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Possibili effetti collaterali dei vaccini: un morto

A Modena le prime cause per risarcimento danni

MODENA (16 Dicembre 2022). Tre persone sane, cinquantenni, residenti tutte nel Modenese hanno riscontrato dei problemi dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid. Una delle tre persone è addirittura morta. Loro e i congiunti sono pronti a intraprendere una causa di risarcimento chiamando in tribunale l’azienda farmaceutica e il ministero della Salute, con l’appoggio e la consulenza degli studi legali Miraglia di Modena e Morcavallo di Roma.  Nei casi specifici, si può dismontare con certezza di essere persone inizialmente sane, che nonpresentavano problemi di salute gravi, che adesso vivono un’invalidità permanente e hanno perso una persona cara.

A morire è stata una donna di 53 anni, mancata ad agosto del 2021, una ventina di giorni dopo essersi sottoposta a vaccinazione anti-Covid. La donna stava benissimo, tranne per una leggera ipertensione arteriosa: nulla che potesse far presagire che all’improvviso venisse a mancare per scompenso cardiaco acuto.

Ha invece riportato danni permanenti un uomo di 51 anni, sanissimo e senza alcuna patologia, che a novembre dello scorso anno è stato colpito da un ictus. Ancora più giovane l’uomo di 45 anni che soffriva di ipertensione (la teneva sotto controllo con una terapia farmacologica) e che adesso, a causa di scompensi pressori constanti, entra ed esce continuamente dall’ospedale. Situazioni che hanno pregiudicato fortemente la vita di entrambi questi uomini.

Con l’ausilio degli studi Miraglia e Morcavallo hanno deciso di intraprendere un’azione legale risarcitoria nei confronti del ministero e dell’azienda farmaceutica: cartelle cliniche alla mano e testimoni che li conoscono da anni, sono pronti a dimostrare di essere state persone in completa salute prima della somministrazione del vaccino. Ai responsabili delle vaccinazioni e alla ditta farmaceutica spetterà di dimostrare se ci sia stata o meno correlazione tra il vaccino e i gravi problemi di salute subiti dai due uomini oltre che la morte della donna.

Convegno “Le Garanzie e i Valori: l’Internazionale Minorile”

Convegno organizzato da I.N.PE.F. e dall’Ambasciata della Repubblica dell’Ecuador in Italia – Torino, 1 Aprile 2016 ore 16. Centro Incontri della Regione Piemonte, Corso Stati Uniti 23

Torino, (informazione.it – comunicati stampa – politica e istituzioni) Nell’ultimo periodo, sono stati oltre 100 i bambini ecuadoriani residenti in Italia allontanati dalle famiglie di origine e collocati in case famiglia o centri di accoglienza. Un fenomeno che ha allertato il Governo dell’Ecuador, Paese da sempre attento ai Diritti Umani ed in particolare ai Diritti dei Minori, spingendolo a dare avvio ad una serie di iniziative di sensibilizzazione delle Istituzioni locali a tale problematica. Già dal 2014, del resto, l’Ecuador ha istituito insieme all’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare un gruppo di lavoro che, oltre ad agire concretamente su alcuni casi di ricollocamento dei minori preso le famiglie di origine, si è anche fatto carico di numerose iniziative legislative e mediatiche per sensibilizzare il Governo Italiano e l’opinione pubblica ad un cambiamento importante nel rispetto dei Diritti dei Minori.
Da Torino, scelta per l’alta presenza di cittadini ecuadoriani che vi risiedono e per il ruolo strategico che questa città metropolitana riveste, a livello nazionale, nelle Politiche per l’Infanzia, partirà dunque la prima di una serie di iniziative che attraverseranno l’Italia, con tale fine.

Convegno “Le Garanzie e i Valori: l'Internazionale Minorile”

All’evento, dal titolo “Le Garanzie e i Valori: l’Internazionale Minorile”, che si terrà il prossimo 1° aprile presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, parteciperanno, oltre ad alcuni rappresentanti delle Amministrazioni Comunali, Provinciale e Regionali, Juan Fernando Holguín Flores, Ambasciatore dell’Ecuador in Italia e la Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente I.N.PE.F., insieme all’Avv. Francesco Miraglia e all’Avv. Francesco Morcavallo, ​triade ​ che costituisc​e​ il Gruppo di Lavoro dell’INPEF per la tutela dei Diritti dei Minori in Italia.
Tra i relatori, sarà presente anche l’On. Eleonora Bechis, membro della Commissione Infanzia della Camera dei Deputati, originaria proprio della città di Torino.

Juan Fernando Holguín Flores, Ambasciatore dell’Ecuador in Italia, ha dichiarato: “Los excelentes resultados obtenidos por la estrategia desarrollada por el Gobierno del Ecuador en su apoyo a los niños y familias ecuatorianas en conflicto con los servicios sociales y/o tribunales de menores en Italia nos llenan de satisfacción. Ecuador protege a la familia como un núcleo de la sociedad y pilar de su desarrollo. Su integridad y protección es una prioridad nacional. Independientemente de su lugar de residencia, los ciudadanos ecuatorianos conocen que están respaldados por el Gobierno del Presidente Rafael Correa a través de su Embajada y Consulados”.
In occasione del Convegno, sarà anche inaugurata la mostra itinerante
“Storie di Padri, di Madri e soprattutto di Bambini”
per dare voce a quei bambini – di tutte le nazionalità – che sottratti alle proprie famiglie chiedono di essere ascoltati, scrivono diari e inviano lettere ai giudici per dire “Voglio tornare a casa!!”.
La Professoressa Palmieri, Presidente dell’INPEF, infatti, ha “raccolto disegni, lettere, poesie di bambini che sono “trattenuti” in talune strutture e che chiedono di potere tornare a casa dai loro genitori, dai fratelli, d​ai giochi lasciati nella cameretta quando sono stati portati via. La Mostra da’ voce a questi bambini e vorrei che si arricchisse man mano che toccherà altre città, con l’aiuto di quanti potranno e vorranno contribuire. Perché se nessuno li ha mai ascoltati, noi​ amplificheremo le loro voci!​”.
Il Gruppo di Lavoro sollecita la più ampia partecipazione possibile all’iniziativa, sottolineando che “Non è mai abbastanza quello che facciamo per i Diritti Umani ed i Diritti delle fasce più fragili: i bambini!”

“Le Garanzie e i Valori: l'Internazionale Minorile"

che si terrà Venerdì 1 aprile 2016 – a partire dalle ore 16.00
 
presso il
Centro Incontri della Regione Piemonte
Corso Stati Uniti 23  Torino
 
Un  prestigioso evento, organizzato dall’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e  dall’Ambasciata dell’Ecuador in Italia, per affermare e promuovere ancora una volta il tema dei Diritti dei Minori.
 
Location dell’iniziativa sarà Torino, scelta per l’alta presenza di cittadini ecuadoriani che vi  risiedono e per il ruolo strategico che questa città metropolitana riveste, a livello nazionale, nelle  Politiche per l’Infanzia.
 
 
Un pomeriggio di studio e di riflessioni che si concluderà con l’inaugurazione della
 
mostra itinerante
 
Storie di Padri, di Madri e soprattutto di Bambini
 
Un evento nell’evento per dare voce a quei bambini – di tutte le nazionalità – che sottratti alle proprie famiglie chiedono di essere ascoltati, scrivono diari e inviano lettere ai giudici per dire “Voglio tornare a casa!!”
 
È fondamentale prenotarsi secondo le modalità indicate nella locandina in allegato. Le domande saranno accolte sino al numero consentito in sala.
Ai partecipanti è richiesta l’esibizione di un documento di riconoscimento.

Un jackpot da sogno, "ma il Casinò non paga"

Incontro istituzionale presso la sede nazionale dell'INPEF in difesa dei diritti dei bambini

 Ambasciata dell’Ecuador, INPEF, Gruppo Istituzionale a garanzia dei Diritti dei Minori ecuadoriani in Italia in un incontro storico: un passo fondamentale sulla strada dei Diritti Umani, dei Minori e della Multiculturalità nel nostro Paese – 
Si è svolto ieri, presso la sede dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare,  un importante incontro operativo-istituzionale tra le figure più alte e rappresentative dell’INPEF, l’Ambasciatore dell’Ecuador in Italia Juan Holguìn Flores – accompagnato dalle alte cariche della rappresentanza diplomatica ecuadoriana nel nostro Paese – ed il Gruppo di Lavoro Istituzionale a Garanzia dei Diritti dei Minori Ecuadoriani in Italia, nelle persone della Prof.ssa Vincenza Palmieri e dell’Avvocato Francesco Miraglia, alla presenza dell’On. Eleonora Bechis, in qualità di membro della Commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza presso la Camera dei Deputati.
Molti i punti all’ordine del giorno, parecchie le questioni di peso e le urgenze affrontate, con l’intento di fortificare il modello operativo già in essere ed estendere il partenariato. Innanzitutto, è stato chiarito lo stato dell’arte sul lavoro di rappresentanza legale e di supporto psico-pedagogico per le famiglie ecuadoriane i cui bambini sono stati ingiustamente allontanati. Dopo un anno e mezzo di intervento coordinato tra Governo dell’Ecuador e Gruppo di Lavoro Istituzionale, l’Ambasciatore Juan Holguìn Flores ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati ed abbiamo ritenuto di rinnovare l’intesa e di siglare un nuovo Protocollo, in conseguenza del grande successo che ha permesso di tornare a casa a oltre trenta bambini”.
Un tema a cui si è dedicata grossa attenzione è stato quello della possibile applicazione dello Ius Solis in Italia e la concessione della Cittadinanza Italiana ai figli degli immigrati nati nel nostro Paese: il Governo Ecuadoriano, infatti, guarda con vivo interesse e favore a tale processo normativo mediante il quale i figli di cittadini ecuadoriani nati nel territorio d’Italia accederebbero per diritto alla Cittadinanza.
Fondamentale, in questo contesto, è la verifica della situazione attuale e l’implementazione di sistemi innovativi di integrazione tra migranti e cittadini italiani, nell’ottica di favorire metodi, approcci, attività di costruzione di una reale multiculturalità integrata nel nostro Paese, fondata su un lavoro comune in materia.
Si è ribadita, dunque, la necessità di realizzare eventi di comunicazione, formazione, informazione e sensibilizzazione per la comunità ecuadoriana in Italia, in tutto il territorio del nostro Paese. Oltre al lavoro ampio, profondo e concreto svolto dal Gruppo di Lavoro Istituzionale composto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri e dagli Avvocati Francesco Miraglia e Francesco Morcavallo, si caldeggia una collaborazione fattiva da parte di tutte le forze politiche italiane e delle Istituzioni preposte a tali attività, nel Paese, per creare nuovi spazi e ambiti di promozione dei Diritti, dell’Integrazione e della multiculturalità.
L’incontro, svoltosi in un clima di grossa stima ed attiva collaborazione tra i Soggetti, ha visto moltiplicarsi gli stimoli reciproci e le proposte concrete.
Una riunione – per dirla con le parole dell’Ambasciatore dell’Ecuador – molto interessante creativa e produttiva, in cui c’è stato un vivace scambio di punti di vista su temi che riguardano i bambini in particolare, ma anche tutta la comunità ecuadoriana in Italia; un incontro importante, da cui credo partiranno tanti nuovi bei progetti”.
Anche l’On. Bechis ha sottolineato la crucialità dei temi trattati e la convinzione che “la collaborazione con l’INPEF e l’Ambasciata dell’Ecuador darà ottimi risultati, soprattutto nel moltiplicare il lavoro, attraverso il dialogo con altri ambasciatori. In più occasioni ​ la Presidente Palmieri ​ha ribadito di puntare ad assicurare a tutti il diritto alla felicità, io vorrei andare oltre, mirando al diritto alla serenità”.
L’incontro si deve, dunque, considerare come uno dei passi, forse dei primi passi, nella costruzione di una realtà multiculturale integrata, viva e propositiva sul fronte dei Diritti Umani, delle famiglie e dei Minori. Si apre quindi una stagione densa di lavoro ed eventi, per la costruzione e la realizzazione
http://www.cronacasociale.it/wp/incontro-istituzionale-presso-la-sede-nazionale-dellinpef-in-difesa-dei-diritti-dei-bambini/
 

Il valore dei risultati e della qualità

– Siglato il nuovo Protocollo d’Intesa tra Ambasciata dell’Ecuador in Italia e Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare –

 

– Riconfermato il Gruppo di Lavoro Istituzionale per garantire i Diritti dei Minori Ecuadoriani in Italia – 

 

 Alla luce dei risultati straordinariamente positivi ottenuti nel corso del 2015, lo Stato dell’Ecuador ha confermato per un altro anno il Progetto

Integrato per la Tutela dei Minori Ecuadoriani in Italia, previsto dall’accordo siglato tra Ambasciata  e INPEF.
Lo scorso 19 dicembre, dunque, Sua eccellenza l’Ambasciatore Dr. Juan Holguin ha ufficializzato la proroga del progetto, riconfermando la medesima squadra: la professoressa Vincenza Palmieri, Presidente INPEF, e gli avvocati Francesco Miraglia e Francesco Morcavallo.
Molto è ancora il lavoro da fare: “Continueremo a prenderci cura dei Minori e delle Famiglie – dichiara la Prof.ssa Palmieri – perché ora è il momento di formare ed informare. Bisogna fare in modo che tali risultati si radicalizzino. Aver riportato a casa i bambini che erano stati allontanati dalle loro famiglie – per interventi autoritativi – non esaurisce il nostro compito. Ora bisogna riallacciare i fili tagliati e fornire gli strumenti e le informazioni necessarie anche a prevenire gli allontanamenti e a sostenere le famiglie più fragili.” La formazione – uno dei punti fondamentali indicati tra gli obiettivi del Progetto Integrato di quest’anno – infatti, non è altro che uno dei passaggi fondamentali del sostegno alle famiglie.
Corsi di formazione ed informazione, diretti alle comunità ecuadoriane dislocate nelle diverse regioni italiane, andranno ad affiancare l’ormai consolidato impegno a fornire tutela legale, interventi pedagogico-familiare e consulenza peritale nei casi in cui un bambino, figlio di cittadini provenienti dal Paese sudamericano, venisse allontanato dal nucleo familiare per iniziativa dell’Autorità Amministrativa o Giudiziale.
Il progetto è nato dall’escalation di affidamenti a strutture protette, che avevano interessato minori ecuadoriani: un fenomeno che ha coinvolto circa un centinaio di bambini colpiti da provvedimenti definitivi di allontanamento dalla casa parentale. Bambini che poi i genitori non riescono più a rintracciare, a differenza di quanto accade in altri Paesi, come la Spagna, in cui i minori allontanati dalla famiglia vengono affidati ai parenti rimasti in Ecuador.
“Siamo onorati per la fiducia che il Governo dell’Ecuador ci ha accordato e confermato – commentano gli avvocati Francesco Miraglia e Francesco Morcavallo – e sarebbe auspicabile che un progetto come questo fosse di esempio anche per gli altri Paesi che in Italia annoverino comunità numerose, e per lo stesso Governo italiano, che parla spesso di famiglia, ma non per la famiglia, mai in suo vero favore”.
“A differenza di altri Sistemi – fa eco Vincenza Palmieri – che, chiamati in causa, assumono un atteggiamento negazionista rispetto al  problema e ne sminuiscono l’entità, il Governo dell’Ecuador rappresenta un modello, perché richiede di comprendere il fenomeno e di intervenire, strutturando una solida alternativa.
Aver riportato a casa tutti questi bambini significa, fattivamente, aver scritto progetti, aver denunciato gli abusi, aver agito dal punto di vista normativo, delle relazioni umane, ma anche sul piano politico e mediatico. Credo non sia un caso che, ad oggi, non ci siano nuovi allontanamenti tra le famiglie ecuadoriane! E’ proprio da questo successo che dobbiamo partire; su questo valore dobbiamo poggiare la nostra azione, amplificandola e moltiplicandone il risultato. E’ il momento di standardizzare il ‘Metodo’ del Gruppo di Lavoro Integrato Inpef (Palmieri – Miraglia – Morcavallo) di modo che tale metodologia operativa venga fatta conoscere. Tale metodo – basato sulla sinergia degli aspetti Legali, Familiari,  Sociali e Peritali, rappresenta un sistema funzionale “a pieno regime”,  alla luce del quale continueremo ad attuare la nostra azione, a dire ciò che si deve dire, a dare il sostegno alle famiglie. Perché non si avveri più il castigo della buona fede e della povertà!”
La redazione
 
 

Minori, il tribunale affida il bebè ai nonni paterni

Risale a pochi giorni fa una notizia che non si può non raccontare, la storia di un destino familiare che cambia il proprio corso e di una famiglia, allargata e affiatata, che nasce prospettando un modello alternativo, nuovo.

La vicenda è quella di una ragazza madre di 17 anni, cresciuta in una Casa Famiglia, che, all’interno della stessa struttura, ha conosciuto colui che 5 mesi fa è  diventato il padre di suo figlio, un ragazzo anch’esso minorenne.

Il 20 maggio u.s. si è, dunque, celebrata presso il Tribunale per i Minorenni di Genova l’udienza in merito alla collocazione della ragazza e, conseguentemente, del bambino, alla presenza dell’Avv. Francesco Miraglia, in qualità di difensore della famiglia ed in sostituzione dell’Avv. Francesco Morcavallo, della Prof.ssa Vincenza Palmieri e del Rappresentante Diplomatico dello Stato dell’Ecuador a Genova (NOME???).

Il Tribunale per i Minorenni, dopo aver ascoltato le parti e apprezzato il progetto del gruppo di lavoro dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, così come del contributo fornito da parte dello stato dell’Ecuador, ha confermato il collocamento dei due genitori minorenni e del bambino di 5 mesi presso i nonni paterni (i genitori del ragazzo), rimandando a dicembre la prossima rivalutazione del progetto che li riguarda.

Una disposizione  che ha tenuto conto sia dalla disponibilità dei nonni di occuparsi del bambino, che dalla ferma volontà dei giovanissimi genitori di mettersi in gioco e comprendere le loro nuove responsabilità, affinché il loro bambino possa vivere e crescere nell’affetto familiare.

“Sono molto soddisfatto dell’esito di questa vicenda complessa e difficile – ha sottolineato l’Avvocato Francesco Miraglia – in quanto ritengo che, quando la situazione lo renda possibile, sia fondamentale non allontanare il minorenne dal proprio nucleo familiare, al fine di non sottoporlo ad ulteriori situazioni di stress e di disagio e permettergli di crescere in modo sereno insieme alle altre figure familiari che possono comunque sostenerlo e dargli affetto.

E’ fuor di dubbio che proprio in queste dinamiche familiari così complesse, competenza, giustizia politica e professionalità diventino lo strumento per la tutela dei diritti dei bambini e di tutte le persone senza voce. Le battaglie civili dovevano produrre risultati ed il risultato oggi è che altri due genitori minorenni, ed il loro figlioletto di 5 mesi, a rischio di essere separati, sono invece rimasti insieme nella propria famiglia”.

“Abbiamo spezzato il castigo della povertà – commenta la Prof.ssa Vincenza Palmieri – e quello che poteva essere un destino tramandato di madre in figlio, un destino da recluso ancor prima di nascere. Personalmente mi sono occupata di creare, attraverso questo Progetto Integrato, le condizioni affinché i ragazzi potessero vivere nella famiglia dei genitori paterni. Abbiamo, così, reso possibile un destino diverso, dando valore alla figura dei nonni e dei genitori. 

Quando ci sono risorse familiari valide, la costruzione di una famiglia allargata si prospetta come la migliore delle alternative, a confronto della soluzione in Casa Famiglia. Ed ecco: dove prima una famiglia non c’era, ora c’è. Con genitori responsabili, nonni responsabili. 

Questa è la definizione di AIUTO. Questa è la logica che ogni perito, avvocato, consulente, psicologo o pedagogista familiare deve attivare nel momento in cui si misura con l’applicazione della Legge”.

A distanza di pochi giorni dal ritorno in famiglia dei due bambini, dunque, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, con il gruppo di lavoro composto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri, dall’Avv. Francesco Miraglia, dall’Avv. Francesco Morcavallo e dal dott. Carlos Lara, informano l’opinione pubblica di tale ultimo importantissimo risultato raggiunto dall’INPEF assieme allo Stato dell’Ecuador, a dimostrazione che un progetto integrato tra istituzioni, famiglie e professionisti sbarri la strada ad abusi e violazioni e realizzi quel diritto fondamentale a crescere e vivere nella propria famiglia.

“Diritti Umani e Diritti dei Bambini”

Brochure Diritti umani e Diritti dei bambini-page-002
In Italia, la protezione e promozione dei Diritti Umani ha ancora davanti a sé un lungo cammino: le violazioni reiterate e quotidiane dei Diritti si traducono semplicemente in sanzioni amministrative nei confronti del Governo.
 
È dunque necessario impegnarsi attivamente per la difesa e per l’applicazione dei Diritti Fondamentali, da garantire soprattutto per le fasce più fragili della popolazione.  Sono in modo particolare i Diritti dei Minori a necessitare di una vigilanza costante.
 
Per quanto possa sembrare assurdo, oggi i Diritti Umani hanno bisogno come non mai della perseveranza di uomini e donne coraggiosi, senza frontiere e senza barriere, che se ne facciano  garanti e testimoni.
 
Ecco, allora, l’iniziativa-evento “Diritti Umani e Diritti dei Bambini. Sesibilità, Coscienze, Strumenti”, il cui obiettivo finale si sostanzia proprio nel formare un pool di Testimonial dei Diritti Umani che assumano in prima persona il ruolo di cassa di risonanza, di amplificatore delle situazioni di violazione di tali Diritti e che, soprattutto, siano in grado di sensibilizzare e permeare il tessuto sociale,  affinché ogni Diritto possa divenire  prassi.
 
Un evento straordinario per molti aspetti, dunque: per la sua portata innovativa, per l’assunzione di responsabilità che si propone, per la multidisciplinarità e completezza dell’approccio, per la capacità di intrecciarsi con le Istituzioni nazionali, estere e sovranazionali.
 
Organizzato dall’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari e dall’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, ospitato dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei Deputati, ha ottenuto ad oggi il patrocinio illustre da parte del Ministero degli Affari Esteri, dell’UNAR (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), dell’Ambasciata dello Stato Plurinazionale della Bolivia.
 
Così come è ambizioso e di spessore l’obiettivo che l’evento si propone, altrettanto di altissimo livello saranno i Docenti e le Personalità che interverranno, come si può evincere dal programma allegato.
 
I contenuti abbracceranno tutte le aree tematiche del caso:
l’ONU e la  protezione dei Diritti Umani, il panorama legislativo internazionale, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, le violazioni dei Diritti Umani e le sanzioni ai Governi, la tutela e l’esercizio dei Diritti Umani delle fasce fragili della popolazione, i diritti delle persone minori d’età, la progettazione degli interventi di educazione al rispetto dei  Diritti Umani, la  promozione dei Diritti Umani  attraverso le tecnologie della comunicazione, l’educazione ai Diritti Umani nella  scuola, le strategie comunicative per la promozione dei Diritti Umani.
 
Nell’ambito della cerimonia conclusiva, il 9 Ottobre p.v. – alla presenza​​ di artisti, sportivi, giovani e personalità illustri, a loro volta già Testimonial – ai corsisti  sarà consegnata la pergamena INPEF di Testimonial per i Diritti Umani.
 
Ma perché sia un evento straordinario e quale sia il senso di una cerimonia a mesi di distanza dai due giorni di formazione del 26 e 27 maggio lo racconta la stessa Presidente INPEF, la Prof.ssa Vincenza Palmieri: “E’ straordinario perché presuppone il fare da parte dei partecipanti. Dopo aver ricevuto una importante formazione in due giornate piene, intensive, questi avranno, infatti, diversi mesi di tempo per mettere in campo Progetti concreti sui Diritti Umani; di applicazione, divulgazione, ricerca, stesura di interventi di natura legislativa, ognuno nel proprio campo, nel proprio ambito di competenza. Questi progetti, che ognuno dei candidati potrà realizzare singolarmente o in gruppo, costituiranno il cuore dell’evento. Rappresenteranno, infatti il momento in cui le sensibilità e le coscienze moltiplicheranno il proprio raggio di azione a tutela dei Diritti Umani.
 
Il 9 ottobre, dunque, i partecipanti verranno a restituire ed esporre quello che hanno fatto. Se ognuna delle cento persone che si verranno a formare ne raggiungerà altre cento o mille, l’effetto risulterà enormemente coinvolgente. E sarà allora che, di conseguenza, diventeranno Testimonial dei Diritti Umani. Non a seguito della sola formazione, ma in conseguenza degli esiti della loro azione. A quel punto si costituirà il primo Team di Testimonial. Che resteranno tali per tutta la vita. Perché sarà, da quel momento in poi, un impegno morale: sarà assumere una responsabilità in tal senso nei confronti del pianeta.
La conoscenza del Diritto può essere di competenza esclusiva degli addetti ai lavori; ma i Diritti Umani devono abbracciare tutti, lungo tutto l’arco della vita.
Tutti hanno il diritto e il dovere di conoscerli e di applicarli”.
 

Ufficio StampaI.N.PE.F
 
 

"Papa portami via da qui":Matera – mediateca provinciale – sabato 14 marzo, ore 17

“Papà…portami via da qui”
di Vincenza Palmieri e Francesco Miraglia
– Dedicato ad Anna Giulia, 7 anni, Cittadina Italiana –
(Armando Editore, 2015)

Matera – mediateca provinciale – sabato 14 marzo, ore 17

 

 

Ci sono storie che arrivano come schiaffi in pieno volto e che non si possono dimenticare, né per chi le vive in prima persona, né per chi ne viene a conoscenza. Dopo averle ascoltate, cambia per sempre la percezione della realtà. Una di queste storie è narrata nel libro “Papà…portami via da qui”, scritto a quattro mani dalla psicologa Vincenza Palmieri e dall’avvocato Francesco Miraglia, che sabato 14 marzo saranno alla mediateca provinciale di Matera alle ore 17 per raccontarla nei dolorosi passaggi che hanno portato all’allontanamento da casa della piccola Anna Giulia Camparini. Perché di questo si tratta, di una bambina di 7 anni che una notte, nel cuore della notte, viene strappata alla sua famiglia dall’arrivo dei Carabinieri, in seguito a una segnalazione che si rivelerà poi totalmente infondata. Da quel preciso istante per i genitori inizia un lungo calvario per tornare a riabbracciare la piccola per ben più dei 50 minuti concessi loro dietro il vetro oscurato di un “incontro protetto” e nell’aula di un Tribunale.

Per la bambina invece comincia la devastante esperienza, per lei incomprensibile e terrorizzante, della separazione dall’abbraccio confortante di mamma e papà, e dell’affidamento ai Servizi sociali, a istituti, a nuove famiglie che non sono la sua.

Quando il Tribunale la dichiarò adottabile, i genitori pur di riaverla con sé, se la ripresero per ben due volte: per questo subirono, oltre all‘innaturale allontanamento dalla piccola, anche il carcere. Sarà la bimba un giorno a implorare “Papà…portami via da qui”, che è diventato un urlo di dolore e il titolo di un libro realista e appassionato. Una storia vera, che suscitò grande interesse e attenzione nei media, che purtroppo non è un caso isolato, perché ogni giorno i Servizi sociali e i Tribunali allontanano dei minori dalle loro famiglie, ma anziché lavorare per ricomporre i nuclei originari, li disgregano dando i bambini in affidamento, che finisce con il mascherare delle vere e proprie adozioni.

Un sistema giudiziario che mostra fragilità e criticità, contro cui l’avvocato Francesco Miraglia lotta quotidianamente, per riportare la giustizia al posto del dolore. Francesco Miraglia, avvocato cassazionista-penalista, esperto di Diritto di Famiglia e di Diritto Minorile, è formatore e direttore del master in Pedagogia e Criminalità presso l’Istituto nazionale di pedagogia familiare. Ha scritto il libro insieme a Vincenza Palmieri, psicologa, presidente e fondatrice dell’Inpef.

I due autori saranno sabato 14 marzo a Matera, nell’incontro promosso da Inpef e Anpef (Associazione nazionale dei pedagogisti familiari), con il patrocinio di Matera 2019 capitale europea della cultura.

Dopo i saluti del sindaco Salvatore Adduce, l’introduzione dell’assessore alle Politiche comunitarie e finanziarie Pasquina Bona e l’intervento dell’assessore alle Politiche sociali Flores Montemurro, durante l’incontro, condotto da Valeria Biotti, i due autori racconteranno l’intricata vicenda di Anna Giulia, rispondendo alle risposte del pubblico. All’attore Rodolfo Baldini il compito di dar voce ad alcuni passaggi salienti e commoventi del libro “Papà portami via da qui!”.

 

 

“Papà…portami via da qui” – Dedicato ad Anna Giulia,7 anni, Cittadina Italiana – (Armando Editore, 2015)

Anna Giulia è cento, mille bambini. E’ ognuno di quei bambini a cui, di punto in bianco, viene sottratto l’abbraccio di mamma e papà. Incomprensibilmente; per lei, per i genitori, per i nonni, per chiunque conoscesse la sua famiglia. “Papà… portami via da qui” è la storia di un’ingiustizia reiterata e quotidiana, la storia di uno strappo, il più colpevole degli strappi, quello che separa un figlio dai propri genitori.
La visita notturna dei Carabinieri, a casa Camparini, nei pressi della via Emilia – per una segnalazione che si rivelerà poi assolutamente infondata – basta a dare il via ad una serie di eventi progressivi e catastrofici, che condurranno i genitori addirittura in carcere e sospenderanno la bambina in attesa, per anni, di sapere se avrà diritto ai suoi genitori, o ad altri, o chissà.
 
Anna Giulia è, dunque, l’emblema di una follia possibile.
Rappresenta la falla di un Sistema che dovrebbe essere infallibile e, invece, non solo può sbagliare, ma può, da solo, esso stesso, ribadire, confermare, affermare con forza e protervia il proprio errore. Un Sistema preoccupato di difendere la propria ragione anche di fronte all’evidenza contraria, un Sistema che dimentica che la “posta in gioco” è di valore incalcolabile: è la vita di una bambina, l’unità di una famiglia.
 
Con encomiabile rigore ed equilibrata onestà nei confronti dei fatti e degli “attori” di questo intricato caso di Cronaca Giudiziaria, che al tempo destò la viva curiosità dei Media, gli Autori – Vincenza Palmieri e Francesco Miraglia – raccontano la vicenda di Anna Giulia e dei coniugi Camparini, tracciandone le linee del destino. Il destino reale, attuale – che si gioca in 50 minuti dietro il vetro oscurato di un “incontro protetto” e nell’aula di un Tribunale – e quello parallelo, che sarebbe loro toccato in sorte naturalmente, se quella maledetta notte non si fosse messo in moto il meccanismo difettoso di una Giustizia ostinata che li ha inghiottiti.
 
E’, dunque, la storia, vera, fedelmente raccontata, dei fatti e degli atti che stanno ancora oggi alimentando il più grande degli errori. Quello perpetrato ai danni di una famiglia come tante, che è stata trascinata in un inferno giudiziario e, soprattutto, ha visto portarsi via ciò che aveva di più caro, la propria figlia.
 
Cosa accade, allora, oggi, nei sogni di ognuno di questi bambini sottratti ai propri genitori? Cosa scrive Anna Giulia sul suo Diario, cercando di mettere ordine in una vita senza punti di riferimento? Quali pensieri, quali margini di scelta possibili agitano le notti insonni di un padre o di una madre che il proprio figlio ha implorato: “Papà…portami via da qui”? E quali sono, dunque, le aberrazioni di un Sistema che dovrebbe garantire prima di ogni cosa il Diritto Fondamentale di ogni Bambino a vivere nella propria famiglia?
 
Per Anna Giulia non il castello dei sogni infantili ma quello delle carte giudiziarie
(Francesco Miraglia)
So che quando mio figlio è nato, e ancor prima, quando lo aspettavo, avevo l’idea che lui fosse mio e io sua e che insieme saremmo stati per sempre
 (Vincenza Palmieri)
Una scrittura convincente, scorrevole e appassionata, quella della Prof.ssa Vincenza Palmieri e dell’Avv. Francesco Miraglia. Con la Prefazione di Federica Sciarelli, che al tempo si occupò del caso durante la trasmissione “Chi l’ha visto”, l’intervista ai coniugi Camparini a firma di Vittorio Bonanni e la postfazione di Francesco Morcavallo, “Papà… portami via da qui” è una luce coraggiosa e dirompente sulle imperfezioni e le colpe di un Sistema che troppo spesso si preoccupa di tutelare se stesso e non i Cittadini che gli sono affidati.
 
Valeria Biotti