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Cassino, la segretaria comunale incontra la zia delle bambine

Photo Credits by Piotr Gurgul License by Creative Commons

La dirigente mette in discussione l’operato dei Servizi sociali

Cassino (25 Aprile 2021). A sorpresa la zia delle bimbe, che il 6 aprile scorso i Servizi sociali di Cassino le hanno strappato e portato in comunità, ha incontrato la segretaria comunale del Comune, la quale, nel corso del colloquio, si è mostrata molto contrariata rispetto all’operato dei Servizi sociali in merito all’allontanamento illegittimo delle bambine, ritenendo assolutamente inspiegabile quanto accaduto. Nei confronti della zia ha avuto parole positive, ritenendola una persona perbene e con un elevato livello socio-culturale e, a suo parere, le bambine dovrebbero tornare immediatamente a casa con lei.

«Non possiamo che elogiare la segretaria comunale, dirigente ad interim dell’area Servizi» dichiara l’avvocato Miraglia, che difende la zia delle bambine, «perché ha fatto quello che ci attendevamo da venti giorni da parte del sindaco: ha parlato con la zia, l’ha conosciuta di persona, ha studiato i fatti. Sono intervenuti una serie di politici a difesa del sindaco, molti nemmeno sapevano cosa fosse accaduto in realtà: semplicemente si sono lanciati in una difesa d’ufficio del primo cittadino. Invece avrebbero dovuto fare tutti, sindaco in primis, quello che ha fatto la dirigente: parlare con la zia. Bisogna parlare con le persone, anziché agire sulla base di pregiudizi. Auspichiamo che il sindaco prenda le distanze da questi operatori e che il Tribunale tenga ora in considerazione queste dichiarazioni della dirigente comunale».

Nel frattempo la zia ha presentato un’integrazione di querela per abuso d’ufficio e violenza privata nei confronti degli assistenti sociali: le bambine furono portate via d’imperio, con l’inganno, un pomeriggio nel quale la zia le aveva accompagnate in municipio per un colloquio protetto con il loro papà. Appena saputo che avrebbero dovuto essere condotte in comunità le bimbe, piangendo, avevano tentato di fuggire disperate: una di loro, afferrata al volo da uno degli operatori, cadde a terra ferendosi alla mano e al ginocchio.

«L’articolo 403 del Codice civile, applicato in questo caso» conclude l’avvocato Miraglia «consente ai Servizi sociali di intervenire in situazioni di emergenza e grave pericolo in cui dovessero trovarsi dei minori. Ma auspichiamo un intervento del legislatore affinché lo abolisca, per l’abuso che ne fanno alcuni Servizi sociali, che lo utilizzano spesso a proprio piacimento e senza che vi sia un pericolo imminente da cui mettere al riparo i bambini».