Obbligato a vedere il padre violento , pena il trasferimento in una comunità: clamorosa marcia indientro

Obbligato a vedere il padre violento , pena il trasferimento in una comunità: clamorosa marcia indientro

Clamorosa marcia indietro del tribunale dei minori di Bolzano: il ragazzo vedrà il papà solo dopo che entrambi avranno seguito un percorso psicologico
 
BOLZANO (9 giugno 2018). Pareva urgente obbligarlo a vedere quel padre che lui insisteva a non voler incontrare. Minacciato persino di venire allontanato dalla mamma e spedito in casa famiglia se non avesse ottemperato alle disposizioni del tribunale, era disposto a vivere con estranei piuttosto che rivedere il padre che – continuava ad insistere il ragazzino – era stato violento con la madre, ma anche con lui.
«Ebbene il tribunale dei minori di Bolzano alla fine ha assunto la decisione che da mesi proponevamo: lasciare il ragazzino con la madre e far seguire un percorso psicologico tanto al bimbo che al padre, per consentire che si riavvicinino con serenità». Soddisfatto l’avvocato Francesco Miraglia, che ha assunto la tutela legale del ragazzino e della madre, la più felice sicuramente, dopo mesi di battaglie. Il caso ha avuto una notevole risonanza, anche a livello mediatico oltre che politico: è stato oggetto, infatti, di un’interrogazione che il consigliere Andreas Pöder, del partito Bürger Union für Südtirol, ha presentato al Consiglio regionale del Trentino–Alto Adige. «Questo collegio di giudici ha compreso la situazione» prosegue l’avvocato Miraglia, «andando oltre la fredda e rigida prassi burocratica, si è soffermato ad “ascoltare” il ragazzo e le sue richieste. Da mesi ripetevamo fosse esagerato costringerlo ad incontrare il padre, arrivando persino a minacciarlo di strapparlo alla madre per portarlo in una comunità, come aveva disposto in precedenza il medesimo tribunale, che ora, con questo provvedimento, sicuramente sconfessa se stesso o per lo meno fa sorgere delle perplessità sull’operato del primo giudice e sulla sua decisione così grave e imperiosa. Al di là della soddisfazione per il felice esito della vicenda, su quest’ultimo aspetto va fatta sicuramente chiarezza».

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