Una madre scappa per proteggersi e per proteggere i figli dall’ex compagno violento
Il tribunale di Rimini affida i due bambini al padre che li picchia«Inammissibile»
RIMINI, 22 marzo 2018. Se c’è un pessimo padre, questo è proprio lui: violento, dipendente da alcol e droga, insofferente ad ogni forma di autorità e di regola. Eppure il tribunale di Rimini ha affidato a lui i due bambini, sebbene loro continuino a ripetere che li picchia e a supplicare di tornare con la mamma. Sebbene lui li porti a scuola spesso in ritardo di ore oppure non li accompagni affatto, tanto che la bimba rischia la bocciatura. E frequenta solo la scuola elementare.
«Ne ho visti di provvedimenti ingiusti e immotivati emessi dai tribunali» commenta l’avvocato Francesco Miraglia, cui la madre dei bimbi si è rivolta, «ma temo che la decisione assunta dal tribunale di Rimini sia una delle peggiori in assoluto. Ha affidato, infatti, due bambini in tenera età a un padre violento e – per sua stessa ammissione – dipendente da alcol e droghe, su cui è pendente un procedimento penale per maltrattamenti, atti persecutori, plurime lesioni aggravate, rapina e minacce. Alcuni giorni fa il piccolo è giunto a scuola con un occhio nero e la madre lo ha saputo soltanto perché avvertita dalla mamma di un compagno. La figlia è arrivata a telefonarle venti volte in una sera, piangendo ed urlando, supplicandola di andarla a prendere, perché il padre la picchiava. E in tutto questo, il tribunale non si è preso minimamente la briga di ascoltare i due ragazzini e di toglierli da una situazione potenzialmente pericolosa per il loro benessere fisico e psicologico».
Inizialmente i bambini erano stati affidati alla madre, che si era successivamente trasferita nella sua città d’origine appunto per allontanare i figli da violenze e vessazioni. Si era rivolta per questo a un centro anti violenza. Ma il tribunale di Rimini, in maniera del tutto incomprensibile, “punendola” per aver sottratto i bambini al padre, li ha affidati a lui, nonostante i tecnici del tribunale stesso avessero delineato già la figura del padre come inadatta.
«Preoccupati per quanto sta accadendo, abbiamo chiesto al tribunale di rivedere la sua decisione e di intervenire tempestivamente» conclude l’avvocato Miraglia, «ascoltando il prima possibile i bambini ».
Nonostante tutto è stato documentato il Tribunale o meglio il Giudice istruttore non ha ritenuto l’urgenza di intervenire.
Tutta la vicenda, naturalmente è stata portata a conoscenza del servizio sociale di Rimini che addirittura hanno considerato le continue richieste di aiuto come atti intimidatori.
Penso che chiunque parli di violenza sulle donne, parli di bambini maltrattati, parli di giustizia, organizza manifestazioni o convegni si dovrebbe vergognare quanto fatti così gravi vengono completamente ignorati dalle nostre istituzioni.
L’unico dato positivo di quanta vicenda è non si avrà difficoltà ad individuare i responsabili di quanto stanno subendo questi bambini…
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