Il Tribunale di Monza ritiene una madre inadeguata solo perché suo padre anni addietro si è suicidato
L’avvocato Miraglia: «Pregiudizio di gravità inaudita. Intervenga il ministero»
MILANO (24 Luglio 2020). Da un anno una mamma lombarda non vede i suoi figli: la decisione, sofferta, l’ha assunta nel tentativo di ridare serenità ai suoi bambini, manipolati a tal punto dal padre, suo ex marito, che rifiutano di vederla, considerandola causa di tutti i loro guai. Ma dopo più di un anno i ragazzi non hanno mutato i loro sentimenti, perché il padre, lungi dal collaborare a far tornare la serenità, perdura nel dipingere la donna come potenzialmente pericolosa per i bambini. Il continuo stato d’ansia li ha molto provati: necessiterebbe quindi un intervento mirato ad allontanare i ragazzi da questa situazione per far ritrovare loro la serenità e per riavvicinarli progressivamente alla mamma. Ma una decisione così importante e urgente per il loro benessere non viene assunta dal competente tribunale ordinario di Monza, che anzi li affida proprio al padre e si affretta a etichettare la madre come inadeguata solo ed esclusivamente sulla base del fatto che il padre della donna si è suicidato alcuni anni fa e che lei potrebbe pertanto comportarsi nel medesimo modo e commettere il medesimo insano gesto.
«Si tratta di un pregiudizio gravissimo» dichiara l’avvocato Francesco Miraglia, «non supportato e persino smentito dalle Consulenze techiche d’ufficio, che valutano la mia assistita come una persona equilibrata e amorevole. Più che adatta, quindi, a svolgere il suo ruolo di genitrice. Non si capisce quindi perché il tribunale, ignorando totalmente le Ctu elaborate dagli esperti da lui stesso incaricati, non decida di salvare questi bambini dalla pessima influenza paterna, affidandoli alla mamma o per lo meno collocandoli temporaneamente in una struttura eterofamiliare. finché non si ristabilisca un clima sereno».
Tanto per comprendere quali condizionamenti psicologici subiscano i due bambini da parte del padre, che costantemente dipinge la madre come persona potenzialmente pericolosa per la loro incolumità, basti sapere che in un’occasione si presentò a casa della ex consorte a riprendere i figli scortato da una guardia armata di pistola.
«Riterremo responsabile chi ha assunto questa decisione per quanto potrà capitare a questi due bambini» prosegue l’avvocato Miraglia «e mentre da parte nostra abbiamo presentato ricorso alla Corte d’Appello e depositato degli esposti in Procura, chiediamo un intervento urgente da parte degli ispettori del ministero: non si amministra la giustizia sulla base di immotivati, ingiustificati pregiudizi».