Mai più un bambini, in un libro raccontiamo la verità sui diritti negati ai più piccoli
Sarà presentato il prossimo 31 gennaio 2013 presso la Sala Bologna del Senato della Repubblica a Roma, a partire dalle ore 15, il libro “Mai più un Bambino“, (2013, Roma, Armando Editore) scritto dall’Avvocato Francesco Miraglia del Foro di Modena, dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e dall’Onorevole Antonio Guidi, ex Ministro della Famiglia e Solidarietà Sociale..
Avvocato Francesco Miraglia, come nasce l’idea di scrivere questo libro e quali gli obiettivi che vi siete posti nel redigerlo?
In questi anni, per ragioni professionali, ho avuto modo di collaborare con la Prof.ssa Palmieri e l’Onorevole Guidi. Insieme a loro mi sono occupato di casi in cui i diritti dei bambini venivano spudoratamente negati. Storie di abbandono, di maltrattamento, in cui questi piccoli spesso venivano allontanati dalle loro famiglie e “affidati” a servizi sociali e/o alle case famiglia. Strutture ed enti che invece di pensare al loro benessere personale sembravano tenere più al loro valore “economico”.
Vicende che ci hanno toccato profondamente e che ci hanno spinto, in primis, a denunciare persone e strutture nelle sedi competenti e in seguito a scrivere questo libro affinché non solo chi lavora nel settore, ma anche la gente comune, sappia che cosa avviene realmente nel nostro Paese.
E’ stata sicuramente la storia del bambino di Cittadella (Padova), prelevato da scuola nell’ottobre del 2012, dalle Forze dell’ordine per essere portato in una struttura protetta dopo la decisione del giudice di affidarlo al padre e il caso di Anna Giulia, a spingerci a mettere su carta le nostre esperienze e a parlare di questa tematica.
Quali i contenuti del libro?
Il libro, diviso in 3 capitoli, affronta diversi argomenti sia dal punto di vista pedagogico che da quello giuridico e istituzionale. Dopo aver riflettuto sulla condizione dei bambini nel corso dei secoli, ci si sofferma sul ruolo della famiglia, della genitorialità, della figura professionale del pedagogista familiare. Si affronta poi il “delicato” tema delle case famiglia italiane, del business che vi è dietro dando dati, cifre ed esempi “allarmanti” sul fenomeno per poi passare alla figura dell’assistente sociale e alla psichiatrizzazione degli ospiti con una serie di toccanti testimonianze.
Un libro che ha avuto il supporto anche di esperti e di personalità stimate del settore, vero?
Sì, nel libro è presente la postfazione di Francesco Morcavallo. Giudice del tribunale per i Minorenni di Bologna, che ha preso delle posizioni molto chiare sulla questione, inimicandosi così “molti addetti ai lavori”. Inoltre in occasione della presentazione del libro vi sarà anche l’intervento video del Colonnello dei Carabinieri Sergio De Caprio, meglio conosciuto come “Capitano Ultimo”, colui che nel 1993 arrestò Salvatore Riina (personaggio interpretato da Raul Bova nel film “L’occhio del falco”, recentemente andato in onda su Canale 5) che ha aperto a Roma una casa famiglia.
. Non ci si può occupare di minori e non avere fretta, urgenza, guardare al tempo come alla condanna peggiore. Per questa ragione nasce MAI PIÙ UN BAMBINO: perché abbiamo bisogno di arrivare prima di un adulto abusante, prima di una perizia, prima di una sentenza, di una riforma, di una “volante”.
Abbiamo bisogno di arrivare prima, abbiamo bisogno che tra la richiesta di aiuto e l’aiuto offerto non ci sia nessun tempo…perché noi abbiamo fretta per il silenzio agghiacciante di questi bambini abusati. Non c’è alcuna differenza che siano i nostri figli o i figli di qualcun altro. Tutti i bambini del mondo sono figli nostri! E abbiamo il dovere di rispondere anche a loro: “Sono qua”.
“Spostare un bambino dalla famiglia a quant’altro rende: rende dal punto di vista narcisistico della propria professione, rende dal punto di vista di giustificare se stessi e il proprio ruolo e qualche volta, ma purtroppo non solo qualche volta, rende dal punto di vista del potere, del ricatto e anche a livello economico e addirittura politico. In un periodo in cui psicologi, assistenti sociali, sociologi hanno poca possibilità di avere un posto di lavoro, il creare una casa famiglia o un piccolo istituto significare dare posti di lavoro e quindi avere un grosso potere politico”.
“70 bambini all’anno ricevono un trattamento sanitario obbligatorio e 6.000 vengono ricoverati nei reparti di psichiatria. Nel 20120 i minorenni accolti temporaneamente presso i servizi residenziali familiari e socio-educativi e le famiglie affidatarie sono stati 29.309”. (Giancarlo Scarpa)
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