IL CASO DELLE DUE BAMBINE DI TRENTO CHE VOGLIONO STARE CON LA LORO MAMMA APPRODA A CANALE 5
Il 17 gennaio alle ore 9 la mamma di Maria e Giulia insieme all’avvocato Francesco Miraglia saranno ospiti della trasmissione Mattino Cinque condotta da Paolo Del Debbio
Non sono cadute nel vuoto le parole di due bambine di Levico Terme che, per Natale, chiedevano al Giudice di Trento di poter restare più tempo accanto alla loro mamma. Non almeno per i giornali, le tv e le radio che hanno ripreso la notizia e che hanno voluto farsi portavoce del loro messaggio.
Una storia che ha toccato il cuore di molti e che anche Mediaset ha deciso di raccontare ai suoi telespettatori all’interno dl programma Mattino Cinque. Sarà infatti Paolo Del Debbio, giornalista e conduttore conosciuto anche per la trasmissione Quinta Colonna, ad intervistare negli studi di Cologno Monzese, la madre di Maria e Giulia e l’avvocato Francesco Miraglia del Foro di Modena, a cui è stato affidata la causa.
La vicenda ha inizio nel marzo del 2010 quando le due minorenni vengono affidate ai servizi sociali della “Comunità Valsugana e Tesino” e “collocate” presso la residenza del padre. La madre ogni settimana può vederle per alcune ore. Il tutto avviene regolarmente fino allo scorso 14 dicembre, quando la piccola Maria, 12 anni, chiede con insistenza alla mamma di poter stare a casa con lei. Quest’ultima espone la questione ai Servizi sociali che decidono di concederle quanto richiesto, malgrado l’assistente di riferimento, R.A. sia in ferie. Ma dopo poche ore gli stessi Servizi sociali decidono di sospendere le telefonate e gli incontri tra la madre e le figlie. Una situazione delicata che genera sofferenza tanto da spingere Maria, già qualche giorno prima, a scrivere una lettera direttamente al Giudice di Trento. Lettera nella quale si sottolineava: “…Visto che dopo tre anni le cose sono cambiate ben poco e non nella maniera desiderata vorrei chiederle se per Santa Lucia o per Natale al posto dei regali ci potrebbe portare un aumento delle ore con la mamma e di poter stare metà tempo con la mamma e metà con il papà. Speriamo che accolga la nostra richiesta anche perché non abbiamo mai capito il motivo del poco tempo che possiamo passare con la mamma. Con lei ci divertiamo tanto e facciamo belle attività (découpage, lavoretti…)”.
La situazione si complica lo stesso giorno quando R.A. rientrata dalle ferie parla al telefono con Maria minacciandola, sembrerebbe, con tali parole: “O torni a casa con il papà o io devo prendere la decisione di metterti in collegio. Il giudice sapendo questa cosa fa del male a te, alla Giulia e alla mamma… Allora vuoi andare in un istituto che sarebbe un luogo alternativo al carcere e non vedere più la mamma…” oltre a offendere la madre stessa. Telefonata che viene comunque messa in viva voce e sentita anche dalle Forze dell’Ordine presenti e che ha spinto la madre a denunciare nelle sedi opportune l’assistente sociale R.A.
“La decisione di partecipare alla trasmissione televisiva – spiega l’avvocato Francesco Miraglia – nasce dal desiderio di denunciare pubblicamente una situazione che non può continuare ancora a lungo e che in qualche modo rispecchia ciò che succede in molte altre famiglie all’interno del nostro Paese. Processi, procedimenti, denunce che spesso cadono nel vuoto o che vengono risolti in tempi lunghissimi a discapito, va sottolineato, soprattutto dei bambini e di conseguenza anche dell’intero dell’apparato familiare”.