Rimette a posto la sua vita ma non le ridanno i figli.

Rimette a posto la sua vita ma non le ridanno i figli.

 

Ha trovato un lavoro, un’abitazione e ha persino preso la patente, ma non le ridanno i figli.
Stazionerà tutti i giorni davanti al Tribunale dei Minorenni finché non otterrà giustizia.

Ancora una volta è l’avv. Francesco Miraglia del Foro di Modena ad occuparsi del caso di una mamma di Correggio (RE) a cui il tribunale per i Minorenni di Bologna e il Servizio Sociale del Comune di San Giovanni in Persiceceto (BO) hanno sottratto i figli, ma lei non si arrende. Nonostante questa mamma abbia fatto dei passi avanti, si sia mostrata collaborativa col servizio, fornendo tutte le notizie che la riguardano, aderendo ai programmi prospettateli e rispettando tutti gli incontri previsti e, nonostante in tutti questi anni abbia dimostrato ininterrottamente il proprio interesse e attaccamento ai propri figli (almeno questo non è stato mai negato dai servizi!), per i SS [Servizi Sociali] tutto questo non è sufficiente in quanto: “La signora, tuttavia, non riconoscendo alcuna sua responsabilità e difficoltà personale, ha aderito a queste proposte senza sviluppare alcun cambiamento.” Trovare un lavoro, una casa e prendere la patente non è forse un cambiamento?
Nel decreto stesso che dispone l’affidamento di sua figlia alla famiglia affidataria e l’affidamento di suo figlio al Comune di Forlì o al Servizio competente per il Territorio si legge tra il resto:
–         che la madre si è sempre presentata regolarmente e puntualmente a tutti gli incontri con i figli nonché ai colloqui fissati con il servizio e, negli ultimi anni anche ai colloqui con lo psicologo, nel rispetto del percorso delineato dagli operatori …;
–        che, oggi la signora ha acquisito una propria autonomia e stabilità: ha un impiego lavorativo stabile a tempo indeterminato dal 2007 (doc. 3/4), ha una propria abitazione, ha conseguito da tempo la patente di guida (doc. 5) ed ha acquistato un’auto (doc. 6);
A dire degli assistenti sociali la mamma “si è rivolta ad un legale ed ha cercato appoggi dalla stampa”. Il fatto di rivolgersi alla stampa era falso al momento della relazione, ma perché i SS dovrebbero cercare di impedirlo? E perché una mamma che rischia di perdere i figli non dovrebbe ricorrere a un legale. Il diritto alla difesa legale non è forse sancito dalla Costituzione? Una mamma farebbe di tutto per avere i suoi figli. Solo chi è padre o madre può capire cosa si prova!
Di fronte a questa ennesima ingiustizia nei confronti dei suoi figli, la mamma ha deciso di stazionare tutti i giorni davanti al Tribunale per i Minorenni di Bologna finché ai propri figli non verrà riconosciuto il diritto di avere la propria mamma.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani sosterrà la battaglia di questa mamma e dei suoi figli affinché non venga violato il loro diritto ad avere una famiglia.
E come abbiamo già denunciato non è un caso isolato. La possibilità di violazioni e abusi è drammaticamente alta, come confermato dai numeri. In Italia sono quasi 35.000 (anche se il numero non è definitivo) i bambini sottratti alle famiglie con costi sociali per la comunità che superano i 4 miliardi di euro. Per quanto possa sembrare incredibile, oggi ad una famiglia qualsiasi possono essere sottratti i loro figli, tramite una decisione del Tribunale dei Minori, sulla base di rapporti scritti degli psicologi, assistenti e psichiatri che valutano l’operato dei genitori secondo il loro capriccio e opinioni.
Da lunedì 16 novembre 2009, questa mamma sosterrà tutti i giorni davanti al Tribunale per i Minorenni di Bologna finchè non avrà spiegazioni.
Mamma protesta davanti al Tribunale
Ridatemi i miei figli
Il giudice accoglie le proteste della mamma

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