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I Diritti Umani e dei Bambini trovano Casa a Sanremo

 
 

       I Diritti Umani e dei Bambini trovano Casa a Sanremo 

Vincenza Palmieri e Francesco Miraglia sul palco della Sala “Pino Daniele”

 del Palafiori di San Remo

 
Martedì 10 febbraio, ore 15.30
 
Nella meravigliosa cornice del 65° festival della Canzone Italiana, un evento straordinario arricchisce di passione e contenuti la manifestazione canora più significativa e seguita di tutti i tempi.
 
Sul palco della Sala “Pino Daniele” di Casa Sanremo, infatti, si parlerà di Diritti Umani e dei Bambini, di Diritti Civili e solidarietà contro ogni forma di abuso.
Saranno presenti – oltre agli artisti, ai giornalisti e alle personalità illustri che popoleranno la Città dei Fiori nella settimana del Festival – la Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, Psicologa e CTP, e l’Avv. Francesco Miraglia, esperto di Diritto di Famiglia e Minorile, da sempre impegnati in battaglie coraggiose per la difesa e l’affermazione dei Diritti Umani Negati.
 
Un evento inusuale quanto prezioso, questo di San Remo, per portare, dunque, la testimonianza di tutte quelle famiglie, di quei bambini, di quelle persone che vedono calpestati i propri diritti civili, perfino i Diritti Umani fondamentali, ai quali ogni giorno la Prof.ssa Palmieri e l’Avv. Miraglia danno voce, restituiscono forza e dignità.
 
E la voce, la meravigliosa voce, a cui è affidato il messaggio di tutti i più deboli, è quella di Ally, giovane e promettentissima cantante reggiana, che all’INPEF ha regalato un pezzo straordinario dal titolo evocativo ed esplicativo: appunto, “Il più debole”:
 
https://www.youtube.com/watch?v=bfxSQQGmcq4
 
Accompagnata dalla chitarra di Raffaele Chiatto e dal Computer Programming di Lorenzo Confetta, grazie all’apporto fondamentale della San Remo Musica Classic, Ally  dà voce a chi non può e non deve restare in silenzio.
 
Inutile nascondere l’emozione di potermi esibire in un contesto ufficiale di assoluta qualità come il palco di Casa Sanremo” – ha dichiarato Ally. “Sono orgogliosa di poter divulgare, attraverso l’esecuzione del brano “Il più debole”, quel messaggio di speranza e presa di coscienza che guida quotidianamente l’impegno dell’INPEF”.
 
“San Remo è un luogo di stelle – aggiunge Vincenza Palmieri – stelle, che brillano, bruciano e devono far luce. E’ proprio questo il motivo per cui siamo qui: perché la musica, l’arte, la cultura non possono prescindere dall’ascolto e dal racconto di quelle realtà, di quelle situazioni, di quelle persone che, altrimenti, lasciate al buio, sarebbero condannate a rimanere fantasmi.
Il vento sta cambiando. E, a fronte di chi dovrebbe garantire i Diritti e, invece, spesso, tace, noi siamo presenti per  testimoniare, insieme a queste stelle luminose e brillanti, che la voce e l’impegno dell’arte può innescare un effetto domino. E illuminare. Illuminare. Illuminare”.
 
“E’ meraviglioso poter essere all’anteprima di una manifestazione così importante – fa eco Francesco Miraglia, anticipando uno dei temi fondamentali – come portavoce di tutti quei bambini ingiustamente allontanati dalla propria famiglia. Non è possibile rendere orfani bambini – i nostri bambini – con i genitori ancora in vita, nella completa indifferenza delle Istituzioni e dell’opinione pubblica” .
 
L’occasione Sanremese, infatti, rappresenterà il momento ideale per anticipare​ l’u​scita ormai prossima dell’ultima pubblicazione a firma Palmieri-Miraglia con il contributo di F. Morcavallo e V. Bonanni, Prefazione di F. Sciarelli , “Papà portami via da qui!” (Armando Editore), un libro coraggioso e dirompente che fa luce proprio sui meccanismi all’origine del gravissimo fenomeno degli allontanamenti facili dei bambini dalle proprie famiglie di origine.
Un programma ricco di occasioni ed incontri, dunque, quello dei giorni Sanremesi.  Per essere stelle che bruciano e per far luce sulle storie del “più debole”.
 
​La Redazione​
 

La Corte di Appello di Trento contro le " adozioni mascherate"

L’avvocato Miraglia: “Finalmente riconosciuta la cattiva pratica di alcuni Servizi sociali italiani”

 

 

TRENTO. Per la prima volta un giudice invita i Servizi sociali a reinserire gradatamente un minore all’interno della famiglia di origine e a evitare “adozioni mascherate” da affido. L’importante e innovativo precedente è stato inserito in una recente sentenza emanata dalla Corte di Appello di Trento, presieduta dal giudice Fabio Maione. «Un grande risultato» per l’avvocato Miraglia del Foro di Moderna, che da anni si batte contro la difficoltà delle istituzioni a far rientrare i bambini nei nuclei familiari originari, prolungando oltre misura la loro permanenza presso coppie affidatarie.

Nonostante la sentenza rigettasse il ricorso presentato proprio dall’avvocato Miraglia in nome dei suoi assistiti (i familiari di una bambina allontanata due anni orsono dai propri genitori), la dichiarazione contenuta nella sentenza è “storica” e crea un precedente in occasione di pronunciamenti futuri, in quanto introduce il concetto che i bambini, ove le famiglie di origine abbiano dimostrato di essere idonee ad accogliere nuovamente il minore al loro interno, questi devono rapidamente tornare in seno al nucleo familiare originario.

La storia che ha dato origine alla sentenza, ha come protagonista una bambina, che attualmente ha otto anni, affetta da problematiche psichiatriche, così come i suoi stessi genitori, che non vengono giudicati pertanto idonei ad occuparsi di lei e a crescerla in un contesto equilibrato.

La piccola viene quindi allontanata da casa e affidata a una famiglia e inizia un percorso con i servizi di Neuropsichiatria infantile. Nel frattempo i genitori vengono convinti dall’avvocato Miraglia a sottoporsi a un percorso psicologico, che porta la madre verso la totale guarigione e il padre a mantenere mensilmente gli incontri con i terapeuti.

«Questi genitori hanno dimostrato ampiamente di tenere a se stessi, ma in particolar modo alla loro figlioletta» prosegue il legale di famiglia, «seguendo con costanza e successo un percorso terapeutico pur di riaverla con sé. Hanno quindi le caratteristiche adatte per accogliere nuovamente la figlioletta in casa e prendersi cura di lei». Ma nel 2013 il Tribunale per i minorenni di Trento, su ricorso del Pubblico Ministero, aveva disposto l’apertura della procedura di adottabilità della bambina, bloccata poi dalla sentenza di non luogo a procedere emessa dal Tribunale nel 2014. I familiari (zii e nonni) attraverso l’avvocato Miraglia erano quindi ricorsi in Appello per ottenere l’affidamento della piccola, ma la Corte ha stabilito che la famiglia affidataria è in questo momento il contesto migliore per gestire le problematiche della bambina. Ciò nonostante la Corte ha invitato i Servizi sociali a porre «massima attenzione – si legge testualmente nella sentenza – affinché l’affidamento familiare in corso non sia trasformato in una adozione di fatto e quindi nel consentire appena possibile un percorso volto a favorire la ripresa dei rapporti familiari».

«Al di là dal rigetto del ricorso» conclude l’avvocato Miraglia, «possiamo considerare la sentenza come una “vittoria”: per la prima volta un giudice ha condiviso la nostra posizione, mettendo in guardia contro la facilità di certi Servizi sociali a lasciare in affidamento i bambini, giudicandola la soluzione più idonea, invece di favorire il reinserimento dei minori all’interno delle loro famiglie naturali. Il rientro in famiglia deve essere il fine primo di ogni provvedimento di allontanamento e deve pertanto avere, salvo casi gravi, carattere di temporaneità».

 

 

La redazione

Ambasciata dell'Ecuador in Italia riceve riconoscimento per il suo lavoro nel tema di minori

Il passato 12 dicembre, l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari (ANPEF) e l’Istituto di Pedagogia Familiare (INPEF) d’Italia, hanno fatto un riconoscimento all’Ambasciata dell’Ecuador in quel paese, per il suo lavoro nel tema dei minori separati dalle loro famiglie o in conflitto coi Servizi Sociali italiani.
18.12.2014 – Durante il veglione, nel quali hanno partecipato più di 250 persone, la Presidente dell’INPEF, Dottoressa Vicenza Palmieri, consegnò una targhetta all’Ambasciatore dell’Ecuador in Italia, Juan Fernando Holguín, sottolineando il lavoro intrapreso dal Governo dell’Ecuador ed i risultati raggiunti nel tema dei minori separati ingiustamente dalle loro famiglie in Italia. La Dottoressa Palmieri assicurò che le azioni realizzate dall’Ambasciata dell’Ecuador ed i Consolati accreditati in quel paese hanno svegliato l’interesse nazionale ed internazionale nella problematica ed annunciò anche che, grazie al lavoro congiunto tra l’Ambasciata, i Consolati e l’INPEF, tre bambini ecuadoriani che sono stati separati dalle loro famiglie ritornarono alle proprie case il giorno precedente.
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Nel suo intervento l’Ambasciatore Juan Holguín risaltò il lavoro che realizzano lo staff dell’Ambasciata, i Consolati, i gruppi legali e psicopedagogici. Allo stesso modo, ringraziò per l’appoggio che legislatori, organizzazioni sociali e mezzi di comunicazione hanno dato alle iniziative del Governo ecuadoriano nel tema di minori. L’Ambasciatore reiterò l’impegno del Governo dell’Ecuador con riguardo a questo tema di profondo contenuto umano nel che “ogni bambino ed ogni famiglia sono importanti” ed encomiò a tutte le organizzazioni presenti a lavorare nella consapevolezza della problematica, la quale non “colpisce soltanto cittadini ecuadoriani bensì bambini e bambine di ogni nazionalità.”
Nell’atto sono stati presenti anche l’Ambasciatore della Bolivia in Italia, la Senatrice italiana Enza Blundo, Vicepresidente della Commissione di Minori ed Adolescenti del Senato Italiano, membri di organizzazioni sociali italiane come la “Associazione di Nonni e Nonne contro la separazione di minori”, tra altri.
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Gennaro Carotenuto
Video Niños ecuatorianos separados de sus familias en Italia: Ministro Ricardo Patiño presenta plan de acción en Milán
 

L’avv. Francesco Miraglia, l’Inpef e Sanremo Musica Classic ….. parole e suoni per “il più debole”

 
“il più debole “ sarà la parola chiave della conferenza stampa che si terrà il 10 Dicembre a Bologna presso il Circolo Il Fossolo alle ore 11:00 , ancora una volta Inpef insieme alla Sanremo Musica Classic ha tessuto una nuova rete , quella delle note musicali , ancora una volta la musica come linguaggio universale.
INPEF e la Pedagogia Familiare
una rete di strumenti e processi volti a migliorare la qualità del primo microcosmo sociale e dei suoi componenti intesi come singoli , come diade o come gruppo. Inpef presieduta dalla Dott.ssa Vincenza Palmieri attraverso anche la stesura di libri quali : I Malamente , Didattica molto speciale, Mai più un bambino , a misura di bambine e bambini … affronta temi quali il Diritto alla famiglia, la violenza domestica , le case famiglia , vivere senza psicofarmaci ecc… non ultima la costituzione di un gruppo di lavoro a tutela dei Diritti Umani e dei Diritti dei Minori Ecuadoriani in Italia .Nei giorni scorsi infatti è stata siglata una collaborazione tra Inpef e l’Ambasciata dell’Ecuador in Italia. Prossima uscita letteraria “Papà…portami via di qui !” di Vincenza Palmieri e Francesco Miraglia.
Sanremo Musica Classic
“ L’importanza dei nostri progetti e delle nostre collaborazioni stà nel creare una rete territoriale che sia di supporto alle famiglie per riaffermare quell’identità sociale che abbiamo smarrito o forse che è stata contaminata da vari eventi ,dalla vita frenetica , dall’integrazione non correttamente supportata ecc… ancora una volta attraverso la musica vogliamo affrontare un tema purtroppo sempre più frequente , il bullismo e la cultura della violenza , dell’incapacità di tollerare il diverso ,generando un disagio psicosociale che si allarga come una macchia d’olio. Questo progetto che chiameremo “noi siamo amici di Thomas” ha una progettualità di prospettiva , si perché rimarrà tangibile e concreto nel tempo “ afferma Monia Gambarotto Dir. Art. SMC
INPEF e Sanremo Musica Classic “il più debole
Ally giovane artista emergente della musica italiana , unica italiana a rappresentare l’Italia al festival della canzone internazionale 2014 di Viña del Mar in Cile: gracile, graziosa con una voce potente e un’ anima pop, cantautrice del brano “Il più debole”, che diventerà l’inno delle battaglie di Inpef e Sanremo.
Monia Gambarotto: eravamo li seduti in sala incisione io e il Presidente della SMC , Ally ci chiese di ascoltate una canzone …siamo rimasti muti a guardarci , eravamo rapiti parola dopo parola , chiamai Vincenza (Pr. Inpef) e le dissi che avevo trovato la voce delle nostre battaglie
Ally: “ la mia esperienza mi ha avvicinato molto a problematiche di questo tipo, quindi è un grande onore essere scelta per rappresentare questa battaglia con un brano che vuole dare forza e voce ai più deboli”
La Sanremo Musica Classic con AKY Records stanzieranno dei fondi , a Febbraio uscirà un CD con 6 brani inediti con la collaborazione di Ally , Marco Baroni , Danilo Sacco ……. , i brani saranno quelle voci soffocate, quelle urla silenziose di aiuto per abbattere il muro di omertà , Agesci l’associazione internazionale degli scout sarà parte integrante del progetto insieme ad Inpef.
Ally d’accordo con la sua casa discografica (DIY Italia) e il suo produttore Lorenzo Confetta ha deciso di aderire a questa proposta, rinunciando a qualsiasi tipo di royalties del brano “Il più debole”, pur facendo parte dell’album “Italopop”, visto che sia Ally che la DIY Italia, sono da sempre attenti ai messaggi sociali.
Saranno presenti alla conferenza :
Proff.ssa Vincenza Palmieri : Presidente e fondatrice dell’Istituto Nzionale di Pedagogia Familiare , Consulente Tecnico di Parte – Psicologo , Membro ISPCAN , docente Università degli Studi di Basilicata…..
Francesco Miraglia : Cassazionista – Penalista , esperto di Diritto di Famiglia e Diritto Minorile , giornalista pubblicista , mediatore familiare , esperto in criminologia ed intelligence dell’investigazione …….
Dante Manzi : Presidente della Sanremo Musica Classic e fondatore della Sanremo Academy e del Festival degli Autori , Commercialista e Consulente del Lavoro ….
Monia Gambarotto : Dir. Artistico della Sanremo Musica Classic , Premio Pedagogia Familiare 2013 , Ambasciatrice dei Diritti Umani per Gioventù dei Diritti Umani , presentatrice televisiva…..
Achilli Roberto : Discografico e titolare della AKY Records …
Ally : giovane cantante reggiana, è diplomata in Tecnico dei Servizi Sociali e ha operato professionalmente e attivamente nel sociale, come volontaria del soccorso in Croce Rossa, ha fatto servizio civile volontario… , sarà accompagnata dal produttore Lorenzo Confetta .
Interverranno altri esperti del settore musicale e sociale .
Ringraziamo il Comitato Direttivo del Circolo IL FOSSOLO per la preziosa collaborazione e disponibilità nell’ospitare la Conferenza Stampa .
Circolo IL FOSSOLO Via Felsina n. 52 Bologna uscita tangenziale n. 11Bis
INPEF
– “MAI PIÙ UN BAMBINO”, che ha visto l’adesione di numerosi Comuni italiani, ed è stato il filo conduttore di attività istituzionali e di rete in favore di bambini abusati e sottratti ingiustamente alle famiglie.
– “VIVERE SENZA PSICOFARMACI®” che, anche quest’anno, ha salvato centinaia di giovani, di bambini e di adulti, da un imbuto senza speranza: l’abuso di psicofarmaci e trattamenti invasivi, inappropriati, inopportuni. La testimonianza dei ragazzi che ce l’hanno fatta, costituirà un emozionante momento di condivisione, verso una vita sana, per tutti.
 

Giornata mondiale dell'infanzia

 L’INPEF incontra  il Ministro degli Esteri dell’Ecuador per la T
 Roma, 20 novembre – In occasione della Giornata mondiale per i Diritti dell’Infanzia e della ricorrenza del 25° anno dall’approvazione della Convenzione ONU, con cui sono stati sanciti sul piano internazionale i Diritti fondamentali dei Minori, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, da sempre in prima linea nelle battaglie per i Diritti Umani Negati,  ha incontrato il Ministro degli Esteri dell’Ecuador, Ricardo Patiño Aroca, alla presenza dell’Ambasciatore Ecuadoriano in Italia, Juan Holguin, dei consoli delle città di Perugia, Napoli e Torino e della Commissione istituita dal Governo dell’Ecuador per garantire i Diritti delle Famiglie.
Tale occasione rappresenta solo l’ultimo di una serie di momenti di impegno umanitario da parte del Governo dell’Ecuador in favore dell’Infanzia, non solo di quella ecuadoriana. L’incontro  tra l’INPEF e l’Ecuador che, recentemente, hanno firmato un accordo fondamentale  per la realizzazione di un progetto integrato per la Tutela dei Minori Ecuadoriani in Italia allontanati dalle famiglie, va sottolineato come modello e come testimonianza.
Durante l’ incontro, le Autorità presenti ed il Gruppo di Lavoro INPEF, composto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri e dagli Avvocati Francesco Miraglia e Francesco Morcavallo, hanno esaminato le criticità di un Sistema che allontana i Minori dalle proprie Famiglie, spesso “colpevoli” di essere semplicemente in difficoltà, ma non per questo inadatte alla genitorialità e al calore, che solo la propria famiglia d’origine può fornire ad un bambino.
L’occasione ha rappresentato, dunque, una delle massime celebrazioni possibili dell’Infanzia. Nessuna retorica, infatti, ma lavoro assieme ad un Governo (Estero) che sta portando all’attenzione internazionale il dramma degli allontanamenti  in Italia. Non soltanto tramite l’analisi delle violazioni del Sistema, ma studiando i casi, valutando le possibili soluzioni percorribili, sia in sede giuridica che istituzionale.
Misure urgenti e improcrastinabili per affermare concretamente, da oggi in poi, per ogni bambino, quegli stessi Diritti dell’Infanzia che si celebrano in questa ricorrenza che non può continuare ad essere una “commemorazione”: incontri di adulti fra adulti, celebrazioni istituzionali a fronte di un Sistema che invece non garantisce appieno i minori in Italia.
Non solo la piaga degli allontanamenti, ma anche l’assenza di dati ufficiali e di monitoraggi su attività ed istituzioni che riguardano i minori, l’incremento fuori misura e fuori controllo di diagnosi di DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) che hanno registrato un aumento del 37% (fonte MIUR) da un anno all’altro. Analogamente a quanto concerne i TSO (Trattamenti Sanitari-Psichiatrici Obbligatori) sui minori  – circa 70 all’anno (fonte ISTAT) – e l’ aumento della prescrizione di psicofarmaci, l’ incremento della povertà e la scarsità di spazi gioco.
Il Coraggio, i Programmi, i Progetti,  gli Accordi , la Rete, fra tutte le parti,  rappresentano oggi l’unica risposta possibile oltre la denuncia, che non potrà fermarsi finché anche un solo bambino, in Italia, vedrà lesi i suoi Diritti, soprattutto quello di crescere nella propria famiglia.
La redazione
 

Italia-Ecuador: linee guida per minori in affido

Riunione consolati per dare attuazione ad accordo di settembre
Redazione ANSAROMA
10 ottobre 201419:22News

  • Vincenza Palmieri
  • Francesco Morcavallo
  • Francesco Miraglia
  • Juan Fernando Holguin FloresRIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
  • Le linee guida che saranno seguite dai consolati dell’Ecuador in Italia e da un istituto italiano nell’assistere le famiglie ecuadoriane alle prese con l’affidamento dei figli ai servizi sociali sono state al centro di una riunione di lavoro convocata dall’ambasciata del paese sudamericano a Roma.     E’ quanto emerge da un comunicato della rappresentanza diplomatica dell’Ecuador la quale informa di aver convocato giovedì i Consolati ecuadoriani riconosciuti in Italia ed i rappresentanti dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare (Inpef), ad una riunione di lavoro svolta “per definire le linee di azione congiunta” nell’ambito di un accordo sottoscritto 23 settembre. Attraverso l’intesa “si offre patrocinio legale e psicopedagogico alle famiglie ecuadoriane, i cui figli sono sotto la tutela dei Servizi Sociali italiani o sono stati allontanati dalle loro famiglie per collocarli nelle case- famiglia, o famiglie di accoglienza”, ricorda la nota.     L’accordo, viene aggiunto, è parte di un “programma integrale”, promosso dal Governo ecuadoriano e di “copertura nazionale in Italia, che include i processi di contrattazione di quattro pool di avvocati nelle città di Roma, Milano e Genova”, e di uno proprio dell’Inpef, “che si discuteranno nei tribunali italiani, senza costo per gli ecuadoriani, per le cause riguardanti la tutela”. Il programma include anche una campagna di comunicazione e di formazione così come “azioni, di carattere politico-diplomatico presso le autorità italiane, per cercare soluzioni” a questo problema.     L’Inpef, ricorda ancora la nota, è un istituto “con ampia esperienza e sviluppo nei temi di formazione, pedagogia e legislazione sui temi per la famiglia e per i minori in Italia”.     E proprio per questo è stato selezionato come Ente per collaborare col Governo ecuadoriano in questo importante compito.     Alla riunione di giovedì hanno partecipato l’Ambasciatore Juan Fernando Holguin Flores ed i funzionari dell’Ambasciata, assieme ai Consoli dell’Ecuador a Milano, Genova, Roma, Torino, Napoli, Firenze e Perugia. Per l’Inpef hanno partecipato l’avvocato Francesco Miraglia, esperto in Diritto dei minori e della famiglia; l’avvocato Francesco Morcavallo, ex magistrato dei Minori ed esperto in Diritto di famiglia e Diritto civile; e la dottoressa Vincenza Palmieri, Pedagogista familiare e Ctp, Presidente dell’Inpf. (ANSA).

 

http://www.cronacasociale.com/

 

Minori: migliorare si può?

Trento. Adiantum, Associazione di Associazioni Nazionali per la tutela dei minori, che si occupa da anni di sensibilizzare la Società Civile contro ogni forma di “privazione” a danno dei bambini, ha annunciato oggi l’offerta del convegno “Minori: migliorare si può? Assistenza minorile tra protezione e accoglienza” a tutta la cittadinanza, ai genitori, alle famiglie, agli operatori del settore minorile e a tutti i politici provinciali impegnati in una delicata riforma dell’assistenza minorile. Il convegno si terrà venerdì 10 ottobre 2014 alle ore 19.00 presso la Sala di Rappresentanza del Palazzo della Regione di Trento, Piazza Dante, 1. Dopo i saluti delle autorità del Presidente del Consiglio regionale, Diego Moltrer, che forse non sarà presente ma manderà un suo saluto, e del Parlamentare europeo di Forza Italia, già Assessore alle politiche sociali del Veneto, Remo Sernagiotto, sarà la volta degli insigni relatori con anni di esperienza nel settore minorile. Questa la scaletta moderata dal dottor Roberto Conci Editore de La Voce del Trentino: Gabriella Maffioletti Consigliere Comunale FI e Delegata Nazionale Adiantum Riforme al Comune di Trento: delibere 61/2012, 196/2014 e 2/2014 promuovere famiglia e accoglienza famigliare Dott. Pasquale Borsellino Direttore Unità Operativa Complessa INFANZIA, ADOLESCENZA e FAMIGLIA La riforma della Regione Veneto: priorità all’affidamento famigliare Prof. Vincenza Palmieri Presidente Ist. Naz. di Pedagogia Familiare, Psicologa, CTP Le verità opinabili e i Diritti dei Bambini tra sistema psichiatrico e sistema giuridico. Le perizie: l’osservazione, la valutazione, il “verdetto” Avv. Francesco Miraglia Cassazionista, esperto in diritto minorile Tribunale per i minorenni e servizi sociali in Trentino: situazione e proposte possibili Avv. Francesco Morcavallo già Giudice del Tribunale per i Minori Tribunale per i minorenni: anomalie e riforme possibili Silvio De Fanti Vicepresidente Comitato Cittadini Diritti Umani Psichiatria, giustizia e diritti umani in ambito minorile Il convegno, oltre ad offrire una panoramica della situazione nazionale, verterà principalmente sulla situazione del Trentino che molti dei relatori conoscono bene e dove alcuni bambini sono stati riportati in famiglia grazie a un lavoro sinergico e multidisciplinare. Il convegno tenterà di rispondere a questa domanda: si possono risolvere situazioni delicatissime e complesse senza il trauma dell’allontanamento? Questa è la nostra umile offerta e ci auguriamo che lo spessore dei relatori e la necessità di comprendere meglio questa problematica, possa spingere molte persone ad approfittare di questa opportunità con il fine ultimo di tutelare meglio i nostri bambini.
Adiantum Associazione di Associazioni Nazionali per la tutela dei minori

Sospeso il trasferimento di un bambino in una comunità diurna

 

Il Tribunale dei minori di Venezia accoglie il ricorso presentato dalla madre, che avrebbe dovuto portare il figlio ogni giorno in provincia di Venezia a spese proprie

 

PADOVA. «Possibile che in tutta la provincia di Padova non esista un centro diurno in grado di accogliere un minore, ma che si debba trasferirlo quotidianamente in provincia di Venezia, a spese del genitore per giunta?». L’avvocato di Modena, Francesco Miraglia, è stupito e perplesso e altrettanto deve esserlo stato il giudice del Tribunale veneziano che si occupa dei minori, visto che dopo appena un paio di giorni dal deposito dell’istanza di revoca, ha sospeso il provvedimento di trasferire il ragazzino undicenne e ha chiesto maggiori delucidazioni ai Servizi sociali di Piazzola sul Brenta (Padova). I quali, all’interno di una vicenda che vede il padre del piccolo indagato per abusi sessuali commessi contro di lui, avevano invece programmato un percorso di allontanamento dalla madre, che si oppone agli incontri tra padre e figlio. «Secondo il progetto stilato dai Servizi sociali territoriali, la mamma del ragazzino avrebbe dovuto tenere con sé il figlio soltanto la notte e portarlo ogni giorno alla struttura diurna di Marghera» precisa l’avvocato Miraglia, «che dista da Padova 50 chilometri, accompagnandolo alle 8 e andando a riprenderlo alle 18.  Si troverebbe, pertanto, a compiere il tragitto quattro volte in una giornata. E questo ogni giorno della settimana, weekend compresi». 

Il legale ha calcolato che per le 120 volte al mese che la madre dovrebbe compiere il tragitto Padova-Marghera, arriverebbe a percorrere 6 mila chilometri e a spendere mensilmente 2.500 euro: per la madre un provvedimento simile risulterebbe dispendioso e incompatibile con qualunque tipo di attività lavorativa.

E si verrebbe a sradicare completamente il ragazzino dalla realtà in cui vive, dalla sua scuola e dagli amici, oltre che dalle sorelle: il progetto, quindi, non tutela certo il minore e non va nella direzione di garantirgli una serenità e un benessere psicofisico. Che ha già in parte raggiunto, con un maggiore serenità e integrazione con gli amici coetanei, da quando non è più costretto agli incontri protetti con il padre.

Sulla base quindi dell’istanza presentato dalla madre, il Tribunale di Venezia ha sospeso il provvedimento e chiesto ulteriore documentazione ai Servizi sociali, che hanno redatto il progetto riferendosi a visite e colloqui con il ragazzino che risalgono ad oltre un anno fa.

«Se questo è lo standard dei provvedimenti messi in atto dai Servizi sociali» conclude l’avvocato Miraglia «mi chiedo se non sia il caso di promuovere dei corsi di aggiornamento, perché non si capisce quale utilità possa portare al benessere del bambino questo percorso di totale sradicamento dal proprio contesto familiare e sociale, che si configura, alla fine, più come una sorta di trasferimento coatto». 

La redazione

 

Mamma troppo amorevole. Il tribunale allontana il figlio per 4 anni poi ci ripensa

“Il Tribunale per i minorenni di Trento ha emesso oggi un decreto in cui si esplicita l’incompetenza e inadeguatezza della giustizia minorile nel nostro paese e di alcuni servizi sociali della nostra Provincia”. Ad affermarlo è il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus, in una nota stampa.
“Nel corso dell’udienza il giudice ha affermato, con mio sconcerto, «ora la ‘palla’ passa ai genitori» – ci riferisce l’Avvocato Francesco Miraglia, legale della mamma – per prima cosa un bambino non è una ‘palla’ e secondo, non è assolutamente accettabile che un Tribunale chiuda una vicenda, che ha riguardato un bambino allontanato con la forza dai suoi genitori per 4 lunghi anni perché non sa in buona sostanza cosa fare”. Ancora più incredibile, prosegue l’Avvocato Miraglia, si legge sempre nella nota “…è che lo stesso Servizio Sociale che 4 anni fa aveva sollecitato l’allontanamento del bambino perché la mamma era troppo amorevole, oggi chieda la revoca del suo incarico”. il Servizio Sociale e il Tribunale per i minorenni “hanno sbagliato adesso o hanno sbagliato prima?” Probabilmente “…hanno sbagliato sia adesso che prima”, spiega l’avvocato. E prosegue: “Ciò che mi preoccupa sia come avvocato che come cittadino è la completa impunità di questi professionisti che sicuramente non pagheranno nulla per la sofferenza che hanno causato a questo bambino e alla sua famiglia per 4 anni. Mi auspico soprattutto – conclude l’avvocato – che l’operatore referente del caso in questione non si occupi mai più di minori e di famiglia.”
La vicenda che riguarda questo bambino e la sua mamma era iniziata con una perizia di una psicologa locale, “…una perizia – insiste – che alla luce degli eventi attuali ha evidenziato tutta la discrezionalità e fallacità di discipline quali la psichiatria e la psicologia. Secondo la Ctu, infatti, il bambino doveva essere sottratto perché la mamma era troppo amorevole e accuditiva. A nulla sono servite più di 30 dichiarazioni di conoscenti, incluso un monsignore e un consigliere provinciale, che sostanzialmente asserivano che il bambino stava bene ed era felice”. Dalle indagini era emerso che “…non c’era nessuna evidenza di abuso nei confronti del minore – spiega -, anzi secondo i documenti delle indagini effettuate sulla vicenda dal comando locale dei carabinieri, che stranamente risultano ancora congelate, le maestre del bambino hanno dichiarato che la consulente e l’assistente sociale avrebbero sostanzialmente tentato di persuaderle a dare un’immagine negativa della mamma, cosa che le maestre si sono rifiutate di fare dato che il bambino stava bene e non manifestava alcun segno di disagio”.
Nulla da fare, prosegue il legale “…la psicologa aveva sentenziato: il bambino andava allontanato dall’ambiente “pericoloso” (cioè la mamma amorevole) senza alcun reale segno di abuso, anzi in contrasto con le prove oggettive. Tralasciamo tutte le altre vicissitudini, errori, incongruenze, incluso il fatto che per oltre due anni dopo l’allontanamento il papà non ha mai visto il figlio – commenta il legale -, e veniamo a oggi e alla sconvolgente conclusione del Tribunale: “Ritenuto infine che, ferma la necessità di un sostegno psicologico per Lorenzo (nome di fantasia) e per ciascun genitore, la cui attuazione va rimessa all’auspicabile senso di responsabilità dei genitori, si reputa esaurita la funzione del Servizio Sociale quale affidatario del minore, in considerazione degli oggettivi limiti di poter incidere ulteriormente ed in modo produttivo su un assetto relazionale familiare strutturato e poco permeabile come quello formatosi tra la madre e il figlio e tenuto comunque conto della maturazione ed evoluzione acquisite da Lorenzo grazie al rapporto instaurato con gli educatori ed alla ripresa dei rapporti con il padre”. Il tribunale ha disposto: 1) la revoca del collocamento residenziale, 2) la revoca dell’affidamento educativo assistenziale del minore al Servizio Sociale, 3) la revoca del curatore speciale del minore”.
Se traduciamo la frase “in considerazione degli oggettivi limiti di poter incidere ulteriormente ed in modo produttivo” con “non sappiamo che pesci pigliare” e la frase “va rimessa all’auspicabile senso di responsabilità dei genitori” con “ora la palla passa a voi”, forse il decreto risulterà comprensibile anche a chi non conosce il lessico legale” fanno sapere dal comitato.
“Questo comitato si auspica, pertanto, che un Servizio Sociale e un Tribunale per i minorenni siffatti vengano rivisti prima possibile e soprattutto che venga inserito anche per questi professionisti il sacro santo principio secondo cui chi sbaglia deve pagare e non lavarsene le mani”.
 

“La Musica Cambia … L’Informazione a misura di Famiglia”

 Diritti Umani e Diritti dei Bambini a portata di tutti dal 14 giugno – a Padova – e via via in tutta Italia
 
 
“È una cosa straordinaria andare tra la gente e raccontare alle persone che Ognuno di Noi ha dei Diritti da far valere”.
Questo il pensiero dei protagonisti di un evento sensazionale, unico nel suo genere, ma che in realtà dà il via ad una serie di appuntamenti lungo tutta l’Italia.
La Sanremo Musica Classic e l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, infatti, stravolgono i canoni delle consuetudini, portando il dibattito sui Diritti Umani nei luoghi dell’agire quotidiano delle Famiglie e dei Giovani, intessendo tematiche importanti e linguaggi “a misura d’uomo” in una formula del tutto innovativa.
 
A Padova, dunque, il 14 giugno alle ore 16.00, presso il Centro Commerciale “Le Brentelle”, prenderà il via una sfida ambiziosa: incontrare le famiglie nei luoghi del consumo e raccontare, invece – tramite la musica, l’arte, la letteratura, il confronto con i professionisti – i Diritti Umani e i Diritti dei Bambini.
Saranno presenti Monia Gambarotto – promotrice e presentatrice dell’evento, sempre sensibile alla comunicazione dei Diritti Umani – la Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, Vincenza Palmieri – psicologa e pedagogista familiare, anima concreta e passionale delle più importanti battaglie in difesa dei Diritti Umani Negati– Francesco Miraglia, Avvocato coraggioso, brillante e contro corrente; e poi ospiti dal mondo della cultura, dell’arte, del giornalismo e della musica.
I temi che la Prof.ssa Palmieri e l’Avv. Miraglia, ancora una volta uniti nelle battaglie civili, affronteranno in questo ciclo di incontri spazieranno dall’abuso diagnostico, alla sottrazione dei Minori, dal Diritto ad avere una Famiglia – la propria Famiglia – al Diritto all’apprendimento, dall’allontanamento dei Minori, alla Convenzione sui Diritti dell’infanzia, passando attraverso la Garanzia della Tutela.
Racconta la stessa Prof.ssa Palmieri: “Il vento di riforme e di cambiamento sociale – che dovrebbe prendere le mosse all’interno dei luoghi di Governo – se Questo è sordo o lento, non può che passare attraverso la Gente. Tanta Gente. Dal nord al sud, in un processo di unificazione che faccia da sfondo e da sostegno proprio a quei Diritti di Garanzia, Tolleranza e Giustizia Sociale, al fine di permeare il tessuto sociale di informazione e conoscenza”.
“Quello della tutela dei Diritti delle famiglie e dei bambini – aggiunge con forza l’Avv. Miraglia – è un punto importantissimo. Ecco perché riteniamo fondamentale sensibilizzare le persone sul problema degli allontanamenti facili: perché si ritorni ad agire basandosi sui fatti e non su preconcetti; perché sia chiara con ogni evidenza la necessità di una riforma seria del Sistema”.
In questo accostarsi di contenuti e linguaggi complementari, l’evento di Padova sarà, aperto dall’esibizione dal vivo di “Ally”, meravigliosa voce emergente appena tornata da un importante Contest in Cile, in cui ha rappresentato la Musica Italiana.
E sarà solo il primo di 15 incontri che vedranno l’intervento di artisti tra i più amati di oggi (Iskra Menarini, Povia, Nek e molti altri) e delle voci di domani, grazie alla collaborazione con la scuola “Altrocanto”.
Per parlare alle famiglie e ai ragazzi anche nei luoghi più comuni della quotidianità; perché i giovani di oggi, motore vitale di domani, se consapevoli dei propri Diritti siano in grado di prendere in mano la loro vita e questa Società, nelle scelte di ogni giorno, creando un mondo più giusto e più umano.