Padre accusato di molestie; prosciolto: i figli però non gli vengono restituiti
Avvocato Miraglia: «Ennesimo caso di adozione mascherata?»
(16 Ottobre 2020). Bambini sottratti a genitori fragili o stranieri, per ingrossare i conti correnti di chi opera nel sistema dell’accoglienza dei minori oppure affidati a coppie prive di figli, come vere e proprie adozioni mascherate da affidamento. L’avvocato Francesco Miraglia, esperto di diritto minorile, da anni pone l’attenzione sul fenomeno, forte della casistica che lui stesso ha seguito nel corso degli anni, che fa pensare a come ci sia quasi un sistema dietro al ripetersi delle inspiegabili e immotivate decisioni adottate dai Servizi sociali e dai Tribunali dei minorenni, quando allontanano per anni dei bambini da famiglie senza problemi. L’ultimo caso accade a Modena ad una coppia di origine africana, alla quale non vengono restituiti i figli, pur non presentando problemi. «Tutto comincia quando alla figlia maggiore vengono riscontate delle irritazioni alle parti intime» racconta l’avvocato Miraglia, che segue la coppia, «pertanto parte la segnalazione e viene aperto un fascicolo contro il padre per presunti abusi sessuali. Viene svolto l’incidente probatorio, ma nel frattempo alla bambina viene diagnostico un problema esclusivamente di natura medica, che infatti si risolve rapidamente con una cura a base di antibiotico. La bambina era stata allontanata da casa e trasferita in una comunità, insieme – e qui non si capisce perché – al fratello, sul quale mai si erano riscontrati problemi, segni, abusi di sorta. Ammesso che sia stato fatto in maniera precauzionale, adesso che il padre è stato chiaramente e inconfutabilmente dimostrato essere innocente, perché i bambini non tornano a casa?». Ma cosa ancora più incredibile, questi genitori vengono giudicati come pessimi nei confronti dei primi due figli, mentre la più piccola continua ad abitare con loro e nessuno ha mai messo in discussione la loro capacità genitoriale con lei. Che cosa c’è sotto? prosegue l‘avvocato Miraglia, «ma soprattutto mi chiedo perché i Tribunali, una volta aperti i fascicoli, non si prendano la briga di chiuderli. Restano aperti all’infinito, lasciando in un limbo le famiglie, ma soprattutto i bambini lontani da casa e dai loro genitori, con gli inevitabili traumi psicologici ai quali, pare, nessuno dia peso. Mi domando: i giudici si ricordano che, svolte le indagini, devono assumere una decisione, chiudere i fascicoli e concludere le vicende? Dobbiamo ricordarglielo noi come funziona il sistema?».
Visto che questa coppia, anche dalle relazioni degli assistenti sociali, non mostra particolari problemi, è ora che i due bambini tornino a casa al più presto, per evitare loro ulteriori traumi.
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