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“Diritti Umani e Diritti dei Bambini”

Brochure Diritti umani e Diritti dei bambini-page-002
In Italia, la protezione e promozione dei Diritti Umani ha ancora davanti a sé un lungo cammino: le violazioni reiterate e quotidiane dei Diritti si traducono semplicemente in sanzioni amministrative nei confronti del Governo.
 
È dunque necessario impegnarsi attivamente per la difesa e per l’applicazione dei Diritti Fondamentali, da garantire soprattutto per le fasce più fragili della popolazione.  Sono in modo particolare i Diritti dei Minori a necessitare di una vigilanza costante.
 
Per quanto possa sembrare assurdo, oggi i Diritti Umani hanno bisogno come non mai della perseveranza di uomini e donne coraggiosi, senza frontiere e senza barriere, che se ne facciano  garanti e testimoni.
 
Ecco, allora, l’iniziativa-evento “Diritti Umani e Diritti dei Bambini. Sesibilità, Coscienze, Strumenti”, il cui obiettivo finale si sostanzia proprio nel formare un pool di Testimonial dei Diritti Umani che assumano in prima persona il ruolo di cassa di risonanza, di amplificatore delle situazioni di violazione di tali Diritti e che, soprattutto, siano in grado di sensibilizzare e permeare il tessuto sociale,  affinché ogni Diritto possa divenire  prassi.
 
Un evento straordinario per molti aspetti, dunque: per la sua portata innovativa, per l’assunzione di responsabilità che si propone, per la multidisciplinarità e completezza dell’approccio, per la capacità di intrecciarsi con le Istituzioni nazionali, estere e sovranazionali.
 
Organizzato dall’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari e dall’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, ospitato dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei Deputati, ha ottenuto ad oggi il patrocinio illustre da parte del Ministero degli Affari Esteri, dell’UNAR (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), dell’Ambasciata dello Stato Plurinazionale della Bolivia.
 
Così come è ambizioso e di spessore l’obiettivo che l’evento si propone, altrettanto di altissimo livello saranno i Docenti e le Personalità che interverranno, come si può evincere dal programma allegato.
 
I contenuti abbracceranno tutte le aree tematiche del caso:
l’ONU e la  protezione dei Diritti Umani, il panorama legislativo internazionale, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, le violazioni dei Diritti Umani e le sanzioni ai Governi, la tutela e l’esercizio dei Diritti Umani delle fasce fragili della popolazione, i diritti delle persone minori d’età, la progettazione degli interventi di educazione al rispetto dei  Diritti Umani, la  promozione dei Diritti Umani  attraverso le tecnologie della comunicazione, l’educazione ai Diritti Umani nella  scuola, le strategie comunicative per la promozione dei Diritti Umani.
 
Nell’ambito della cerimonia conclusiva, il 9 Ottobre p.v. – alla presenza​​ di artisti, sportivi, giovani e personalità illustri, a loro volta già Testimonial – ai corsisti  sarà consegnata la pergamena INPEF di Testimonial per i Diritti Umani.
 
Ma perché sia un evento straordinario e quale sia il senso di una cerimonia a mesi di distanza dai due giorni di formazione del 26 e 27 maggio lo racconta la stessa Presidente INPEF, la Prof.ssa Vincenza Palmieri: “E’ straordinario perché presuppone il fare da parte dei partecipanti. Dopo aver ricevuto una importante formazione in due giornate piene, intensive, questi avranno, infatti, diversi mesi di tempo per mettere in campo Progetti concreti sui Diritti Umani; di applicazione, divulgazione, ricerca, stesura di interventi di natura legislativa, ognuno nel proprio campo, nel proprio ambito di competenza. Questi progetti, che ognuno dei candidati potrà realizzare singolarmente o in gruppo, costituiranno il cuore dell’evento. Rappresenteranno, infatti il momento in cui le sensibilità e le coscienze moltiplicheranno il proprio raggio di azione a tutela dei Diritti Umani.
 
Il 9 ottobre, dunque, i partecipanti verranno a restituire ed esporre quello che hanno fatto. Se ognuna delle cento persone che si verranno a formare ne raggiungerà altre cento o mille, l’effetto risulterà enormemente coinvolgente. E sarà allora che, di conseguenza, diventeranno Testimonial dei Diritti Umani. Non a seguito della sola formazione, ma in conseguenza degli esiti della loro azione. A quel punto si costituirà il primo Team di Testimonial. Che resteranno tali per tutta la vita. Perché sarà, da quel momento in poi, un impegno morale: sarà assumere una responsabilità in tal senso nei confronti del pianeta.
La conoscenza del Diritto può essere di competenza esclusiva degli addetti ai lavori; ma i Diritti Umani devono abbracciare tutti, lungo tutto l’arco della vita.
Tutti hanno il diritto e il dovere di conoscerli e di applicarli”.
 

Ufficio StampaI.N.PE.F
 
 

La legge non è uguale per tutti – di Francesco Miraglia

“Gran parte dei miei clienti, si sono imbattuti altresì nel mondo della psichiatria, dei servizi sociali e delle cooperative di questo o quel colore. 
Sono stati costretti a constatare che gli ordini professionali dei medici, degli avvocati e dei magistrati e degli assistenti sociali sono di fatto organizzazioni sindacali a difesa dei privilegi e di vantaggi degli stessi professionisti, ben lontani da quelle persone a cui dovrebbero assicurare dignità, rispetto e giustizia.
Nell’affrontare, molte di queste situazioni, ho la sensazione di  sentire sentenze già scritte, teorie accusatorie pre-confezionate di allontanamento dei minori senza un minimo di istruttoria e senza un minimo di senso logico. Molte volte di fronte a queste situazioni, vorrei cancellare, vorrei far sparire, vorrei rubare dalle aule dei Tribunali quella ipocrita scritta la Legge è uguale per tutti.
In data 13 marzo u.s., mi rivolgevo, quale avvocato di due genitori di Trento, all’assistente sociale referente del caso, per chiedere spiegazioni sul fatto che i miei assistiti incontrassero solo una volta al mese la figlia allontanata dagli stessi genitori da più di 5 anni. Senza tralasciare che la struttura ove attualmente è collocata la minore si trovi a più di 400 km di distanza (andata – ritorno).
Di tutta risposta l’assistente sociale rispondeva testualmente: “Lo scrivente servizio ha ricevuto in questi giorni la Sua richiesta per conto dei sig.ri, in merito alle visite della figlia. Le comunico che i tempi – una volta ogni due/tre mesi – sono dettati dall’impossibilità economica dei genitori della minore”.
Successivamente mi rivolgevo al Presidente della Comunità di Val di Non e all’Assessore delle Politiche Sociali per chiedere un appuntamento urgente sull’intera vicenda e soprattutto per l’incredibile risposta dell’assistente sociale, ma a distanza di quasi 15 giorni ancora nulla è stato riscontrato.
A questo punto, in nome e per conto dei miei assistiti sento il bisogno di rivolgermi all’opinione pubblica per sottolineare che tutti i cittadini ricchi o poveri che siano hanno il sacrosanto diritto di essere ascoltati, ricevuti e aiutati dalle istituzioni. Sarebbe davvero grave che le stesse Istituzioni che dovrebbero essere al servizio dei cittadini facessero orecchie da mercante o peggio ancora si rendessero disponibili in base al ceto sociale.
Ancora più inverosimile è la risposta dell’assistente sociale secondo la quale una bambina di 13 anni non può incontrare i genitori perché sostanzialmente non hanno i soldi per andare a trovarla.
Ma allora mi chiedo a cosa servono i fondi distribuiti ai servizi sociali? Perché questi genitori non vengono aiutati economicamente? Ma soprattutto, perché si è deciso di collocare la bambina in una struttura a 250 km dalla sua famiglia? Forse a Trento e in tutto il Trentino non ci sono comunità?
È necessario che chi di dovere risponda quanto prima a queste domande per il bene di una bambina di 13 anni che da 5 anni è stata allontanata dalla sua famiglia principalmente per la condizione economica precaria della stessa. Ancora più grave è che tutto ciò accada in una provincia come Trento che si pone all’attenzione nazionale per come funzionano i suoi Servizi.
Sono certo che la mancata attenzione della richiesta dei miei assistiti è stata solo una dimenticanza del Presidente della Comunità della Val di Non, dell’Assessore dalle Politiche sociali e dell’Assistente Sociale perché altrimenti non possiamo che ricordarci di quanto sosteneva Manzoni nei suoi promessi Sposi: “Mal cosa nascer poveri, caro Renzo”“.
Avvocato Francesco Miraglia 
 
http://www.lavocedeltrentino.it/index.php/71-anno2013/il-punto-su/20200-la-legge-non-e-uguale-per-tutti-di-francesco-miraglia

Venerdì 17 Aprile ore 20:45: Sala Consigliare del Comune di Limena

ADOLESCENZE ESTREME “vulnerabili  e/o  onnipotenti”                                              Ecco come è possibile che una bambina con entrambi i genitori viventi che la amano e la vogliono con loro, che non hanno mai fatto niente di male né a lei né ad altri sia diventata “un’orfana consegnata per legge ad altri genitori”.   Dopo la presentazione del libro “Papà portami via da qui!” parleremo di bullismo, di adescamento dei minori tramite internet e dei nostri giovani del perché si diventa bullo e/o vittima.    Saranno presenti: –   Avv. Francesco Miraglia; esperto di Diritto di Famiglia , Diritto Minorile e Criminologia.. –   Prof.ssa Vincenza  Palmieri; Presidente e fondatrice dell’Istituto Nzionale di Pedagogia Familiare , Consulente Tecnico di Parte – Psicologo , Membro ISPCAN –   Avv. Francesco Morcavallo; Dottore in Diritto Civile Italiano ed Europeo . –   Dott. Gianfranco Volpin; Responsabile Polizia Postale di Padova scrittore del libro”Via le mani dai bambini”. –  Cristina  Turetta; Vicesindaco, assessore ai Servizi Sociali. –   Monia Gambarotto; Moderatore  della serata , Ambasciatrice per i Diritti Umani   E con la partecipazione di Ally con il brano “Il più debole” inno INPEF per i Diritti dei Minori.

L'incredibile storia di Alessandro, il bimbo invisibile

Figlio di una madre in gravi difficoltà, viene preso in casa da una coppia di Brescia. Gli assistenti sociali dicono loro che tutto è a posto. Invece…

– Credits: Olycom

Non è un mistero che la giustizia minorile italiana si trasformi spesso in un inferno. Ma la storia del piccolo Alessandro, che il 17 aprile farà sei anni, è anche peggio. È infatti la storia di un’ingiustizia totale, che grida vendetta. Dove l’insensibilità degli uomini e l’apparente indifferenza dei tribunali sembrano concentrarsi all’unico scopo di devastare la vita a un innocente.
Tutto comincia a Castrezzato
Tutto comincia nel giugno 2009 a Castrezzato, un centro di 7 mila anime in provincia di Brescia. Qui vivono Ilario ed Evelina Butti: lui operaio, lei casalinga. I due conoscono una famiglia che fa volontariato, e questa segnala loro il triste caso di una madre romena sola, in gravi difficoltà economiche, con un bimbo di appena due mesi: Alessandro.
Ilario ed Evelina titubano: “All’inizio non volevamo prendere in casa il bambino” racconta a Panorama.it il signor Butti. “Ci pareva un impegno forse troppo gravoso. Nel 2009 io avevo 44 anni, mia moglie 43. Poi ci siamo fatti forza e abbiamo deciso che era giusto, un nostro dovere morale. Abbiamo parlato più volte con l’assistente sociale, che ci ha garantito avrebbe avviato ogni procedura per l’affido temporaneo”.
I Butti? Gente semplice…
Alessandro entra così a casa dei Butti. Viene nutrito, rivestito, accudito, curato. È un bimbo dolce, allegro, sereno. L’affetto inevitabilmente cresce, diventa amore. Ilario ed Evelina si trasformano con facilità in padre e madre. Anche perché il tempo passa: un anno, due, tre… Gli assistenti sociali si fanno vivi poche volte, due o tre al massimo.
Gente semplice, i Butti non si interrogano sul perché non arrivi loro nemmeno un documento dal Tribunale dei minori; non sanno nemmeno che, in quanto genitori affidatari, avrebbero diritto a un compenso di 400 euro mensili, più l’assicurazione speciale per il piccolo Alessandro. Non si fanno domande, i Butti. Quel che conta, per loro, è solo quella piccola presenza, che diventa grande ogni giorno di più.
Il problema è che Alessandro è un “bambino invisibile”. Non c’è alcuna procedura legale aperta per il suo affidamento. “I Butti sono gente semplice” conferma il loro avvocato, il modenese Francesco Miraglia, suo malgrado divenuto uno specialista in storie di questo tipo. “Vanno avanti per tre anni, convinti soltanto di fare bene. Si affezionano infinitamente al bimbo. Ma non fanno mai domande, né istanza al Tribunale dei minori per una sua adozione”.
Quando lo fanno, nel giugno 2011, è troppo tardi. Ed è inutile perfino che la vera madre di Alessandro sia d’accordo ad affidare loro il figlio. Perché intanto il Tribunale dei minori è andato avanti con un altro procedimento, e nel giugno 2012 decide che Alessandro è sì “adottabile”, ma non da loro.
Il bambino portato via
Il 19 settembre 2012 avviene il disastro finale: quattro auto della Polizia locale e gli assistenti sociali si presentano a casa dei Burtti, prelevano Alessandro, disperato e febbricitante, e lo portano via. Il bimbo invisibile per la legge, a quel punto diventa davvero invisibile, perché nessuno di quanti lo amano lo vedrà mai più.
“Quel distacco è stata la cosa più terribile e triste della nostra vita” dice il signor Butti, e si commuove. “Mi domando continuamente che cosa abbia pensato Alessandro in quel momento, e non c’è giorno che con mia moglie non ci chiediamo come stia, dove stia, chi sia con lui…”.
A determinare l’intervento e la separazione traumatica non sono di sicuro né certificazioni di abusi, né maltrattamenti. I signori Butti sono brava gente. La causa è una perizia psichiatrica sui due mancati genitori, che sorprendentemente certifica un carattere ombroso per Ilario e addirittura una personalità schizoide per Evelina. È un’analisi molto improbabile, per chi parli con loro, e comunque paradossale dal punto di vista legale, visto che per tre anni i due hanno comunque tenuto con loro il bambino.
E non serve a nulla che i Butti corrano a farsi fare una perizia di parte, che certifica che sono due persone normali, perbene… Nulla. Il tribunale va avanti. Di Alessandro non si sa più nulla. L’avvocato Miraglia è critico: “Si doveva evidentemente sanare una situazione illegittima, andata avanti per tanto, troppo tempo. Si è scelta questa strada, nell’indifferenza per le sorti affettive del piccolo Alessandro e di quelli che ormai chiamava papà e mamma”.
Tutti i ricorsi rigettati
Rigettato dal Tribunale, il ricorso dei Butti è stato poi respinto anche dalla Corte d’appello: “Evidentemente non devono avere nemmeno letto la nostra perizia psichiatrica” lamenta il signor Butti. Ma il processo va avanti. La coppia, disperata, ora è arrivata in Cassazione: l’ultima udienza si è tenuta l’11 novembre scorso. “Da allora non abbiamo ancora saputo nulla” dice Ilario.
Nell’attesa dei supremi giudici, resta una domanda senza risposta: la giustizia minorile, quella stessa che per oltre tre anni ha paradossalmente dimenticato il “bambino invisibile”, abbandonandolo nelle mani di una coppia che poi non ha ritenuto meritoria di affido, non dovrebbe tenere conto soprattutto dell’interesse dei minori? E chi potrà mai restituire una parvenza di normalità alla vita povero Alessandro? Ci sarà mai chi porrà rimedio a questo ennesimo, disastroso disastro?

 
 
http://www.panorama.it/news/in-giustizia/lincredibile-storia-alessandro-bimbo-invisibile/

I Diritti Umani e dei Bambini trovano Casa a Sanremo

 
 

       I Diritti Umani e dei Bambini trovano Casa a Sanremo 

Vincenza Palmieri e Francesco Miraglia sul palco della Sala “Pino Daniele”

 del Palafiori di San Remo

 
Martedì 10 febbraio, ore 15.30
 
Nella meravigliosa cornice del 65° festival della Canzone Italiana, un evento straordinario arricchisce di passione e contenuti la manifestazione canora più significativa e seguita di tutti i tempi.
 
Sul palco della Sala “Pino Daniele” di Casa Sanremo, infatti, si parlerà di Diritti Umani e dei Bambini, di Diritti Civili e solidarietà contro ogni forma di abuso.
Saranno presenti – oltre agli artisti, ai giornalisti e alle personalità illustri che popoleranno la Città dei Fiori nella settimana del Festival – la Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, Psicologa e CTP, e l’Avv. Francesco Miraglia, esperto di Diritto di Famiglia e Minorile, da sempre impegnati in battaglie coraggiose per la difesa e l’affermazione dei Diritti Umani Negati.
 
Un evento inusuale quanto prezioso, questo di San Remo, per portare, dunque, la testimonianza di tutte quelle famiglie, di quei bambini, di quelle persone che vedono calpestati i propri diritti civili, perfino i Diritti Umani fondamentali, ai quali ogni giorno la Prof.ssa Palmieri e l’Avv. Miraglia danno voce, restituiscono forza e dignità.
 
E la voce, la meravigliosa voce, a cui è affidato il messaggio di tutti i più deboli, è quella di Ally, giovane e promettentissima cantante reggiana, che all’INPEF ha regalato un pezzo straordinario dal titolo evocativo ed esplicativo: appunto, “Il più debole”:
 
https://www.youtube.com/watch?v=bfxSQQGmcq4
 
Accompagnata dalla chitarra di Raffaele Chiatto e dal Computer Programming di Lorenzo Confetta, grazie all’apporto fondamentale della San Remo Musica Classic, Ally  dà voce a chi non può e non deve restare in silenzio.
 
Inutile nascondere l’emozione di potermi esibire in un contesto ufficiale di assoluta qualità come il palco di Casa Sanremo” – ha dichiarato Ally. “Sono orgogliosa di poter divulgare, attraverso l’esecuzione del brano “Il più debole”, quel messaggio di speranza e presa di coscienza che guida quotidianamente l’impegno dell’INPEF”.
 
“San Remo è un luogo di stelle – aggiunge Vincenza Palmieri – stelle, che brillano, bruciano e devono far luce. E’ proprio questo il motivo per cui siamo qui: perché la musica, l’arte, la cultura non possono prescindere dall’ascolto e dal racconto di quelle realtà, di quelle situazioni, di quelle persone che, altrimenti, lasciate al buio, sarebbero condannate a rimanere fantasmi.
Il vento sta cambiando. E, a fronte di chi dovrebbe garantire i Diritti e, invece, spesso, tace, noi siamo presenti per  testimoniare, insieme a queste stelle luminose e brillanti, che la voce e l’impegno dell’arte può innescare un effetto domino. E illuminare. Illuminare. Illuminare”.
 
“E’ meraviglioso poter essere all’anteprima di una manifestazione così importante – fa eco Francesco Miraglia, anticipando uno dei temi fondamentali – come portavoce di tutti quei bambini ingiustamente allontanati dalla propria famiglia. Non è possibile rendere orfani bambini – i nostri bambini – con i genitori ancora in vita, nella completa indifferenza delle Istituzioni e dell’opinione pubblica” .
 
L’occasione Sanremese, infatti, rappresenterà il momento ideale per anticipare​ l’u​scita ormai prossima dell’ultima pubblicazione a firma Palmieri-Miraglia con il contributo di F. Morcavallo e V. Bonanni, Prefazione di F. Sciarelli , “Papà portami via da qui!” (Armando Editore), un libro coraggioso e dirompente che fa luce proprio sui meccanismi all’origine del gravissimo fenomeno degli allontanamenti facili dei bambini dalle proprie famiglie di origine.
Un programma ricco di occasioni ed incontri, dunque, quello dei giorni Sanremesi.  Per essere stelle che bruciano e per far luce sulle storie del “più debole”.
 
​La Redazione​
 

La Corte di Appello di Trento contro le " adozioni mascherate"

L’avvocato Miraglia: “Finalmente riconosciuta la cattiva pratica di alcuni Servizi sociali italiani”

 

 

TRENTO. Per la prima volta un giudice invita i Servizi sociali a reinserire gradatamente un minore all’interno della famiglia di origine e a evitare “adozioni mascherate” da affido. L’importante e innovativo precedente è stato inserito in una recente sentenza emanata dalla Corte di Appello di Trento, presieduta dal giudice Fabio Maione. «Un grande risultato» per l’avvocato Miraglia del Foro di Moderna, che da anni si batte contro la difficoltà delle istituzioni a far rientrare i bambini nei nuclei familiari originari, prolungando oltre misura la loro permanenza presso coppie affidatarie.

Nonostante la sentenza rigettasse il ricorso presentato proprio dall’avvocato Miraglia in nome dei suoi assistiti (i familiari di una bambina allontanata due anni orsono dai propri genitori), la dichiarazione contenuta nella sentenza è “storica” e crea un precedente in occasione di pronunciamenti futuri, in quanto introduce il concetto che i bambini, ove le famiglie di origine abbiano dimostrato di essere idonee ad accogliere nuovamente il minore al loro interno, questi devono rapidamente tornare in seno al nucleo familiare originario.

La storia che ha dato origine alla sentenza, ha come protagonista una bambina, che attualmente ha otto anni, affetta da problematiche psichiatriche, così come i suoi stessi genitori, che non vengono giudicati pertanto idonei ad occuparsi di lei e a crescerla in un contesto equilibrato.

La piccola viene quindi allontanata da casa e affidata a una famiglia e inizia un percorso con i servizi di Neuropsichiatria infantile. Nel frattempo i genitori vengono convinti dall’avvocato Miraglia a sottoporsi a un percorso psicologico, che porta la madre verso la totale guarigione e il padre a mantenere mensilmente gli incontri con i terapeuti.

«Questi genitori hanno dimostrato ampiamente di tenere a se stessi, ma in particolar modo alla loro figlioletta» prosegue il legale di famiglia, «seguendo con costanza e successo un percorso terapeutico pur di riaverla con sé. Hanno quindi le caratteristiche adatte per accogliere nuovamente la figlioletta in casa e prendersi cura di lei». Ma nel 2013 il Tribunale per i minorenni di Trento, su ricorso del Pubblico Ministero, aveva disposto l’apertura della procedura di adottabilità della bambina, bloccata poi dalla sentenza di non luogo a procedere emessa dal Tribunale nel 2014. I familiari (zii e nonni) attraverso l’avvocato Miraglia erano quindi ricorsi in Appello per ottenere l’affidamento della piccola, ma la Corte ha stabilito che la famiglia affidataria è in questo momento il contesto migliore per gestire le problematiche della bambina. Ciò nonostante la Corte ha invitato i Servizi sociali a porre «massima attenzione – si legge testualmente nella sentenza – affinché l’affidamento familiare in corso non sia trasformato in una adozione di fatto e quindi nel consentire appena possibile un percorso volto a favorire la ripresa dei rapporti familiari».

«Al di là dal rigetto del ricorso» conclude l’avvocato Miraglia, «possiamo considerare la sentenza come una “vittoria”: per la prima volta un giudice ha condiviso la nostra posizione, mettendo in guardia contro la facilità di certi Servizi sociali a lasciare in affidamento i bambini, giudicandola la soluzione più idonea, invece di favorire il reinserimento dei minori all’interno delle loro famiglie naturali. Il rientro in famiglia deve essere il fine primo di ogni provvedimento di allontanamento e deve pertanto avere, salvo casi gravi, carattere di temporaneità».

 

 

La redazione

Ambasciata dell'Ecuador in Italia riceve riconoscimento per il suo lavoro nel tema di minori

Il passato 12 dicembre, l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari (ANPEF) e l’Istituto di Pedagogia Familiare (INPEF) d’Italia, hanno fatto un riconoscimento all’Ambasciata dell’Ecuador in quel paese, per il suo lavoro nel tema dei minori separati dalle loro famiglie o in conflitto coi Servizi Sociali italiani.
18.12.2014 – Durante il veglione, nel quali hanno partecipato più di 250 persone, la Presidente dell’INPEF, Dottoressa Vicenza Palmieri, consegnò una targhetta all’Ambasciatore dell’Ecuador in Italia, Juan Fernando Holguín, sottolineando il lavoro intrapreso dal Governo dell’Ecuador ed i risultati raggiunti nel tema dei minori separati ingiustamente dalle loro famiglie in Italia. La Dottoressa Palmieri assicurò che le azioni realizzate dall’Ambasciata dell’Ecuador ed i Consolati accreditati in quel paese hanno svegliato l’interesse nazionale ed internazionale nella problematica ed annunciò anche che, grazie al lavoro congiunto tra l’Ambasciata, i Consolati e l’INPEF, tre bambini ecuadoriani che sono stati separati dalle loro famiglie ritornarono alle proprie case il giorno precedente.
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Nel suo intervento l’Ambasciatore Juan Holguín risaltò il lavoro che realizzano lo staff dell’Ambasciata, i Consolati, i gruppi legali e psicopedagogici. Allo stesso modo, ringraziò per l’appoggio che legislatori, organizzazioni sociali e mezzi di comunicazione hanno dato alle iniziative del Governo ecuadoriano nel tema di minori. L’Ambasciatore reiterò l’impegno del Governo dell’Ecuador con riguardo a questo tema di profondo contenuto umano nel che “ogni bambino ed ogni famiglia sono importanti” ed encomiò a tutte le organizzazioni presenti a lavorare nella consapevolezza della problematica, la quale non “colpisce soltanto cittadini ecuadoriani bensì bambini e bambine di ogni nazionalità.”
Nell’atto sono stati presenti anche l’Ambasciatore della Bolivia in Italia, la Senatrice italiana Enza Blundo, Vicepresidente della Commissione di Minori ed Adolescenti del Senato Italiano, membri di organizzazioni sociali italiane come la “Associazione di Nonni e Nonne contro la separazione di minori”, tra altri.
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Gennaro Carotenuto
Video Niños ecuatorianos separados de sus familias en Italia: Ministro Ricardo Patiño presenta plan de acción en Milán
 

L’avv. Francesco Miraglia, l’Inpef e Sanremo Musica Classic ….. parole e suoni per “il più debole”

 
“il più debole “ sarà la parola chiave della conferenza stampa che si terrà il 10 Dicembre a Bologna presso il Circolo Il Fossolo alle ore 11:00 , ancora una volta Inpef insieme alla Sanremo Musica Classic ha tessuto una nuova rete , quella delle note musicali , ancora una volta la musica come linguaggio universale.
INPEF e la Pedagogia Familiare
una rete di strumenti e processi volti a migliorare la qualità del primo microcosmo sociale e dei suoi componenti intesi come singoli , come diade o come gruppo. Inpef presieduta dalla Dott.ssa Vincenza Palmieri attraverso anche la stesura di libri quali : I Malamente , Didattica molto speciale, Mai più un bambino , a misura di bambine e bambini … affronta temi quali il Diritto alla famiglia, la violenza domestica , le case famiglia , vivere senza psicofarmaci ecc… non ultima la costituzione di un gruppo di lavoro a tutela dei Diritti Umani e dei Diritti dei Minori Ecuadoriani in Italia .Nei giorni scorsi infatti è stata siglata una collaborazione tra Inpef e l’Ambasciata dell’Ecuador in Italia. Prossima uscita letteraria “Papà…portami via di qui !” di Vincenza Palmieri e Francesco Miraglia.
Sanremo Musica Classic
“ L’importanza dei nostri progetti e delle nostre collaborazioni stà nel creare una rete territoriale che sia di supporto alle famiglie per riaffermare quell’identità sociale che abbiamo smarrito o forse che è stata contaminata da vari eventi ,dalla vita frenetica , dall’integrazione non correttamente supportata ecc… ancora una volta attraverso la musica vogliamo affrontare un tema purtroppo sempre più frequente , il bullismo e la cultura della violenza , dell’incapacità di tollerare il diverso ,generando un disagio psicosociale che si allarga come una macchia d’olio. Questo progetto che chiameremo “noi siamo amici di Thomas” ha una progettualità di prospettiva , si perché rimarrà tangibile e concreto nel tempo “ afferma Monia Gambarotto Dir. Art. SMC
INPEF e Sanremo Musica Classic “il più debole
Ally giovane artista emergente della musica italiana , unica italiana a rappresentare l’Italia al festival della canzone internazionale 2014 di Viña del Mar in Cile: gracile, graziosa con una voce potente e un’ anima pop, cantautrice del brano “Il più debole”, che diventerà l’inno delle battaglie di Inpef e Sanremo.
Monia Gambarotto: eravamo li seduti in sala incisione io e il Presidente della SMC , Ally ci chiese di ascoltate una canzone …siamo rimasti muti a guardarci , eravamo rapiti parola dopo parola , chiamai Vincenza (Pr. Inpef) e le dissi che avevo trovato la voce delle nostre battaglie
Ally: “ la mia esperienza mi ha avvicinato molto a problematiche di questo tipo, quindi è un grande onore essere scelta per rappresentare questa battaglia con un brano che vuole dare forza e voce ai più deboli”
La Sanremo Musica Classic con AKY Records stanzieranno dei fondi , a Febbraio uscirà un CD con 6 brani inediti con la collaborazione di Ally , Marco Baroni , Danilo Sacco ……. , i brani saranno quelle voci soffocate, quelle urla silenziose di aiuto per abbattere il muro di omertà , Agesci l’associazione internazionale degli scout sarà parte integrante del progetto insieme ad Inpef.
Ally d’accordo con la sua casa discografica (DIY Italia) e il suo produttore Lorenzo Confetta ha deciso di aderire a questa proposta, rinunciando a qualsiasi tipo di royalties del brano “Il più debole”, pur facendo parte dell’album “Italopop”, visto che sia Ally che la DIY Italia, sono da sempre attenti ai messaggi sociali.
Saranno presenti alla conferenza :
Proff.ssa Vincenza Palmieri : Presidente e fondatrice dell’Istituto Nzionale di Pedagogia Familiare , Consulente Tecnico di Parte – Psicologo , Membro ISPCAN , docente Università degli Studi di Basilicata…..
Francesco Miraglia : Cassazionista – Penalista , esperto di Diritto di Famiglia e Diritto Minorile , giornalista pubblicista , mediatore familiare , esperto in criminologia ed intelligence dell’investigazione …….
Dante Manzi : Presidente della Sanremo Musica Classic e fondatore della Sanremo Academy e del Festival degli Autori , Commercialista e Consulente del Lavoro ….
Monia Gambarotto : Dir. Artistico della Sanremo Musica Classic , Premio Pedagogia Familiare 2013 , Ambasciatrice dei Diritti Umani per Gioventù dei Diritti Umani , presentatrice televisiva…..
Achilli Roberto : Discografico e titolare della AKY Records …
Ally : giovane cantante reggiana, è diplomata in Tecnico dei Servizi Sociali e ha operato professionalmente e attivamente nel sociale, come volontaria del soccorso in Croce Rossa, ha fatto servizio civile volontario… , sarà accompagnata dal produttore Lorenzo Confetta .
Interverranno altri esperti del settore musicale e sociale .
Ringraziamo il Comitato Direttivo del Circolo IL FOSSOLO per la preziosa collaborazione e disponibilità nell’ospitare la Conferenza Stampa .
Circolo IL FOSSOLO Via Felsina n. 52 Bologna uscita tangenziale n. 11Bis
INPEF
– “MAI PIÙ UN BAMBINO”, che ha visto l’adesione di numerosi Comuni italiani, ed è stato il filo conduttore di attività istituzionali e di rete in favore di bambini abusati e sottratti ingiustamente alle famiglie.
– “VIVERE SENZA PSICOFARMACI®” che, anche quest’anno, ha salvato centinaia di giovani, di bambini e di adulti, da un imbuto senza speranza: l’abuso di psicofarmaci e trattamenti invasivi, inappropriati, inopportuni. La testimonianza dei ragazzi che ce l’hanno fatta, costituirà un emozionante momento di condivisione, verso una vita sana, per tutti.
 

Giornata mondiale dell'infanzia

 L’INPEF incontra  il Ministro degli Esteri dell’Ecuador per la T
 Roma, 20 novembre – In occasione della Giornata mondiale per i Diritti dell’Infanzia e della ricorrenza del 25° anno dall’approvazione della Convenzione ONU, con cui sono stati sanciti sul piano internazionale i Diritti fondamentali dei Minori, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, da sempre in prima linea nelle battaglie per i Diritti Umani Negati,  ha incontrato il Ministro degli Esteri dell’Ecuador, Ricardo Patiño Aroca, alla presenza dell’Ambasciatore Ecuadoriano in Italia, Juan Holguin, dei consoli delle città di Perugia, Napoli e Torino e della Commissione istituita dal Governo dell’Ecuador per garantire i Diritti delle Famiglie.
Tale occasione rappresenta solo l’ultimo di una serie di momenti di impegno umanitario da parte del Governo dell’Ecuador in favore dell’Infanzia, non solo di quella ecuadoriana. L’incontro  tra l’INPEF e l’Ecuador che, recentemente, hanno firmato un accordo fondamentale  per la realizzazione di un progetto integrato per la Tutela dei Minori Ecuadoriani in Italia allontanati dalle famiglie, va sottolineato come modello e come testimonianza.
Durante l’ incontro, le Autorità presenti ed il Gruppo di Lavoro INPEF, composto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri e dagli Avvocati Francesco Miraglia e Francesco Morcavallo, hanno esaminato le criticità di un Sistema che allontana i Minori dalle proprie Famiglie, spesso “colpevoli” di essere semplicemente in difficoltà, ma non per questo inadatte alla genitorialità e al calore, che solo la propria famiglia d’origine può fornire ad un bambino.
L’occasione ha rappresentato, dunque, una delle massime celebrazioni possibili dell’Infanzia. Nessuna retorica, infatti, ma lavoro assieme ad un Governo (Estero) che sta portando all’attenzione internazionale il dramma degli allontanamenti  in Italia. Non soltanto tramite l’analisi delle violazioni del Sistema, ma studiando i casi, valutando le possibili soluzioni percorribili, sia in sede giuridica che istituzionale.
Misure urgenti e improcrastinabili per affermare concretamente, da oggi in poi, per ogni bambino, quegli stessi Diritti dell’Infanzia che si celebrano in questa ricorrenza che non può continuare ad essere una “commemorazione”: incontri di adulti fra adulti, celebrazioni istituzionali a fronte di un Sistema che invece non garantisce appieno i minori in Italia.
Non solo la piaga degli allontanamenti, ma anche l’assenza di dati ufficiali e di monitoraggi su attività ed istituzioni che riguardano i minori, l’incremento fuori misura e fuori controllo di diagnosi di DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) che hanno registrato un aumento del 37% (fonte MIUR) da un anno all’altro. Analogamente a quanto concerne i TSO (Trattamenti Sanitari-Psichiatrici Obbligatori) sui minori  – circa 70 all’anno (fonte ISTAT) – e l’ aumento della prescrizione di psicofarmaci, l’ incremento della povertà e la scarsità di spazi gioco.
Il Coraggio, i Programmi, i Progetti,  gli Accordi , la Rete, fra tutte le parti,  rappresentano oggi l’unica risposta possibile oltre la denuncia, che non potrà fermarsi finché anche un solo bambino, in Italia, vedrà lesi i suoi Diritti, soprattutto quello di crescere nella propria famiglia.
La redazione
 

Italia-Ecuador: linee guida per minori in affido

Riunione consolati per dare attuazione ad accordo di settembre
Redazione ANSAROMA
10 ottobre 201419:22News

  • Vincenza Palmieri
  • Francesco Morcavallo
  • Francesco Miraglia
  • Juan Fernando Holguin FloresRIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
  • Le linee guida che saranno seguite dai consolati dell’Ecuador in Italia e da un istituto italiano nell’assistere le famiglie ecuadoriane alle prese con l’affidamento dei figli ai servizi sociali sono state al centro di una riunione di lavoro convocata dall’ambasciata del paese sudamericano a Roma.     E’ quanto emerge da un comunicato della rappresentanza diplomatica dell’Ecuador la quale informa di aver convocato giovedì i Consolati ecuadoriani riconosciuti in Italia ed i rappresentanti dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare (Inpef), ad una riunione di lavoro svolta “per definire le linee di azione congiunta” nell’ambito di un accordo sottoscritto 23 settembre. Attraverso l’intesa “si offre patrocinio legale e psicopedagogico alle famiglie ecuadoriane, i cui figli sono sotto la tutela dei Servizi Sociali italiani o sono stati allontanati dalle loro famiglie per collocarli nelle case- famiglia, o famiglie di accoglienza”, ricorda la nota.     L’accordo, viene aggiunto, è parte di un “programma integrale”, promosso dal Governo ecuadoriano e di “copertura nazionale in Italia, che include i processi di contrattazione di quattro pool di avvocati nelle città di Roma, Milano e Genova”, e di uno proprio dell’Inpef, “che si discuteranno nei tribunali italiani, senza costo per gli ecuadoriani, per le cause riguardanti la tutela”. Il programma include anche una campagna di comunicazione e di formazione così come “azioni, di carattere politico-diplomatico presso le autorità italiane, per cercare soluzioni” a questo problema.     L’Inpef, ricorda ancora la nota, è un istituto “con ampia esperienza e sviluppo nei temi di formazione, pedagogia e legislazione sui temi per la famiglia e per i minori in Italia”.     E proprio per questo è stato selezionato come Ente per collaborare col Governo ecuadoriano in questo importante compito.     Alla riunione di giovedì hanno partecipato l’Ambasciatore Juan Fernando Holguin Flores ed i funzionari dell’Ambasciata, assieme ai Consoli dell’Ecuador a Milano, Genova, Roma, Torino, Napoli, Firenze e Perugia. Per l’Inpef hanno partecipato l’avvocato Francesco Miraglia, esperto in Diritto dei minori e della famiglia; l’avvocato Francesco Morcavallo, ex magistrato dei Minori ed esperto in Diritto di famiglia e Diritto civile; e la dottoressa Vincenza Palmieri, Pedagogista familiare e Ctp, Presidente dell’Inpf. (ANSA).

 

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