L’avvocato Miraglia: a chi giova tutto questo?

L’avvocato Miraglia: a chi giova tutto questo?

Bimbo di Ferrara allontanato senza motivo dalla madre e dato in affidamento a un’altra famiglia. I pregiudizi di una psicologa stanno gravemente nuocendo alla stabilità del piccolo
 
FERRARA, 16 marzo 2018. Ha strappato un bimbo alla madre, che pure lo amava e lo accudiva al meglio, affidandolo a un’altra famiglia. Senza motivo apparente, anzi, motivando la decisione con presunte disfunzionalità dell’attaccamento tra madre e bimbo, non suffragate da alcun test, alcuna prova scientifica, niente. Puro pregiudizio. Solo che il comportamento superficiale di una psicologa dei Servizi sociali di Ferrara sta danneggiando seriamente la serenità del piccino, di tre anni appena.
«Il Tribunale dei minori di Bologna ha accolto le motivazioni dei Servizi sociali basati su fatti travisati e non corrispondenti al vero, senza accertare la verità» sottolinea l’avvocato Francesco Miraglia, che difende la madre, «emettendo a novembre un provvedimento di allontanamento da casa e affidamento del bimbo a un’altra famiglia».
Pur avendo la madre immediatamente presentato ricorso, ad oggi, dopo quattro mesi, non è giunta nessuna risposta né dal Tribunale né dall’Asl e il piccolo continua a rimanere lontano dalla mamma, dai nonni e dalla zia, che erano la sua famiglia, il suo mondo, i suoi affetti. Perché? Senza motivo apparente.
«Inverosimile che un Tribunale dopo tutti questi mesi, non si senta in dovere di fissare un’udienza per ascoltare la madre» prosegue l’avvocato Miraglia. «Il piccolo non può tornare da lei perché la psicologa ritiene che abbia una disfunzione di attaccamento verso la mamma, perché dopo gli incontri con lei, quando torna nella famiglia affidataria, risponde male ai nuovi “genitori”: la psicologa lo ritiene legato al rapporto compromesso con la madre, ma non le è venuto in mente che forse è proprio il contrario? Che il piccolo soffre a doversi staccarsi dalla mamma e a tornare a casa da estranei?  E sulla base di queste supposizioni pregiudizievoli e superficiali, non suffragate da alcun test, ha sospeso gli incontri tra la mia assistita e il suo bambino. Abbiamo chiesto udienza in tribunale, abbiamo chiesto di cambiare psicologa, abbiamo chiesto un percorso alternativo che riavvicini madre e figlio, senza ottenere però alcuna risposta da nessuno. A chi giova allora tutto questo? Al piccolo no di sicuro, sebbene tutto questo sarebbe stato fatto per il suo bene. Quale bene? Quanto ancora dovrà soffrire questo bambino prima che qualcuno intervenga?».
Ancora più grave è il silenzio del Direttore Generale dell’ASL di Ferrara, Il responsabile del servizio sociale referente, dell’assessore alle politiche sociale del comune di residenza del Presidente della Regione, dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione.
Mi viene un dubbio, forse ad elezioni finite poco interessano i diritti delle persone …..
 

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