Francesco Miraglia Relatore all’Università “Agorà” Romania a parlare di «Donne vittime di violenza…questo non è amore!»
A breve il suo nuovo libro «Ma il problema sono io?! Violenza domestica e allonta-namento dei figli dalle madri»
Roma (23 novembre 2023). In concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne proprio il 25 novembre Francesco Miraglia sarà relatore all’università di Oradea, in Romania, per trattare del tema «Donne vittime di violenza…questo non è amore!». L’avvocato Francesco Miraglia del foro di Madrid è stato invitato come relatore e partecipare al 17a Conferenza di diritto internazionale Agora, AILC 2023 dal titolo “Prospettive e sfide del diritto del XXI secolo” 24-25 novembre 2023 Oradea-Romania
A proposito di Conferenza, L’AILC è organizzato dall’Università Agora, Facoltà di Giurisprudenza e Amministrazione. Scienze in collaborazione con il Centro di ricerca Agora di diritto e amministrazione, l’ Osservatorio Internazionale dei Diritti Umani nei Paesi del Mediterraneo, Università CUAM Foundation (Consorzio delle Università dell’Africa e del Mediterraneo), College of Legal Consiglieri dell’Associazione Bihor, il Centro euroregionale per la prevenzione e la lotta contro Criminalità transfrontaliera, il Centro italo-romeno Conexis e la Cattedra Jean Monnet: Lo Spazio Pubblico Europeo.
Lo scopo della conferenza è fornire la piattaforma per studenti, ricercatori e
Gli accademici condividono le conoscenze e le idee nelle recenti tendenze nel campo del diritto e società. AILC fornirà un eccellente forum internazionale per condividere conoscenze e risultati nel diritto e nelle scienze sociali. Lo scopo della conferenza è fornire una piattaforma ai ricercatori e professionisti sia del mondo accademico che dell’industria per soddisfare la condivisione all’avanguardia sviluppo sul campo L’obiettivo principale del convegno è promuovere le attività di ricerca e sviluppo nel campo del diritto e scienze amministrative. Un altro obiettivo è promuovere lo scambio di informazioni scientifiche tra ricercatori, scienziati, accademici, sviluppatori, studenti e professionisti che lavorano dentro e intorno al mondo
L’intervento di Miraglia dal titolo : “ donne vittime di violenza.. questo non è amore” è una trattazione dell’argomento, così tragicamente attuale, dal punto di vista legislativo, partendo soprattutto da storie concrete, di persone che si sono rivolte direttamente a Mira-glia in quanto vittime di persecuzione e di violenza. E già in tempi in cui il reato di stal-king, nell’ordinamento giuridico italiano, nemmeno esisteva. «Era il 2004 – racconta Francesco Miraglia avvocato del Foro di Madrid – e a Modena era un susseguirsi di casi di molestie persecutorie, che oggi siamo abituati tutti a chiamare stalking. Un fenomeno che aveva portato l’università a realizzare una vera e propria ricerca sul tema. Ma, come ebbi modo di raccontare nel libro “Casi da pazzi” di Nunzia Manicardi e nella trasmissio-ne televisiva “Porta a Porta” proprio quell’anno, i miei clienti non riuscivano a ricevere tutela: non c’era una legge che li potesse difendere. Nel migliore dei casi i molestatori fi-nivano qualche giorno in Psichiatria, per poi uscire e ricominciare a perseguitare le loro vittime». Ci vorranno altri cinque anni perché lo Stato italiano preveda il reato di stalking con le conseguenti misure da adottare a tutela delle vittime: la legge infatti è la numero 38 del 2009, che ha consentito d a nserire nel Codice penale l’articolo 612-bis relativo ap-punto agli atti persecutori.
E ci vorranno altri dieci anni per arrivare alla cosiddetta legge “Codice rosso”, la 69 del 2019, che rafforza la tutela di tutti coloro che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti.
A breve uscirà il nuovo libro di Francesco Miraglia dal titolo «Ma il problema sono io?! Violenza domestica e allontanamento dei figli dalle madri».
«Senza nulla togliere al servizio svolto dai Centri antiviolenza – commenta Miraglia – sto assistendo numerose donne che, dopo essersi rivolte a queste strutture per sfuggire a situazioni di violenza, si sono ritrovate senza più un aiuto e soprattutto senza i figli, allon-tanati da loro e dati in adozione, in affidamento o addirittura al padre, come una donna giudicata “cattiva madre” perché costretta dal marito a prostituirsi per procurargli i soldi in quanto dipendente dal gioco d’azzardo. Ritengo che anche in queste strutture debbano entrare controlli seri, che non solo verifichino le credenziali di chi le gestisce, i contributi che ricevono e come vengono spesi, ma soprattutto quali progetti vengono messi in atto a tutela delle donne. Al massimo ogni anno elaborano dei dati statistici: ma dietro ai freddi numerici sono delle persone, dei casi reali. Cosa succede davvero a queste donne? È giu-sto saperlo e non ci si può nascondere dietro alla privacy per far cadere tutto nell’oblio».