Ulteriore mistero nel caso di Anna Giulia Camparini
I genitori adottivi, in possesso dei documenti segretissimi e riservati sulla sua adozione, denunciano i genitori naturali.
L’avvocato Miraglia: «Come fanno ad averli? Chi li ha dati loro?»
REGGIO EMILIA (19 FEBBRAIO 2020). Un ulteriore mistero, un ulteriore tentativo di intromissione infittisce di mistero il caso di Anna Giulia Camparini, col chiaro intento di allontanarla dai suoi genitori naturali. La ragazzina, che a luglio compirà 15 anni, è stata tolta ai genitori in tenerissima età grazie a un castello di bugie, e da due anni è stata adottata da una coppia. Che recentemente ha denunciato i Camparini perché, a suo dire, li perseguiterebbe. «Ma come fanno ad avere i loro nomi e i documenti sull’adozione della ragazzina, che per legge sono riservati e segretissimi e non vengono mai, in alcun modo, divulgati a terzi?» si interroga l’avvocato Francesco Miraglia, legale dei Camparini. «Chi ha dato loro questi documenti, che hanno allegato alla querela contro i Camparini, che riportano quindi tutti i dati dei genitori naturali che i genitori adottivi mai dovrebbero conoscere? E già qui c’è da fare grande chiarezza. Ma in secondo luogo: il giudice relatore del tribunale dei minorenni di Bologna, che ha ricevuto tale documentazione, non si è posto alcuna domanda? Non ha trovato la cosa strana? E se non lui, il presidente del tribunale si è limitato a fare da passacarte senza sorvegliare, controllare, verificare la liceità degli atti?». Qualcosa di strano deve esserci perché, alle richieste di spiegazione, il giudice del tribunale dei minorenni di Bologna non ha mai risposto. «Riteniamo che sia in atto un’ulteriore azione per mettere i “bastoni tra le ruote” ai genitori naturali, impendendo loro di riabbracciare la loro figlioletta» prosegue l’avvocato Miraglia.
In attesa di avere delucidazioni, chiarezza e giustizia, i Camparini hanno denunciato a loro volta i genitori adottivi di Anna Giulia per calunnia e rivelazioni ed utilizzazione di segreti di uffici e hanno inoltre querelato il giudice per omissione di atti d’ufficio.
E’ sempre più chiaro, ormai, che Anna Giulia sia stata allontanata con un’orchestrazione basata su accuse false, distorsioni ad arte della verità, connivenze tra il procuratore dei nonni materni che avevano osteggiato il rientro della bambina presso i genitori, la psicologa (indagata nell’inchiesta “Angeli e demoni”), i coniugi affidatari e l’avvocato tutore di Anna Giulia, che è stata denunciata all’interno del ricorso per revocazione dell’adottabilità della ragazzina, presentato alla Sezione dei minorenni della Corte di appello di Bologna. Fu proprio la tutrice della bambina a richiedere e a ottenere, in dissenso con il Servizio sociale pubblico e in accordo invece con gli operatori della struttura privata in cui era collocata Anna Giulia, che l’accertamento delle attitudini dei genitori avesse luogo senza che potessero incontrare la figlia. Il rapporto si basò quindi esclusivamente sulle relazioni svolte dagli operatori della struttura privata in cui la bimba era collocata e che sono coinvolti oggi nelle indagini penali degli ultimi scandali sugli affidamenti.
La rete di complicità potrebbe essere assai più ampia.