Disabilità Tag

  • Sort Blog:
  • All
  • Articoli Recenti
  • Comunicati stampa
  • Design
  • Evidenza
  • GALLERIA
  • In Evidenza
  • L'inchiesta
  • L'indiscreto
  • La giustizia e la mala giustizia
  • La Vetrina
  • Le vostre storie
  • Minori
  • Modern
  • Primo Piano
  • Principale home
  • Psichiatria
  • Scelta di campo
  • Sentenze
  • Senza categoria

Disabilità e allontanamenti: un dialogo aperto nel “Salotto del Venerdì” di RTV Canale 14

 

( Reggio Calabria) Venerdì 22 novembre è stata una serata significativa per il pubblico di RTV Canale 14, che ha avuto l’opportunità di assistere a un approfondimento unico durante il programma “Salotto del Venerdì”, trasmesso da Reggio Calabria. Al centro della puntata, il tema della disabilità, affrontato da diverse prospettive grazie agli interventi degli ospiti presenti.

Tra questi, ho avuto l’onore di partecipare e portare la mia voce su un argomento spesso trascurato: il problema degli allontanamenti delle persone con disabilità. Ho voluto evidenziare come, in molti casi, le famiglie con membri disabili affrontino sfide immense, non solo per l’assenza di sostegno adeguato, ma anche per decisioni istituzionali che possono separare i nuclei familiari, invece di supportarli. Ho sottolineato come sia essenziale ripensare il sistema, affinché si creino interventi più umani, rispettosi delle diversità e orientati all’inclusione.Durante il mio intervento, ho avuto anche l’occasione di presentare il mio libro, “Ci sono anch’io: la disabilità è una dimensione della diversità umana”,  ( Armando Editore 2023) un’opera che ho scritto con l’avvocato Daniela Vita, con il desiderio di dare voce a chi troppo spesso rimane invisibile nella nostra società. Il libro è strutturato in tre parti principali: una riflessione culturale sulla percezione della disabilità, un’analisi delle sfide sociali e istituzionali, e una sezione più intima, dove racconto esperienze personali e storie reali che hanno lasciato un segno profondo nella mia vita. In particolare, ho parlato di come il libro affronti temi complessi come il pregiudizio sociale, le difficoltà nel mondo del lavoro, il diritto all’istruzione e l’accesso a una vita dignitosa per tutti. Ogni capitolo è arricchito da testimonianze che offrono uno spaccato della realtà vissuta da molte famiglie. Una delle storie che racconto riguarda una madre che ha lottato per anni contro l’assenza di servizi adeguati per suo figlio, solo per trovarsi di fronte alla minaccia di un allontanamento. È una delle tante testimonianze che mostrano quanto sia urgente cambiare prospettiva e politiche.Un altro aspetto che ho voluto approfondire è stato il legame tra disabilità e inclusione scolastica. Durante il mio intervento, ho posto l’accento sull’importanza della scuola come primo luogo di integrazione sociale. Ho raccontato come, troppo spesso, le famiglie si trovino di fronte a un sistema scolastico impreparato ad accogliere bambini con disabilità, che finiscono per essere esclusi o ghettizzati. Ho sottolineato la necessità di investire nella formazione degli insegnanti e nell’abbattimento delle barriere architettoniche, perché una scuola inclusiva è il primo passo verso una società più equa.Ho spiegato che “Ci sono anch’io” non è solo un libro di denuncia, ma anche una proposta per un cambiamento. Ho voluto inserire esempi concreti di inclusione, tratti da realtà che hanno saputo trasformare la disabilità in una risorsa per la comunità. Inoltre, il libro si chiude con un capitolo dedicato alla speranza, perché credo fermamente che il cambiamento sia possibile.La reazione degli altri ospiti e del pubblico è stata estremamente positiva, segno che il messaggio sta arrivando: la disabilità non deve essere relegata a un problema privato o familiare, ma considerata una questione sociale che riguarda tutti. A fine serata, molte persone si sono avvicinate per ringraziarmi, acquistare il libro e condividere le loro storie. Alcuni genitori mi hanno confessato che si sono sentiti compresi e rappresentati per la prima volta. È stato un momento di grande emozione per me.La serata si è conclusa con un invito al dialogo e all’azione: è tempo di lavorare insieme per abbattere le barriere, non solo fisiche ma anche culturali, che spesso isolano le persone con disabilità. È necessario che la disabilità venga riconosciuta come una componente naturale della diversità umana e che il nostro sistema sociale si adatti per accogliere e valorizzare ogni individuo, senza discriminazioni o pregiudizi.Ringrazio il team di RTV Canale 14 e gli organizzatori del “Salotto del Venerdì” per avermi dato questa preziosa opportunità di portare alla luce temi tanto importanti. Spero che questa serata possa essere solo l’inizio di un percorso di consapevolezza e cambiamento.

Reggio Calabria: 8 maggio  “Ci sono anch’io” La disabilità è una dimensione della diversità umana.

In una serata che permette di essere non solo un evento culturale ma un vero e proprio viaggio nel cuore dell’umanità, la libreria “Libro Amico” di Reggio Calabria si prepara ad accogliere la comunità per la presentazione del libro “Ci sono anch’io: La disabilità è una dimensione della diversità umana.

Quest’opera che si dipana attraverso le pagine scritte con dedizione e sensibilità da Daniela Maria Vita e Francesco Miraglia, sarà al centro di una serata di riflessione il prossimo 8 maggio 2024.

Questo importante volume, esplora le molteplici facce della disabilità, trattando il tema non solo come una questione di diritti ma anche come una profonda espressione della diversità umana. Il libro si propone di sfidare i pregiudizi e di aprire un dialogo costruttivo sull’ inclusione  e sul valore delle differenze  all’interno della nostra società.

La presentazione vedrà la partecipazione di una serie di relatori di spicco.

Gina Raglianti, Presidente dell’associazione AUSER “La Vita è Bella”, introdurrà l’evento con le sue riflessioni sull’importanza del sostegno comunitario nelle dinamiche dell’inclusione sociale.

L’Avvocato Ernesto Siclari, Garante Regionale dei diritti delle persone con disabilità, discuterà le implicazioni legali e i diritti fondamentali legati al tema della disabilità.

Il dibattito sarà moderato da Lillo Sergi, figura conosciuta nel panorama culturale locale, che guiderà la conversazione tra gli ospiti e il pubblico, assicurando uno scambio proficuo e informativo.

Inoltre, la psicologa Cinzia Barreca arricchirà la discussione con il suo punto di vista professionale sulle questioni psicologiche connesse alla disabilità e all’inclusione.

“Ci sono anch’io” si rileva quindi un’opera di grande attualità e necessità che interpella direttamente la comunità e la invita a riflettere ed agire in modo più consapevole e inclusivo.

Ci Sono anch’io. La disabilità è una diversità della dimensione umana.

Nelle comunità contemporanee che si autodefiniscono sorrette dal principio costituivo-costituzionale di libertà-uguaglianza, la convivenza è concepibile soltanto attraverso il riconoscimento dell’attitudine e del diritto di ciascuno a coltivare la propria libertà, limitata soltanto dal confine della libertà altrui. Per questo motivo, chi vive condizioni personali particolari e differenti da quelle della maggioranza delle altre persone non può essere escluso dalla partecipazione al consesso sociale e deve beneficiare di mezzi per esprimere appieno le proprie attitudini e inclinazioni, in condizioni di parità con gli altri. Si tratta di un suo diritto, di cui è titolare come persona umana e la cui tutela costituisce condizione necessaria al dovuto rispetto per la dignità della persona, fulcro della civile vita associata. Una piena condizione di tutela del diverso -e, in particolare, della persona che vive una situazione temporanea o permanente di disabilità- presuppone altresì che la fruizione del sostegno abbia luogo su base consensuale. In ogni dinamica assistenziale, sono centrali la libertà e la volontà dell’interessato. Poter affermare la propria presenza, dire “Ci sono anch’io”, significa poter contare sulla fruizione dei propri diritti, ma anche sull’autonomia nel compimento delle scelte: essere ‘sostenuti forzosamente’ e alle condizioni imposte da chi pretende di erogare il sostegno secondo condizioni unilateralmente standardizzate non solo costituisce una condizione inconcepibile sul piano dei criteri di libertà-uguaglianza (oltre che un ossimoro sul piano logico e linguistico), ma si risolve in una privazione della dignità, tale da integrare una delle più gravi forme di discriminazione e prevaricazione.

Tutto questo emerge, in Ci sono anch’io, attraverso la delicata considerazione della vicenda umana e la chiara enucleazione dei contenuti normativi e dell’evoluzione di politica del diritto che ha caratterizzato, in oltre mezzo secolo di storia, la materia del sostegno alla persona. Il piano umano e quello tecnico-giuridico (ma anche politico, nell’accezione dell’impegno civile) si amalgamano in una commistione puntuale e garbata, sempre trasparente, che può essere frutto soltanto di un’esperienza radicata e durevole degli Autori al fianco delle persone. La persona è persona, senza che una qualche qualificazione possa valere a limitare l’univocità e ampiezza del concetto.  Riconoscere l’essere umano significa trovarlo anche dove la voce è troppo flebile per arrivare da sola, dove la luce splende solo nei pensieri o in fantasie incomprese, dove forza e vigore sono quelli della dignità a prescindere da quelli del corpo. Si tratta di princìpi troppo spesso trascurati e che perciò avevano bisogno di essere riaffermati, senza retorica e con la chiarezza data dalla competenza, che caratterizza questo volume.

Francesco Morcavallo

Sabato 18 febbraio, a Piazza Libertà, si parlerà di disabilità con Daniela Vita e Francesco Miraglia, che presenteranno il loro nuovo libro: “Ci sono anch’io”.

Dopo “L’avvocato dei bambini”, Francesco Miraglia (avvocato del Foro di Madrid) torna sulla scena con un nuovo volume: “Ci sono anch’io”, scritto a quattro mani con l’avvocato Daniela Vita (Foro di Reggio Calabria) e edito da Armando Editore.  Sabato 18 febbraio, alle ore 20:30, gli autori saranno ospiti nel programma Piazza Libertà, condotto da Armando Manocchia su ByoBlu (canale 262 DT, Canale 816 SKY Canale 462 TVSAT), non solo per presentare il loro libro, ma anche per ribadirne il messaggio principale: ogni persona è unica, ha il diritto di essere diversa e di essere libera di esprimersi senza ostacoli.

Attraverso la storia di Sara, personaggio fittizio di una ragazza disabile, vengono ripercorse le norme civilistiche internazionali presenti in Convezioni, Trattati e Carte per la difesa dei diritti delle persone affette da disabilità. I documenti vengono esaminati con linguaggio semplice e comprensibile anche per chi non si occupa della materia, con la chiarezza propria di chi ha avuto un’esperienza radicata e durevole al fianco delle persone che hanno più bisogno di aiuto. Il libro non si limita a una presentazione di regole e leggi, ma getta luce su tutti gli inconvenienti quotidiani che deve affrontare chi, per qualunque motivo, non rientra negli schemi della “normalità”: dall’assenza delle istituzioni alla presenza di barriere culturali e architettoniche, i disabili si trovano a dover superare ostacoli talvolta anche minimi che, tuttavia, non consentono loro di godere di diritti fondamentali, che chi è normodotato dà spesso per scontato. Si tratta di un volume di sensibilizzazione, per rendere consapevoli non solo coloro che dimostrino interesse per il problema, ma anche gli stessi disabili, che spesso ignorano le norme che li tutelano e i servizi a cui hanno diritto.

Il sottotitolo “La disabilità è una dimensione della diversità umana” è emblematico: ogni persona è speciale e ha pari dignità, merita rispetto e la possibilità di comunicare la propria presenza, i propri pensieri e le proprie esigenze. Di dire, in sintesi, “Ci sono anch’io!”. Si tratta di principi che vengono sempre più spesso trascurati e che devono essere riaffermati con forza, come fanno gli autori in questa nuova opera.

Ci sono anch’io La disabilità è una dimensione della diversità umana

di Nunzia Manicardi

“Ci sono anch’io.” Quasi un grido di riconoscimento, che va ben oltre il titolo di un libro: il grido di riconoscimento di chi nella società viene etichettato come “diversamente abile” per fornirgli ipocritamente un ruolo attivo ma che in realtà, giorno per giorno, verifica che non è affatto così e che siamo ancora assai lontani da un’effettiva accettazione della diversità umana.

Si intitola proprio così: “Ci sono anch’io” (Armando Editore, Roma, dicembre 2022, pp. 278, € 26), il volume appena uscito in libreria che  Francesco Miraglia, insieme con  Daniela Vita, ha dedicato a questo argomento, a ulteriore arricchimento di un percorso non solo professionale ma anche editoriale che, sempre con Armando Editore, ha già prodotto altri suoi libri rivolti ai tanti problemi della violazione dei diritti dei minori, degli emarginati e dei più deboli in generale.

Sono questi, per altro, i temi a cui gli autori si dedicano da oltre vent’anni con risultati che ne hanno fatto degli esperti tra i  più noti e seguiti in tutta Italia soprattutto in materia di diritto penale, diritto di famiglia e minorile.

Il libro in oggetto, già dal sottotitolo, non lascia adito a dubbi: “La disabilità è una dimensione della diversità umana”. Questo è il concetto basilare che tutte le norme civilistiche internazionali dovrebbero aver già recepito essendo basato sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani promulgata dall’Onu nel 1948 e ribadita nella Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con disabilità nel 2006. Tra l’uno e l’altro documento ci sono state tante tappe intermedie, specialmente europee per quanto ci riguarda più da vicino: Convenzioni, Trattati e Carte che, passo dopo passo, hanno accompagnato il lento ma graduale e ormai irreversibile (così almeno si spera) percorso di crescita e di consapevolezza collettiva di un problema, quello dell’handicap e della diversità in generale, che può arrivare a riguardare ciascuno di noi, in un qualsiasi momento della nostra vita. Perché “diversamente abili” non solo si nasce, ma lo si può anche diventare.

È evidente, perciò, che la lettura di questo libro, molto dettagliato anche nei riferimenti tecnici ma di approccio e scrittura facilmente accessibili, è consigliata a tutti e non solo a chi ne è maggiormente interessato perché già coinvolto dal problema. Attraverso la storia di Sara, personaggio fittizio di una giovane disabile, vengono presi in esame tutti gli aspetti della realtà di vita che si trova ad affrontare chiunque, per qualunque motivo, non possa rientrare negli schemi della “normalità”: dall’accessibilità (non solo ai luoghi pubblici ma anche alla lettura e alla fruizione dell’arte e della musica) al diritto alla salute, all’istruzione e al lavoro, dal rispetto della vita privata alla partecipazione alla vita politica e pubblica, e così via lungo tutti gli aspetti normativi ed esistenziali, analizzati compiutamente e con attenta e partecipe cognizione di causa.

La presentazione dell’avvocato Francesco Morcavallo e la postfazione della pedagogista Vincenza Palmieri, anch’essi nomi ben conosciuti in riferimento alle problematiche in questione, completano questo interessante libro rivolto a coloro che sanno perché sappiano ancora di più e a coloro che non sanno perché imparino innanzitutto a capire e poi ad agire di conseguenza in una prospettiva sociale ed inclusiva in cui, se tanto è stato fatto, molto resta ancora da fare.

Novità Editoriale: Ci sono anch’io. La disabilità è una dimensione della diversità umana

Questo libro è dedicato a coloro che non sanno affinché imparino innanzitutto a capire e poi ad agire di conseguenza. Questa è la storia di Sara, disabile, che racconta la sua diversità giorno per giorno illustrando gli sforzi, le difficoltà e la forza interiore per non lasciarsi abbandonare e dare una dignità positiva alla propria vita.

La storia di Sara, che parla della sua disabilità, è un invito a riflettere sull’unicità di ogni persona, sul diritto di essere diversi e di potersi esprimere in condizione di parità con gli altri.

Affermare la propria esistenza, dire ci sono anch’io, significa riconoscere l’essere umano e trovarlo anche dove la voce è troppo flebile per arrivare da sola.

Questo libro si propone come un viaggio attraverso quei principi di diritto posti a fondamento della tutela della persona nei suoi aspetti più profondi.

Principi, troppo spesso trascurati, e che perciò hanno il bisogno di essere riaffermati, senza retorica.

In una prospettiva sociale e inclusiva, se tanto è stato fatto, molto resta ancora da fare.