Bimbo costretto a vedere il papà pedofilo «E ha molestato anche la sorellina»
La donna si è rivolta a un avvocato che ha querelato gli assistenti sociali. Ex marito a giudizio per abusi sessuali
«Nel 2007 la donna sospetta che il compagno molesti la figlia e quest’ultima, interrogata nel Tribunale di Padova, racconta di come sia stata obbligata dall’uomo a vedere film pornografici, a denudarsi davanti a lui e di come questo adulto la ritenga “l’unica donna della sua vita”, invitandola poi, compiuti i quattordici anni, a «vivere insieme per essere una famiglia».
«Il fratello più piccolo, nel frattempo, viene obbligato a chiamare “mamma” la sorella e a subire i primi abusi – ricostruisce il legale – Il bimbo già all’epoca comincia a dare i primi segni di insofferenza. Il suo comportamento cambia ogni volta che incontra il padre che, nel frattempo, non abita più con loro. Anche il bambino viene ascoltato dal Giudice e nel 2012, l’uomo viene rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale sul proprio figlio. Malgrado questo, il Tribunale per i Minori di Venezia obbliga il piccolo a vedere comunque il padre presso i Servizi sociali. Il bambino non approva la scelta e manifesta più volte il suo dissenso, anche davanti agli stessi operatori».
«Nel giugno scorso – continua l’avvocato – i Servizi sociali vengono invitati a presentare una relazione al Tribunale per i Minori di Venezia. La donna si sente “accusare” dagli operatori del Servizio di manipolare il figlio a suo favore. Tutte queste accuse – spiega Miraglia – non solo non sono supportate da documenti, da testimonianze, ma denotano come ci sia stato un vero e proprio accanimento contro la donna, che io ritengo ingiustificato. Se il figlio non incontra il padre, è stato detto alla madre, l’alternativa è l’allontanamento».