tra medico e paziente sono fortemente contraddistinti dalla fiducia!!
Se il rapporto che noi avvocati instauriamo con le parti assistite deve essere fondato essenzialmente sulla fiducia, così come lo deve essere qualsiasi rapporto di assistenza fra il cliente e il professionista, a maggior ragione, tale rapporto di fiducia assume necessariamente ancora più importanza in quello che si instaura tra il paziente e il SUO medico.
Quello che trovo inaccettabile e soprattutto inspiegabile che questa scelta lasci interferire giudicanti e opposizione e che a farne le spese siano sempre e soprattutto i cittadini meno abbienti, quelli che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese e che, costretti a usufruire delle prestazioni sanitarie convenzionate con L’AUSL, non potendo permettersi una visita specialistica privata, adesso, devono accontentarsi del medico di scorta!
Natuaralmente chi non deve fare i conti con la fine del mese, non ha problemi di lista di attesa, se sceglie di rivolgersi a un medico specialista privatamente.
Certo che se si considera che l’eliminazione o la riduzione delle liste di attesa delle visite specialistiche sono dei parametri di giudizio per la riconferma o meno del direttore generale dell’AUSL, il mezzo scelto non è certo tra i più felici.
Forse, soprattutto nella sanità, non sempre il fine giustifica i mezzi!
avv. Francesco Miraglia
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