VERONA (5 Ottobre 2022). L’avvocato Francesco Miraglia del Foro di Madrid, esperto in Diritto di famiglia e Diritto minorile, domenica 9 ottobre alle 15 incontrerà a San Martino Buon Albergo (via Roma 15) la comunità senegalese di Verona. Sarà l’occasione per illustrare le modalità in cui funzionano i servizi sociali, gli affidi e la genitorialità in Italia anche attraverso la consegna dell’opuscolo «Servizi sociali, affidi e genitorialità: qualcosa da chiarire», realizzato dallo stesso Miraglia in collaborazione con l’associazione Peribimbi.it, con lo scopo di aiutare e informare i genitori dell’attuale ordinamento giuridico italiano in materia di affidi, al fine di renderli maggiormente responsabili ed efficaci nella difesa del loro ruolo e nella protezione dei propri figli da potenziali abusi d’ufficio. Un opuscolo appositamente tradotto in francese per essere meglio compreso dalla comunità senegalese.
Autore di diversi libri, l’ultimo dei quali si intitola “L’avvocato dei bambini. Troppo potere senza controllo: ecco come si costruiscono i falsi abusi familiari e gli affidi illeciti”, Francesco Miraglia, grazie alla collaborazione con Moustapha Wagne, segretario generale del coordinamento migranti di Verona e consulente in materia di immigrazione, ha avviato un’attività di consulenza con la comunità senegalese, così come qualche anno fa aveva fatto con la comunità dell’Ecuador. I minori di origine straniera molto spesso e troppo frettolosamente vengono allontanati dai loro nuclei familiari e inseriti in comunità di accoglienza per presunti maltrattamenti o episodi di abbandono, quando magari nella maggior parte dei casi si tratta di differenti abitudini culturali o di mancanza di conoscenza delle leggi italiane.
Incontro tra Assessore Caucino, la Garante per l’infanzia Serra, l’Avvocato Miraglia e Riccardo Ruà
Torino 14 Giugno 2022, era il 14 Gennaio 2020 quando C. di appena 7 anni, veniva condotto presso la Comunità Centro Paolo VI, sita in Casalnoceto, in provincia di Alessandria.
Una tragedia, fatta di privazione affettiva, reclusione e sedazione continua, che C. subisce da 2 anni e mezzo.
Da quando C. è recluso in questa struttura, non può più vedere nessuno, al bambino non viene data nemmeno la possibilità di vedere la sua mamma.
Ogni giorno da 2 anni e mezzo a questa parte, C. non sa più cosa sia una carezza, una parola di conforto un gesto d’affetto materno.
Un’infanzia caratterizzata da privazione affettiva assoluta, a C. hanno tolto tutto : l’infanzia, la famiglia, la scuola…
Non esistono compleanni, feste da condividere in famiglia, nessuno dialogo con la madre, solo psicofarmaci ed una struttura che è diventata la sua “prigione”.
Stiamo parlando di un bambino, un innocente che non si sa nel nome di quale scienza, è soggetto a tale crudeltà e spietatezza.
Eppure la madre del bambino, non è né una criminale, né soggetto abbandonante, nonostante ci sia stato il bieco tentativo di screditarla in ogni modo.
Una donna che ha sempre cercato di aiutare il proprio figlio, segnalando anche tutti gli impropri a cui il bimbo veniva sottoposto in sua presenza.
Impropri che trovano riscontro con prove e testimonianze raccolte in tutti questi anni, dove emergono delle rivelazioni a dir poco sconvolgenti : il Dottore della struttura ha pure asserito che il bambino, non voleva vedere la sua mamma, perché ne avrebbe paura a suo dire, un’affermazione, che non trova assolutamente riscontro nella realtà, che lede il reale desiderio di C. e che pronunciata in questi termini, cela una “detenzione” davvero preoccupante.
Infatti il 18 Maggio 2022, l’Assessore Chiara Caucino alle Politiche della Famiglia, dei insieme alla Garante per l’Infanzia Ylenia Serra, hanno potuto appurare, interpellando il piccolo C. in occasione di un loro blitz, presso la struttura in questione che in realtà il bambino, desidera solo tornare dalla sua mamma, e dalla sua nonna, e che a causa di questo privazione ne soffre profondamente.
Troppe le anomalie emerse in questa vicenda, che abbiamo seguito da vicino insieme all’Avvocato Miraglia del Foro di Madrid, che assiste la famiglia del bambino, e l’Associazione Adelina Graziani, Presidente Riccardo Ruà.
Ieri l’Avvocato Miraglia del Foro di Madrid, insieme a mamma N. e Riccardo Ruà, Presidente dell’Associazione Adelina Graziani, hanno incontrato l’Assessore Chiara Caucino e la Garante per l’infanzia Ylenia Serra.
Dichiarazione dell’Avvocato Miraglia, del Foro di Madrid che rappresenta lla famiglia del bambino.
Avvocato Miraglia del Foro di Madrid : “ringrazio l’Assessore Caucino e la Garante per l’infanzia Serra, per la disponibilità e l’ascolto della Signora, mamma del bambino”.
“Le ringrazio anche per la loro onestà intellettuale, e la volontà dimostrata nel cercare di capire come sono andate realmente le cose, in merito a questo caso, recandosi anche in struttura dove allo stato attuale è rinchiuso il bimbo”.
“Risulta quantomeno discutibile che un Tribunale abbia decretato l’allontanamento del minore dalla propria famiglia, solo sulla base di quello che asserisce la comunità in questione”.
“La visita in struttura dell’Assessore Chiara Caucino e della Garante per l’infanzia Ylenia Serra, che hanno potuto incontrare personalmente il bambino, ed ascoltarlo venendo a conoscenza del reale desiderio del bimbo, è ulteriore comprova di quanto sosteniamo”.
“Il bambino alla domanda posta dall’Assessore e dalla Garante per l’infanzia : “Qual’è il tuo sogno, il tuo più grande desiderio” – ha risposto ritornare a casa da mia mamma, pertanto oltre la comprova di quanto sostenuto, vi è anche la palese sofferenza che sta attraversando questo minore, costretto a vivere lontano dai suoi affetti”.
“La CTU non ha mai ascoltato il bambino, ne è mai riuscita a valutare la relazione madre-bambino, perché la comunità incredibilmente si è opposta, ed è ancora più incredibile che il Tribunale si sia girato dall’altra parte determinando la dichiarazione dello stato di abbandono del minore”.
“Presenteremo una denuncia alla Procura della Repubblica contro la comunità in questione e percorreremo tutte le strade legittime, a tutela della mia assistita e soprattutto del Diritto del bambino di ritornare quanto prima dalla sua famiglia ”.
Riccardo Ruà Presidente dell’Associazione Adelina Graziani si è espresso in tal senso.
Riccardo Ruà Associazione Graziani Adelina : “è stato un incontro che ha confermato quello che noi come Associazione avevamo verificato – le sostanziali falsità da parte di questi operatori che andavano a dire che il bambino aveva paura della madre”.
“Il medico della struttura, dichiarò al sottoscritto in presenza di testimoni una cosa gravissima, ed invece il bambino in piena lucidità, in un momento dedicato al gioco, alla domanda fatta dall’Assessore Chiara Caucino e dalla Garante per l’infanzia Ylenia Serra, “qual è il tuo sogno C. ?” il bambino ha risposto vorrei tornare dalla mia madre”
“Quando ho sentito queste parole io insieme all’Assessore Chiara Caucino, abbiamo avuto un momento di profonda commozione”.
“Non sono riuscito a trattenere le lacrime, insieme all’Assessore Caucino, questo mi ha fatto pensare alla violenza inaudita che sta subendo questo minore”.
“Una ctu che non ha mai incontrato il minore, per capire veramente, verificando per davvero quello che noi come Associazione, eppure l’Assessore Caucino e la Garante Serra, abbiamo ampiamente appurato”.
“Questo ci sembra un’azione punitiva, un attacco diretto nei confronti della madre di C. ed è inaccettabile”.
“La sofferenza di questo bambino, in questi 2 anni e mezzo, la privazione affettiva che sta subendo è disumana, chi potrà ridare a questo bimbo tutti gli anni che gli anno tolto, privandolo di sua madre e della sua nonna”.
“Auspichiamo che in un Tribunale attento, riescano a ripristinare gli errori, che per noi hanno commesso nei confronti di questo minore”.
“Un incontro quello di oggi con che in certi momenti è stato molto commovente, in special modo quando l’Assessore e la garante hanno precisato che alla domanda specifica posta al bambino, quale fosse il suo sogno, il piccolo C. ha risposto con grande tristezza di volere tornare a casa, mi scendono le lacrime ancora ora, ogni qualvolta che immagino il dolore che sta provando questo bambino”.
“Inoltre ci tengo ad aggiungere : la mamma di C. quando andò in struttura per vedere suo figlio, è stata strattonata da parte di una neuropsichiatra della struttura, tanto che gli furono procurate delle lesioni, refertate dal Pronto Soccorso”.
“In quell’occasione la madre veniva strattonata, ed il bambino trascinato via, mentre piangeva e ripeteva sofferente la parola MAMMA, mentre lo allontanavano forzatamente da lei, insomma una violenza inaudita, che non può trovare alcuna giustificazione”.
“Sicuramente se il DDL dell’Assessore Caucino “Allontanamento Zero” fosse già approvato, fatti a dir poco vergognosi di questo genere non potrebbero più verificarsi”.
Conclude Riccardo Ruà : “Sono onorato di aver potuto constatare la grande umanità dell’Assessore Caucino, sensibile a questi temi, e non posso che nutrire una profonda stima per una donna così meravigliosa, estendendo la mia gratitudine e stima anche alla Garante per l’Infanzia Ylenia Serra, per il grande coinvolgimento dimostrato nella tutela dei Minori e nel caso specifico del piccolo C., grazie di vero cuore”.
Anche noi ringraziamo l’Assessore Chiara Caucino e la Garante per l’infanzia Ylenia Serra, per essersi prodigate in tal senso, sapere che in Regione Piemonte ci sono delle persone così eccellenti, ci rincuora.
Un ringraziamento particolare all’Assessore Chiara Caucino, da parte di tutta la Redazione de “Il Quotidiano D’Italia” per essersi sempre distinta grazie alla sua grande umanità, per la concretezza e per il palese apporto istituzionale che l’Assessore Caucino dimostra.
di Raffaella Regoli
Ho trovato questo pensiero su un foglietto di carta, su un frigorifero, in una casa un tempo felice. Dove viveva un bimbo un tempo felice. Un piccolo punto nell’universo.
Ma quella mamma oggi non c’è più. Se l’è portata via un cancro. E quel piccolo, di appena sei anni, s’è l’è portato via lo Stato. Strappato agli zii, la sua unica famiglia. Senza un motivo accettabile. Secondo lo schema canonico di un decreto che ha l’immediatezza dell’ atrocità legalmente consumata.
Portato via con un blitz di uomini armati e giubbotti antiproiettile.
Ma questo è solo l’ultimo atto, di una lunga scia di allontanamenti di bambini e ragazzi che avvengono in ogni angolo buio d’Italia. Proprio sotto i nostri occhi. Secondo le stime fatte dall’Università di Padova, in media ogni giorno 63 minori vengono allontanati dalle loro famiglie.
E se oggi questo libro ha un merito, è proprio quello di unire tanti piccoli punti oscuri, per restituirci un quadro d’insieme chiaro e intellegibile.
Miraglia ci accompagna per mano in un viaggio, dentro la distorsione di un Sistema che in nome dei “diritti inviolabili” dei bambini, ha partorito un Mostro. I casi in cui bisogna intervenire con urgenza per prelevare un minore dalla propria famiglia e metterlo al sicuro, scrive Miraglia, “sono soltanto due, maltrattamenti e violenza sessuale. Non possono esserci altre eventualità, altrimenti si violano i diritti del minore e della propria famiglia”.
Altrimenti sono rapimenti mascherati.
Perché Bibbiano non è un caso isolato. Magari lo fosse. Ormai ne abbiamo la certezza.
Faccio questo mestiere da oltre trent’anni. Quando ho iniziato a indagare su queste vicende, da quando è esploso il caso “Angeli e Demoni”, non pensavo di trovarmi di fronte a tutto questo. Ho letto migliaia di carte, centinaia di relazioni di avvocati, di assistenti sociali, CTU vere e false, decreti di Tribunali per minori.
Ho abbracciato la disperazione di decine di madri e padri; guardato lo strazio di piccoli innocenti spesso allontanati in modo disumano. In palese violazione proprio di quei diritti che dovremmo avere il dovere di difendere. Famiglie distrutte. Figli strappati per sempre. Traumi che non si possono cancellare come il segno del gesso sulla lavagna.
Centinaia di storie e altrettanti dolori che mi hanno scavato dentro.
E’ così che ho conosciuto Miraglia. Inciampando, un giorno d’estate, in una di queste storie, nata a margine di Bibbiano. E talmente ingiusta da costringerci tutti a guardare.
Il rapimento della piccola di Reggio Emilia. L’avvocato Miraglia torna a parlarne in questo libro per far capire come da una sequenza di “errori”, sia potuto accadere che una bimba di appena due anni venisse prelevata dal suo lettino, da finti uomini dell’ ENPA, la protezione animali, che si sono introdotti nella casa dei suoi genitori. Rapita con l’inganno. Un decreto firmato dal giudice senza verificare le dichiarazioni, rivelatesi poi false, degli assistenti sociali. E se non fosse stato per quelle telecamere che avevano ripreso tutto, se non fosse stato per le denunce dell’avvocato e per il valore che ogni tanto questo mestiere riesce a dare alle cose che accadono, nessuno avrebbe creduto a Stefania e a Marco, a quei due genitori disperati.
E allora la domanda che spesso ricorre, anche fra colleghi increduli, è sempre la stessa: “Come è potuto accadere?”.
E invece accade sotto i nostri occhi, ma ci vuole coraggio per continuare a guardare. Ma il Libro dei consigli dice: “Se puoi vedere, guarda. Se puoi guardare, osserva”. Ecco, questo libro spinge a guardare. E spiega in modo semplice come sia potuto accadere. Perché quello che vi racconta è già accaduto. Sta accadendo tutt’ora. E accadrà ancora se non vi si porrà rimedio.
Magari Bibbiano fosse un caso isolato. E invece ha aperto solo il vaso di Pandora. In tutt’ Italia si continuano a commettere abusi, in nome di una presunta tutela del minore. Perché quello che ormai abbiamo capito, è che “Il sistema” degli affidi, degli allontanamenti, delle comunità per minori, delle case famiglia, è spesso una mangiatoia che serve a sfamare tutti.
E si badi bene. Quando si parla di “Sistema”, il narratore lo chiarisce subito, ed è la forza di questo libro, non va a caccia di dietrologie, di complotti o questioni ideologiche. Né segue ragioni politiche. Perché la politica qui non c’entra, anche se vorrebbe entrarci eccome.
Lo capirete leggendo. Spesso gli allontanamenti sono “adozioni mascherate”. Miraglia spiega bene la differenza tra un giudice togato, che quindi si sottopone a un controllo della magistratura, e un giudice minorile onorario che invece non ha alcun controllo. Così i Tribunali minorili sono divenuti negli anni “tribunali speciali” a tutti gli effetti. Dove non c’è contradditorio. E dove ci sono troppi giudici onorari in conflitto d’interesse, perché a volte sono consulenti di una casa- famiglia o di una comunità, per cui non possono emettere un giudizio super partes.
Miraglia ci spiega come sia potuto accadere che gli assistenti sociali abbiano acquisito nel tempo un potere enorme, non controllato da alcuno. E le segnalazioni che vengono fatte sulle famiglie siano diventate un’arma potentissima nelle loro mani.
Così scoprirete, pagina dopo pagina, che troppo spesso c’è un’ unica ratio che muove le cose in questo universo dove i bambini sono piccoli punti che servono a sfamare il “Sistema”. E che quell’unica ratio si chiama Denaro.
Perché i bambini valgono tanto.
Anzi con gli anziani sono forse il business più redditizio. Per ogni minore mantenuto in comunità o in casa-famiglia, lo Stato paga in media 130 euro al giorno. Che diventano 320 euro al giorno, se il ragazzo ha problemi psichici o una qualche disabilità. Ma quegli stessi soldi non vengono dati per sostenere le famiglie che si rivolgono spesso ai servizi sociali per chiedere aiuto.
Faccio un esempio più chiaro, una comunità terapeutica per minori, una CTM, che ospita 10 ragazzi, incassa qualcosa come 100mila euro al mese. Quasi 100mila euro in un solo mese, che fanno più di un milione di euro l’anno.
Capite bene come bambini e ragazzi oggi muovano profitti enormi che spesso ingolosiscono gente senza scrupoli. Le case-famiglia, le comunità per minori stanno prolificando come tenacissima gramigna, senza i controlli adeguati. E per l’assistente sociale o l’operatore, che lavora in queste strutture, spesso con contratti brevi e a pochi soldi, alimentare il sistema vuol dire semplicemente mantenere il proprio posto di lavoro. Senza porre o porsi troppe domande.
E’ così che tutti consapevolmente e inconsapevolmente, alimentano il Sistema.
E’ così che bambini fragili, di famiglie fragili, diventano il Capitale umano da sfruttare.
In questi anni, ce lo siamo raccontati spesso con Miraglia, sono rarissimi i casi di bambini tolti a famiglie benestanti. O come si diceva una volta, borghesi.
Il Capitale umano è spesso lì dove c’è una fragilità. Con le separazioni poi, questo bacino si è allargato a dismisura. E la parola “conflittualità genitoriale” si è fatta alibi per altri abusi legalizzati.
Il Sistema oggi appare sempre più come il mostro che per sopravvivere ha bisogno di continui sacrifici umani. E nessuno fino ad ora ha fermato questa bestia.
Ma la macchina può essere fermata. Questo libro non vuole alimentare la paura. E piuttosto un’ esegesi della realtà. E una catarsi, che apre a una speranza. Perché Miraglia ha l’abilità di portarci dentro un quadro normativo, con altrettante proposte per cambiare le regole. Per cambiare le cose. Senza più alibi. Perché nessuno possa continuare più voltarsi dall’altra parte. Perché, come ha scritto Brecht, “di nulla sia detto è naturale in questo tempo di anarchia e di sangue, di ordinato disordine, di meditato arbitrio, di umanità disumanata, così che nulla valga come cosa immutabile”.
Nulla deve valere come cosa immutabile. Soprattutto una legge che permette l’arbitrio. Perché è sempre da un punto che nasce un disegno.
A me oggi piace pensare che quel piccolo punto sia proprio il grido di dolore del bimbo di Pavia. Mentre lo portavano via, col visino devastato di lacrime, supplicava gli agenti: “Vi prego, per favore, non toccate lo zio…”.
Era il 29 luglio. E con l’ Italia in vacanza, quel video era rimasto impigliato nella rete dei social. Presto dimenticato.
Ho dovuto combattere perché riuscissimo a trasmetterlo in prima serata a “Fuori dal Coro”, su Rete4 . Tutti hanno provato a fermarci. Persino il Tribunale dei minori.
Ringrazio Mario Giordano per la fiducia, per aver creduto con me che quel video andava mostrato in tv. Il grido di quel bimbo fatto nostro. E ringrazio l’avvocato Miraglia che oggi difende lo zio.
“Ogni punto è unico, il quadro d’insieme nasce punto per punto”.
Questo c’era scritto sul pensierino di febbraio. E quel pensierino apparteneva al bimbo di Pavia.
Sabato 26 marzo, a Milano, presso Auditorum Gaber di P.zza Duca Da Costa n° 3, Francesco Miraglia , anche autore del libro L’Avvocato dei Bambini, edito da Armando editori. da poco in tutte le librerie. parteciperà al convegno “Bibbiano è tutta Italia”, un’occasione per riflettere sui fatti avvenuti nel Reggiano e sulla pervasività di un sistema corrotto e criminale, costruito sulla pelle dei bambini e dei loro genitori. Insieme a lui parteciperanno avvocati provenienti da tutta Italia, nonché rappresentanti di diverse associazioni e delle istituzioni. Il caso di Bibbiano, infatti, non è un “unicum”: affidi illeciti, abusi di potere e d’ufficio da parte di operatori sociali e psicoterapeuti accadono ovunque, spesso nell’indifferenza della società, che resta solitamente non o dis-informata. Un’analisi e una discussione del fenomeno divengono sempre più urgenti, per capire quali siano gli ingranaggi corrotti all’interno di questo meccanismo illegale, realizzato e portato avanti con lo scopo di ottenere cospicui ritorni economici. Chi sono i responsabili? Come mai episodi simili si sono ripetuti più volte senza che vi fosse alcun controllo? Gli operatori sociali e gli psicoterapeuti dovrebbero essere i primi a difendere i più deboli, proprio in virtù della missione che orienta la loro professione. L’avvocato Miraglia, iscritto al Foro di Madrid, si è sempre esposto contro il malfunzionamento del sistema e ha sempre denunciato il maltrattamento dei più indifesi: sarà presente al convegno organizzato a Milano per portare alla luce i fatti e stimolare una riflessione critica partendo dal parere degli esperti, nella speranza che il dibattito possa avere risonanza e incoraggiare la realizzazione di misure che impediscano ulteriori abusi e maltrattamenti.
Era stato condannato di esercizio abusivo di professione medica
IVREA (17 Marzo 2022). La Cassazione annulla la sentenza di condanna a carico di Maurizio Formìa emessa dalla Corte di Appello di Torino per il reato di esercizio abusivo di professione medica. La Corte di Cassazione, ha dato ragione a Formìa e al suo legale, l’avvocato Miraglia.
Maurizio Formìa, di professione musicista, aveva ideato il sistema “OG Occlusione-gravità”, per riequilibrare la postura delle persone tramite una placca da inserire tra i denti, così da rilassare la mandibola e alleviare dolori alla schiena e cefalee.
Contro di lui nel 2013 si era ingenerata però un’autentica levata di scudi da parte dell’Associazione medici chirurgi odontoiatri di Torino e dell’Associazione nazionale dentisti italiani.
Condannato in primo ed in secondo grado ora la Corte di Cassazione ha definito “viziata” la sentenza.
La Corte d’Appello di Torino ha applicato in “maniera errata consolidati principi di diritto” non consentendo all’uomo di esercitare il suo diritto di difesa.
In pratica sia in primo grado che in appello non era stato consentito all’ imputato difendersi in quanto non erano stati ammessi nessuno dei testi indicati a discarico.
“ Siamo contenti del pronunciamento della Cassazione,- aggiunge l’ Avv. Miraglia- e siamo convinti che ascoltando finalmente i 25 testi indicati dalla difesa, si dimostrerà nel merito che nessun reato è stato commesso dall’ imputato”.
Francesco Miraglia
(Avvocato del foro di Madrid)