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I Diritti Umani e dei Bambini trovano Casa a Sanremo

 
 

       I Diritti Umani e dei Bambini trovano Casa a Sanremo 

Vincenza Palmieri e Francesco Miraglia sul palco della Sala “Pino Daniele”

 del Palafiori di San Remo

 
Martedì 10 febbraio, ore 15.30
 
Nella meravigliosa cornice del 65° festival della Canzone Italiana, un evento straordinario arricchisce di passione e contenuti la manifestazione canora più significativa e seguita di tutti i tempi.
 
Sul palco della Sala “Pino Daniele” di Casa Sanremo, infatti, si parlerà di Diritti Umani e dei Bambini, di Diritti Civili e solidarietà contro ogni forma di abuso.
Saranno presenti – oltre agli artisti, ai giornalisti e alle personalità illustri che popoleranno la Città dei Fiori nella settimana del Festival – la Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, Psicologa e CTP, e l’Avv. Francesco Miraglia, esperto di Diritto di Famiglia e Minorile, da sempre impegnati in battaglie coraggiose per la difesa e l’affermazione dei Diritti Umani Negati.
 
Un evento inusuale quanto prezioso, questo di San Remo, per portare, dunque, la testimonianza di tutte quelle famiglie, di quei bambini, di quelle persone che vedono calpestati i propri diritti civili, perfino i Diritti Umani fondamentali, ai quali ogni giorno la Prof.ssa Palmieri e l’Avv. Miraglia danno voce, restituiscono forza e dignità.
 
E la voce, la meravigliosa voce, a cui è affidato il messaggio di tutti i più deboli, è quella di Ally, giovane e promettentissima cantante reggiana, che all’INPEF ha regalato un pezzo straordinario dal titolo evocativo ed esplicativo: appunto, “Il più debole”:
 
https://www.youtube.com/watch?v=bfxSQQGmcq4
 
Accompagnata dalla chitarra di Raffaele Chiatto e dal Computer Programming di Lorenzo Confetta, grazie all’apporto fondamentale della San Remo Musica Classic, Ally  dà voce a chi non può e non deve restare in silenzio.
 
Inutile nascondere l’emozione di potermi esibire in un contesto ufficiale di assoluta qualità come il palco di Casa Sanremo” – ha dichiarato Ally. “Sono orgogliosa di poter divulgare, attraverso l’esecuzione del brano “Il più debole”, quel messaggio di speranza e presa di coscienza che guida quotidianamente l’impegno dell’INPEF”.
 
“San Remo è un luogo di stelle – aggiunge Vincenza Palmieri – stelle, che brillano, bruciano e devono far luce. E’ proprio questo il motivo per cui siamo qui: perché la musica, l’arte, la cultura non possono prescindere dall’ascolto e dal racconto di quelle realtà, di quelle situazioni, di quelle persone che, altrimenti, lasciate al buio, sarebbero condannate a rimanere fantasmi.
Il vento sta cambiando. E, a fronte di chi dovrebbe garantire i Diritti e, invece, spesso, tace, noi siamo presenti per  testimoniare, insieme a queste stelle luminose e brillanti, che la voce e l’impegno dell’arte può innescare un effetto domino. E illuminare. Illuminare. Illuminare”.
 
“E’ meraviglioso poter essere all’anteprima di una manifestazione così importante – fa eco Francesco Miraglia, anticipando uno dei temi fondamentali – come portavoce di tutti quei bambini ingiustamente allontanati dalla propria famiglia. Non è possibile rendere orfani bambini – i nostri bambini – con i genitori ancora in vita, nella completa indifferenza delle Istituzioni e dell’opinione pubblica” .
 
L’occasione Sanremese, infatti, rappresenterà il momento ideale per anticipare​ l’u​scita ormai prossima dell’ultima pubblicazione a firma Palmieri-Miraglia con il contributo di F. Morcavallo e V. Bonanni, Prefazione di F. Sciarelli , “Papà portami via da qui!” (Armando Editore), un libro coraggioso e dirompente che fa luce proprio sui meccanismi all’origine del gravissimo fenomeno degli allontanamenti facili dei bambini dalle proprie famiglie di origine.
Un programma ricco di occasioni ed incontri, dunque, quello dei giorni Sanremesi.  Per essere stelle che bruciano e per far luce sulle storie del “più debole”.
 
​La Redazione​
 

L’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari è lieta di presentare:

12 dicembre 2014 – Sheraton Hotel – Viale del Pattinaggio, 100  ROMA
 
 
Un evento straordinario, dal respiro internazionale. Il Tradizionale Galà di Natale dell’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari – in cui l’ANPEF festeggia e premia gli autori delle buone azioni sociali e con loro progetta le battaglie future, gli ‘orizzonti impossibili’ da rendere invece vicini, alla portata – quest’anno si arricchisce di presenze illustri e profondamente significative del panorama Nazionale ma anche Mondiale.
Organizzata assieme all’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, con il patrocinio della San Remo Musica Classic, la collaborazione dell’Associazione Nonne e Nonni Penalizzati dalle Separazioni, dalla Maison Des Artistes ed il sostegno della BCC, la serata rappresenterà un momento di Festa, Spettacolo, ma anche di incontro e confronto tra molteplici realtà, Persone e Personalità che condividono un elemento comune: l’avere particolarmente a cuore i Diritti Umani Negati, i Diritti delle Famiglie e dei Bambini, per i quali lottare ogni giorno.
 
Quasi impossibile elencare tutti gli illustri presenti: certamente la Presidente, Prof.ssa Vincenza Palmieri, tutto lo staff dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e con loro i docenti, i collaboratori, i Pedagogisti Familiari, gli amici di sempre e tutte le figure professionali di valore che rendono l’offerta – formativa e d’aiuto – dell’Istituto ricca, variegata, completa, attuale: sempre in grado di precorrere i tempi.
 
Pregiatissimo l’intervento dell’Ambasciatore dell’Ecuador – Juan Fernando Holguin – e della rappresentanza diplomatica ecuadoriana in Italia, che ha avuto il merito di portare all’attenzione Nazionale ed Internazionale le problematiche in cui incorrono le famiglie a cui vengono sottratti i Minori e che riceverà, per questo, un Riconoscimento Speciale. Ha dichiarato, a tale proposito, lo stesso Ambasciatore: “Apprendo tale notizia con gioia. Quello da parte dell’Associazione Nazionale Pedagogisti Familiari è un riconoscimento importante, perché conferito da Professionisti che ogni giorno lavorano e combattono per i Diritti delle Famiglie e dei Minori. Il Governo dell’Ecuador, che ha particolarmente a cuore questa battaglia di Umanità e Civiltà, non cesserà il proprio impegno in tal senso, fino a che tutte le Istituzioni non saranno intervenute e fino a che anche un solo bambino rischierà di essere allontanato ingiustamente dalla propria famiglia”.
 
Assieme alla rappresentanza dell’Ecuador, quella di molti altri Rappresentanti delle Istituzioni nazionali – come la Sen. Rosetta Enza Blundo – ed esteri a testimonianza di un’asse importante e di una amicizia strettissima tra Paesi, uniti dal comune impegno a favore dei Diritti Umani. Il tutto suffragato dalla presenza graditissima della stampa.
 
Presenza eccezionale, che onora la serata con la voce della Città che rappresenta, Salvatore Adduce, Sindaco di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, anch’esso destinatario di un Riconoscimento Speciale, che ha dichiarato: “Sono onoratissimo dell’invito e di questo riconoscimento che interpreto in favore di una Città che ha raggiunto un risultato così significativo, al quale abbiamo lavorato tutti con grande impegno. Il dossier di candidatura riserva una parte molto significativa ai temi sociali, che rappresentano il cuore del programma. L’azione su cui puntiamo è quella di rendere i cittadini consapevoli della propria responsabilità e costruire con la forza dell’Amministrazione Pubblica una risposta più strutturata alle emergenze sociali. Mentre organizzavamo Matera 2019, nonostante le difficoltà dovute al momento storico, abbiamo curato i Servizi, senza arretrare. E’ per questo che siamo molto interessati al lavoro dell’ANPEF, che ci può dare grandi indicazioni su molti fronti. Primo tra tutti quello della ‘Salute mentale’ dove ci troviamo in profonda sintonia con l’azione dell’Associazione e dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare.
 
L’occasione sarà dedicata, pertanto, anche alla consegna del prestigioso Premio in Pedagogia Familiare, che ogni anno testimonia l’impegno particolare di figure che si sono distinte nell’azione quotidiana in favore dei Diritti Umani, delle Famiglie e dei Bambini. Figure professionali ma anche semplici cittadini, associazioni, genitori, nonni che ogni giorno combattono la propria battaglia con coraggio, forza, pazienza, creatività, amore.
 
E spazio, ovviamente, a tutti i Progetti e Programmi che anche in questo 2014 hanno raggiunto risultati eccellenti, oltre ogni aspettativa: tra cui il Programma “Mai più un Bambino” – sottoscritto da moltissime Amministrazioni Comunali, a testimonianza del quale saranno presenti i Sindaci che hanno aderito con Delibera – “Noi siamo amici di Thomas”, “Troppi per essere vero”, “La musica cambia”, “La stanza dei Nonni”, “Vivere senza Psicofarmaci” e molti altri.
 
Testimonial d’eccezione Daniele Masala, Campione Olimpico di Pentatlon. “Sono davvero contento che si sia pensato a me. Sono una ‘voce fuori dal coro’, vengo da un ambiente particolare – quello dello Sport. Sicuramente per me l’impegno sociale è fondamentale: se questo strano mondo parallelo, che vive nella bambagia, può dare un contributo, ne sono felice. Le situazioni vanno contaminate: spero di poter portare anche in questo ambito la Fiaccola Olimpica”.
 
Spazio, dunque, a chi ce l’ha fatta e porterà la propria testimonianza, spazio per i progetti in essere e per le soddisfazioni da raccogliere – come quella per i numerosi progetti letterari portati a termine con successo nel 2014 – ma spazio anche all’immediato futuro, con la Presentazione in anteprima di un volume eccezionale “Papà…portami via da qui” (Armando editore) scritto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri e dall’Avv. Francesco Miraglia con prefazione di Federica Sciarelli, postfazione dell’Avv. Francesco Morcavallo e con il contributo del Giornalista Vittorio Bonanni, dedicato alla storia di Anna Giulia, una bambina sottratta alla propria famiglia, ai propri genitori. La storia di una singola bambina, certo, ma anche di tutti quei bambini ingiustamente allontanati dagli affetti più cari.
 
Momenti di spettacolo animeranno una serata ricca e briosa, presentata dalla Conduttrice Televisiva Monia Gambarotto e commentata dalla Conduttrice Radiofonica Valeria Biotti: l’esibizione della cantante Ally, nota per aver rappresentato l’Italia in kermesse internazionali, il trio acustico “Quei Tre”, che proporrà rivisitazioni di numerosi pezzi conosciuti, la presenza dell’attore Rodolfo Baldini e del traduttore LIS Thomas Bhuling.
E Arte, con un quadro di Sabrina di Giacomo che sarà aggiudicato tra i presenti che avranno sostenuto le numerose cause per cui si battono i Pedagogisti Familiari tramite l’acquisto dei biglietti di una vera e propria lotteria.
 
Una serata densa di contenuti e d’incontri, di arte, musica, soddisfazione e progetti. Per affermare ancora una volta che “Per cambiare il vento, bisogna soffiare forte, non bisogna fermarsi mai e non si può essere soli” – (Vincenza Palmieri)
 
 
 
 
 
 
 

Giornata mondiale dell'infanzia

 L’INPEF incontra  il Ministro degli Esteri dell’Ecuador per la T
 Roma, 20 novembre – In occasione della Giornata mondiale per i Diritti dell’Infanzia e della ricorrenza del 25° anno dall’approvazione della Convenzione ONU, con cui sono stati sanciti sul piano internazionale i Diritti fondamentali dei Minori, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, da sempre in prima linea nelle battaglie per i Diritti Umani Negati,  ha incontrato il Ministro degli Esteri dell’Ecuador, Ricardo Patiño Aroca, alla presenza dell’Ambasciatore Ecuadoriano in Italia, Juan Holguin, dei consoli delle città di Perugia, Napoli e Torino e della Commissione istituita dal Governo dell’Ecuador per garantire i Diritti delle Famiglie.
Tale occasione rappresenta solo l’ultimo di una serie di momenti di impegno umanitario da parte del Governo dell’Ecuador in favore dell’Infanzia, non solo di quella ecuadoriana. L’incontro  tra l’INPEF e l’Ecuador che, recentemente, hanno firmato un accordo fondamentale  per la realizzazione di un progetto integrato per la Tutela dei Minori Ecuadoriani in Italia allontanati dalle famiglie, va sottolineato come modello e come testimonianza.
Durante l’ incontro, le Autorità presenti ed il Gruppo di Lavoro INPEF, composto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri e dagli Avvocati Francesco Miraglia e Francesco Morcavallo, hanno esaminato le criticità di un Sistema che allontana i Minori dalle proprie Famiglie, spesso “colpevoli” di essere semplicemente in difficoltà, ma non per questo inadatte alla genitorialità e al calore, che solo la propria famiglia d’origine può fornire ad un bambino.
L’occasione ha rappresentato, dunque, una delle massime celebrazioni possibili dell’Infanzia. Nessuna retorica, infatti, ma lavoro assieme ad un Governo (Estero) che sta portando all’attenzione internazionale il dramma degli allontanamenti  in Italia. Non soltanto tramite l’analisi delle violazioni del Sistema, ma studiando i casi, valutando le possibili soluzioni percorribili, sia in sede giuridica che istituzionale.
Misure urgenti e improcrastinabili per affermare concretamente, da oggi in poi, per ogni bambino, quegli stessi Diritti dell’Infanzia che si celebrano in questa ricorrenza che non può continuare ad essere una “commemorazione”: incontri di adulti fra adulti, celebrazioni istituzionali a fronte di un Sistema che invece non garantisce appieno i minori in Italia.
Non solo la piaga degli allontanamenti, ma anche l’assenza di dati ufficiali e di monitoraggi su attività ed istituzioni che riguardano i minori, l’incremento fuori misura e fuori controllo di diagnosi di DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) che hanno registrato un aumento del 37% (fonte MIUR) da un anno all’altro. Analogamente a quanto concerne i TSO (Trattamenti Sanitari-Psichiatrici Obbligatori) sui minori  – circa 70 all’anno (fonte ISTAT) – e l’ aumento della prescrizione di psicofarmaci, l’ incremento della povertà e la scarsità di spazi gioco.
Il Coraggio, i Programmi, i Progetti,  gli Accordi , la Rete, fra tutte le parti,  rappresentano oggi l’unica risposta possibile oltre la denuncia, che non potrà fermarsi finché anche un solo bambino, in Italia, vedrà lesi i suoi Diritti, soprattutto quello di crescere nella propria famiglia.
La redazione
 

Mamma assolta dall’accusa di violenza sessuale ma continua a non poter vedere i figli

Mamma assolta dall’accusa di violenza sessuale ma continua a non poter vedere i figli

La mamma di Cesate racconta la sua storia nella  trasmissione La Malagiustizia vissuta dai cittadini

Esprimere la propria indignazione, raccontare la propria esperienza di malagiustizia per evitare che altri simili episodi si ripetano. Con questo intento il 26 ottobre Rosanna Romano, accompagnata dal suo legale Francesco Miraglia del Foro di Modena che ha seguito il caso sarà ospite della trasmissione La Malagiustizia vissuta dai cittadini… su Italia 53. Tra gli altri sarannoospitati anche Pino Zarrilli del Comitato Spontaneo Cittadini Contro la Malagiustizia, Gino Sannino di Firenze, nonché in diretta telefonica l’avv. Francesco Morcavallo di Roma.

Una vicenda triste a cui la redazione del programma ha voluto dare voce approfondendo le vicissitudini di questa mamma che abita a Cesate, nell’hinterland milanese e che da diversi anni non può vedere i suoi figli (di 8 e 6 anni) perché in un primo tempo accusata di aver saputo che i suoi figli venivano abusati e di non aver fatto nulla per impedirlo e ora, nonostante sia stata assolta con formula piena, perché deve sottoporsi a nuovi accertamenti giudiziari e psicologici al fine di dimostrare di essere un “buon genitore”.

Una denuncia pesante, un’enorme bugia quella a cui è stata sottoposta la donna, che di recente è stata smascherata con l’assoluzione della stessa dal reato di violenza sessuale. Malgrado Rosanna Romano sia stata dichiarata innocentecontinua a vedere pochissimo i suoi figli.

Dopo essere stata assolta lo scorso 9 luglio del 2013– ha spiegato Rosanna Romano – ho potuto rivedere mia figlia per un’ora (ogni due mesi), mentre mio figlio non lo vedo da tre anni e mezzo. Attendo ancora che le cose cambino.”

Da parte sua l’avvocato Miraglia ha sottolineato come: “la situazione sia paradossale in quanto mamma Rosanna, dopo essere stata assolta, deve ora sottoporsi a un altro processo che è quello della reintegrazione della patria potestà e dimostrare di essere capace di fare la mamma. Inoltre il capo di imputazione era riferito ad un periodo in cui la mia assistita, per assurdo, non frequentava e non vedeva i figli che erano già stati collocati dalla nonna come suggeritole dai Servizi Sociali. Ha dovuto difendersi da un’accusa che inevitabilmente non c’era. Lo abbiamo fatto presente alla Procura, al giudice per le indagini preliminari … ”.

Ora malgrado la situazione sia chiarita Rosanna Romano è stata invitata a fare ulteriori percorsi per poter rivedere i propri figli, che prevedono incontri con lo psicologo e visite“protette” con i figli.

Ho deciso nel 2009 di lasciare mio marito – ha concluso la donna – dopo tante percosse, e ho chiesto aiuto ai servizi sociali per un collocamento in casa famiglia dopo aver fatto denuncia ai Carabinieri. Non essendo possibile mi hanno invitato a portarli dai suoceri. Io fino ad agosto 2009 non ho mai avuto problemi con loro, poi…”.

In seguito l’inizio del calvario che ci auguriamo possa terminare presto, permettendo a una famiglia di ritornare ad essere tale.

La redazione

 

E’ nato un gruppo di lavoro di lavoro istituzionale per garantire i diritti dei minori ecuadoriani in Italia

 

Presentato oggi lo storico protocollo d’intesa tra ambasciata dell’Ecuador in Italia e Istituto nazionale di pedagogia familiare

 

L’emergenza riguarda almeno un centinaio di famiglie

 

Accade solo in Italia: i bambini, figli di immigrati ecuadoriani in situazioni di difficoltà economica, vengono allontanati dai genitori e trasferiti in strutture protette, affidati ai Servizi sociali e obbligati a vivere in Case famiglia. Il rischio è che i genitori non possano più rivedere i loro bambini.

Dati precisi non ce ne sono, ma stando al Governo dell’Ecuador, preoccupato per l’escalation dei casi in aumento, sono circa un centinaio i minori colpiti da provvedimenti definitivi di allontanamento dalla casa parentale. Un’emergenza che coinvolgerebbe circa 30 mila famiglie, su una comunità di 200 mila cittadini ecuadoriani stabilitisi in Italia. In altri Paesi non succede: in Spagna, ad esempio, i minori allontanati dalla famiglia vengono affidati ai parenti in Ecuador.

 

Il grido di allarme del Governo ecuadoriano è stato raccolto dalle istituzioni italiane: né è nato un gruppo di lavoro costituito da professionisti, che da sempre lottano per affermare i diritti umani fondamentali e che ogni giorno combattono la battaglia di tutte quelle famiglie che se li si vedono negare: la professoressa Vincenza Palmieri, psicologa clinica, pedagogista familiare e consulente tecnico di parte, nonché presidente dell’Istituto nazionale di pedagogia familiare (Inpef), l’avvocato Francesco Miraglia, esperto di Diritto minorile e della famiglia, e l’avvocato Francesco Morcavallo, già magistrato minorile, esperto di Diritto di famiglia e Diritto civile italiano ed europeo. Il signor Juan Carlos Lara, per la sua esperienza sul tema e per il lavoro svolto da anni nella comunità ecuadoriana, ricopre il fondamentale ruolo di mediatore interculturale e linguistico nell’approccio con le comunità e le istituzioni dell’Ecuador.

 

L’accordo è stato presentato oggi, giovedì 9 ottobre, presso l’ambasciata dell’Ecuador a Roma, dal dottor Juan Holguin, ambasciatore dell’Ecuador in Italia, e dai consoli ecuadoriani di Milano, Napoli, Perugia, Genova e Torino, insieme ai tre professionisti.

Questo importante accordo è finalizzato alla realizzazione di un progetto integrato di tutela per i minori ecuadoriani, in termini di assistenza immediata e permanente, volta a risolvere le situazioni di disagio familiare, in particolare nel caso in cui i minori vengano allontanati dai genitori per iniziativa delle autorità amministrative o giudiziarie. Il progetto prevede per loro assistenza legale e psicologica gratuita.

Il gruppo di lavoro agirà in stretta collaborazione con le istituzioni dell’Ecuador per riaffermare con forza quei diritti umani inalienabili che devono essere garantiti, primo tra tutti il diritto a vivere all’interno della propria famiglia di origine, e, non ultimo, il diritto alla dignità, che appare negata ascoltando le storie in cui sono protagonisti genitori e bambini dell’Ecuador, intrappolati in un sistema a loro sconosciuto.

«All’Istituto nazionale di pedagogia familiare il compito di fornire tutta l’assistenza psicologica ai bambini e ai loro genitori» ha dichiarato la presidente dell’Inpef, Vincenza Palmieri, «con l’obiettivo di tutelare i loro diritti umani, civili e familiari».

L’accordo internazionale è un grande passo di apertura e collaborazione, che pone massima attenzione ai diritti dei più piccoli e pertanto anche più indifesi: l’Ecuador è il primo Stato dell’America Latina a porre al centro della propria azione, una politica di valorizzazione e protezione delle famiglie e delle comunità migranti, soprattutto in favore dei diritti inalienabili dei bambini.

«E’ davvero apprezzabile la sensibilità dimostrata dal Governo dell’Ecuador» commenta l’avvocato Francesco Miraglia «e auspicabile che sia di esempio anche per gli altri Paesi e per lo stesso Governo italiano: attualmente ci sono circa 30 mila bambini italiani allontanati dai propri genitori e affidati a Case famiglia talmente piene da essere ormai sull’orlo del collasso».

A Mattarello il convegno: "La tutela dei diritti dei minori"

Giovedì, aprile 10th, 2014 @ 10:41AM
Domani, venerdì 10 aprile, alle 20.30, presso il Centro Cogressi dell’Hotel Adige (via Pomeranos 10, Mattarello), ci sarà il Convegno “La Tutela dei Diritti dei Minori“, organizzato dal Gruppo Politiche Sociali del Movimento Cinque Stelle di Trento, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare (INPEF), con l’Associazione di Aderenti Nazionali per la Tutela dei Minori (ADIANTUM) e con l’Associazione Pronto Soccorso Famiglie Onlus (PSF).
Il dibattito, come si legge sul manifesto dell’evento, prende spunto «dall’attuale crisi economica che attanaglia le famiglie e pone stringenti richieste ed esigenze nella tutela dei minori. Oggi più che mai serve una nuova presa di coscienze e piena responsabilità di tutti gli operatori del diritto di famiglia nel rispetto dei diritti inviolabili del fanciullo, tutelati dalla Costituzione italiana e dalle Convenzioni europee e internazionali».
L’incontro sarà moderato da Gianpiero Robbi, esponente trentino del Movimento Cinque Stelle e vedrà gli interventi della professoressa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare; diGabriella Maffioletti, consigliere comunale di Trento e delegata nazionale di ADIANTUM); Alessandra Corrente, referente per il Trentino dell’Istituto Nazionale di Pedagoglia Familiare; Francesco Miraglia, avvocato cassazionista esperto in diritto minorile; Silvio De Fanti, vicepresidente del Comitato dei Cittadini per i diritti umani; Francesco Morcavallo, avvocato cassazionista esperto in diritto minorile.
La partecipazione al convegno è gratuita.
 

Convention Nazionale: “Sistema delle case famiglia in Italia”

È ormai alle porte la 3^ edizione del Convegno Nazionale su “Il sistema delle Case Famiglia in Italia – per adolescenti, donne sole, minori non accompagnati, alto contenimento, anziani, “doppia diagnosi“.
“Spostare un bambino dalla famiglia a quant’altro, sostiene l’avvocato Francesco Miraglia, rende: rende dal punto di vista narcisistico della propria professione, rende dal punto di vista di giustificare se stessi e il proprio ruolo e qualche volta, ma purtroppo non solo qualche volta, rende dal punto di vista del potere, del ricatto e anche a livello economico e addirittura politico. In un periodo in cui psicologi, assistenti sociali, sociologi hanno poca possibilità di avere un posto di lavoro, il creare una casa famiglia o un piccolo istituto significa dare posti di lavoro e quindi avere un grosso potere politico”. “70 bambini all’anno ricevono un trattamento sanitario obbligatorio e 6.000 vengono ricoverati nei reparti di psichiatria. Nel 2012 i minorenni accolti temporaneamente presso i servizi residenziali familiari e socio educativi e le famiglie affidatarie sono stati 29.309”.
Per rispondere a tali quesiti, saremo lieti di ospitare relatori illustri ed esperti che condivideranno le proprie testimonianze: Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, Dott.ssa Amelia Izzo, Mediatrice Familiare-Tutore minori per il Tribunale per i minorenni di Napoli, Dott. Carlo Fedele, Presidente Coop. Sociale “Araba Fenice” e Responsabile di Comunità ad Alto Contenimento, Cons. Avv. Donatella Cerè, Cassa Forense di Roma, Prof.ssa Roberta Lombardi, Esperta in Psicologia Giuridica, Psicoterapeuta e Giudice Onorario presso Tribunale per i Minori di Roma, Dott.ssa Giovannna Sammarco, Assistente Sociale – Presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali del Lazio, Dott.ssa Antonella Baccalaro, Direttore del Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio Assistenziali dell’Ovest Ticino Romentino (Novara), Avv. Eleonora Grimaldi – Curatore Speciale Tribunale per i Minori di Roma, Padre Rovo, Associazione Volontari della Casa Famiglia “Capitano Ultimo”, Dott.ssa Stefania Petrera, Pedagogista- Giudice Onorario c/o la sezione minori della Corte d’Appello di Roma , Avv. Francesco Miraglia, Cassazionista-penalista, esperto di Diritto di Famiglia e Diritto Minorile, Dott.ssa Rita Colavecchi, già Dirigente Scolastico, Avv. Francesco Morcavallo, già Giudice Tribunale per Minori di Bologna, Dott.ssa Gabriella Maffioletti, Consigliere Comunale del Comune di Trento, Dott.ssa Antonella Lombardi, Educatore professionale, i ragazzi e gli operatori della Casa Famiglia IL FANCIULLINO, già premio Pedagogia Familiare 2013, con la lettura di un brano della Dichiarazione dei Diritti Umani, Maria Bisegna, Presidente dell’Associazione Nonne e Nonni Penalizzati dalle Separazioni, Dott. Silvio De Fanti, Vice Presidente del Comitato Cittadini per i Diritti Umani, Dott.ssa Maria Matano, Psicoterapeuta, Supervisore Comunità Minorili Area Penale Associazione “Anthea” di Caserta
Il Convegno si terrà venerdì 4 e sabato 5 aprile – dalle ore 10.00 alle 18.00 – ed è in accreditamento presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e presso il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali.
Un appuntamento da non perdere, per creare una Rete Sociale e mantenere la luce dei riflettori ben puntata sui Diritti Umani, con particolare attenzione ai Diritti dei Bambini.
Perché “Per far cambiare il vento, bisogna soffiare forte, non bisogna fermarsi mai e non si può essere soli”.
 
 
 
 

I GIOVANI CHE DELINQUONO SONO TUTTI MALATI ED ASSASSINI O VI SONO ALTRE RESPONSABILITA’?

presentazione libro i Malamente-page-001I giovani che delinquono sono tutti malati ed assassini o vi sono altre responsabilità? E’ possibile aiutarli? Queste le tematicheaffrontate nel libro ” I Malamente”: Le nuove margnalità”: Ragazzi messa alla Prova”
Un momento di riflessione in cui i professionisti del settore daranno delle risposte a questi interrogativi e si confronteranno con il pubblico presso la libreria Medichini Clodio a Roma.
Giovani, bambini che compiono reati gravi. Medici che spesso li sottopongono a cure psicofarmacologiche nel tentativo di “curarli”. Case famiglia che li accolgono ma che spesso vendono denunciate per non essersi prese cura dei loro pazienti. Siamo certi che queste iniziative possano realmente aiutare questi futuri adulti a maturare e a riappropriarsi delle loro vite?  Argomenti delicati, che mettono in luce situazioni in cui la loro dignità e i loro diritti vengono violati. E’ giusto tutto questo?
Ora, il nostro sistema giudiziario, la società stessa in cui vicono, contribuisce realmente ad aiutarli? Esistono collocazioni, progetti specifici che possano permettere loro di reintegrarsi effettivamente? E’ questo l’interrogativo che si pone il libro “I Malamente, le nuove marginalità: ragazzi messi alla prova”, pubblicato da Armando Editore nel 2013, con la prefazione di Capitano Ultimo e che verrà presentato il prossimo 3 marzo alle ore 16 presso la libreria Medichini Clodio, a piazzale Clodio. Un appuntamento in cui i 3 autori, rispettivamente la professoressa Vincenza Palmieri, presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare (I.N.PE.F) di Roma insieme agli avvocati Francesco Miraglia del Foro di Modena e Eleonora Grimaldi di quello di Roma affronteranno la questione cercando di dare nuove risposte a questa situazione che ormai, da anni, li vedono combattere in prima linea attraverso le loro rispettive professionalità. Un incontro, organizzato dalla libreria Medichini Clodio e dall’I.N.PE.F, che vedrà anche gli interventi del dott. Valerio di Gioia, giudice del Tribunale penale di Roma, dell’avvocato Francesco Morcavallo, già Giudice del Tribunale per i Minorenni di Bologna con il coordinamento dell’avvocato Donatella Cerè, della Cassa Forense di Roma.
Come avvocato esperto in Diritto minorile e di famiglia – spiega l’avvocato Miraglia – mi trovo spesso a intervenire su casi di malasanità, in cui bambini, adolescenti colpevoli di aver commesso uno o più reati, di gravità diversa, vengono inseriti, a seguito di provvedimenti giudiziari, in case famiglia, istituti specifici che dovrebbero garantire loro la possibilità di lavorare su se stessi per poi reintegrarsi nella società. Prospettive queste spesso, e lo dico a malincuore, disattese. Non sempre, infatti, questi ragazzi si redimono. Molti, addirittura, sottoposti a cure con psicofarmaci, si ritrovano ancor più in difficoltà. E’ solo colpa della loro vulnerabilità, mi chiedo? O forse la stessa società, i professionisti che lavorano in questo ambito, il sistema che li circonda non è in grado di capirli, di sostenerli in modo adeguato? Il libro parte da una vicenda che ho seguito personalmente a Modena, dove un gruppo di ragazzi di buona famiglia ha deciso di incendiare l’istituto scolastico che frequentava. Le pene a cui sono stati sottoposti, sono veramente servite a rendergli migliori, più consapevoli di quanto hanno fatto? Esistono situazioni, sedi diverse, metodologie, ma anche leggi più consone in Italia per cercare di recuperare effettivamente queste generazioni di ragazzi che non si ritrovano nella società in cui vivono? E’ questo l’interrogativo che insieme agli altri autori ci poniamo e che vogliamo condividere insieme a coloro che parteciperanno a questa iniziativa, con la speranza che, anche attraverso questo libro, si possano mettere in pratica nuovi metodi per ovviare ad un problema che si sta rivelando sempre più ampio e grave”.

                                                                                                                                                                                                                            

 La redazione

 

Convegno: FAMIGLIE E MINORI: ABUSO O TUTELA?

Convegno Malamente - Roncegno 20 dicembre 2013-page-001 (1)Convegno: FAMIGLIE E MINORI: ABUSO O TUTELA?

Tribunali, perizie, allontanamenti facili, sistema psichiatrico e giuridico; e nuove marginalità…

Venerdì 20 dicembre ore 20.00
Sala Oratorio – Roncegno Terme
Via Don Alessio De Pretis, 2

Introduzione
Giuliana Gilli
Assessore alle Politiche Sociali Comune di Roncegno

 
Autori
Prof. Vincenza Palmieri
Presidente INPEF, Consulente Tecnico di Parte

Avv. Eleonora Grimaldi
Esperto in diritto di famiglia

Avv. Francesco Miraglia
Cassazionista, esperto in diritto minorile

Moderatore e interventi
Alberto Faustini
Direttore de Il Trentino

Elena Artioli
Consigliere Regionale Trentino Alto Adige

Gabriella Maffioletti
Consigliere Comune di Trento

Avv. Francesco Morcavallo
Cassazionista, già Giudice del Tribunale dei Minori

Silvio De Fanti
Vicepresidente Comitato Cittadini Diritti Umani

 Dirompente, coraggioso, innovativo. Non si può che definire così l’ultimo volume di Palmieri, Grimaldi e Miraglia dall’evocativo titolo “I Malamente” Il termine, con cui si indica un modo sbagliato, non opportuno o sconveniente di agire, un comportamento deplorevole, una condizione infelice è sempre stato associato all’idea di una persona poco raccomandabile cui non era opportuno affiancarsi.
Un concetto ormai entrato nell’uso comune che gli autori hanno voluto riprendere, con amore e un pizzico di polemica, per andare nella direzione opposta. Da sempre, e ora più che mai, il cattivo viene associato ad una mente malata; motivazione per cui si riempiono le case famiglia e le comunità di giovani a cui somministrare terapia psicofarmacologica: “o reo, o malato”. O bianco o nero, in quell’assenza di sfumature che è invece propria della variabile adolescenziale. Gli autori, dunque, si schierano proprio contro tale stigma, capovolgendone il significato. “I Malamente”, oggi, sono ragazzi fuori dai margini dell’ascolto, allontanati da una scuola che li perde e non va riprenderseli, costretti, obbligati o decisi ad avviarsi verso una carriera di devianza, prima, e malattia, dopo.
Cambiare il corso dei destini può essere un gioco. Un progetto letterario non è una guerra ma certamente, noi, vogliamo rappresentare una sfida

Corte di Appello di Torino “contro” un minore: ora Roberto di 10 anni torna a vivere in comunità


Un’odissea di 5 anni per un bambino piemontese che vorrebbe stare con la sua mamma.
Sentenza paradossale quella disposta dalla Corte di Appello di Torino su un caso di affidamento minorile che ha “rigettato” la decisione del Pubblico Ministero, (unico organo competente legittimato a prendere provvedimenti in materia) di lasciare il bambino alle cure della madre e ne ha disposto invece la sua collocazione prima in un’altra famiglia e in seguito in comunità. Una decisione che ha cambiato radicalmente la vita del piccolo e che, di fatto, non lo tutela ma, per assurdo, gli si pone addirittura contro.
Una vicenda che si trascina da 5 anni e la cui gravità, sia a livello formale che pratico, è ben chiara a coloro che sono soliti frequentare i tribunali e destreggiarsi tra leggi, atti, ricorsi ma che deve uscire dalle aule e essere resa pubblica in quanto ci si trova davanti a un evidente caso di malagiustizia che calpesta, in maniera clamorosa, i diritti dei minori.
La storia del piccolo Roberto (nome di fantasia) di 10 anni, inizia quando a causa dei problemi psichici della mamma e per incomprensioni fra quest’ultima e i nonni materni, a seguito della relazione dei Servizi sociali (redatta come impone la legge), il bambino viene mandato a vivere in una nuova  famiglia.  Contemporaneamente viene attivata la procedura per la sua adottabilità.
A questo punto, i legali della madre e dei nonni, gli avvocati Francesco Miraglia del Foro di Modena e Ulpiano Morcavallo del Foro di Roma intervengono chiedendo e riuscendo ad ottenere che quest’ultimo procedimento non venga attuato e che quindi il bambino stia con la madre con la supervisione dei servizi sociali.
Il problema – spiega l’avvocato Miraglia – è che il piccolo non è stato inserito in una famiglia a Torino, in modo che potesse continuare a frequentare la stessa scuola, gli amici, a seguire le sue abitudini, bensì a 100 chilometri di distanza. Ci chiediamo: “E’ possibile che in una città con più di 800 mila abitanti, non fosse disponibile un nucleo familiare pronto ad accoglierlo? Ci sono forse altri interessi dietro a questa vicenda? Una situazione che definirei piuttosto anomala e che vorrei venisse chiarita”. Intanto il bambino nella nuova famiglia in cui è stato ospitato, non si trova bene.
Poi il colpo di scena. La Corte di Appello di Torino, lo scorso mese, dispone improvvisamente la cessazione dell’affidamento eterofamiliare (in questo tipo di procedura, il minore può essere affidato ad una famiglie con o senza figli, a singoli individui o a comunità di tipo familiare) e il collocamento di Roberto in una struttura comunitaria, malgrado abbia in precedenza affermato e preso atto della “sussistenza di un solido rapporto affettivo tra il minore ed i familiari di origine e la nocività, per l’equilibrio psicologico del bambino, di un definitivo e totale distacco dalla madre e dai nonni materni. In secondo luogo, dava conto dell’avvenuta cessazione dell’affidamento eterofamiliare disposto in prime cure, a seguito della situazione di disagio prodottasi per il minore, che aveva rifiutato e disconosciuto il ruolo degli affidatari ed aveva a più riprese richiesto di ricongiungersi alla propria madre ed alla propria famiglia”.
Non credo sia possibile – conclude l’avvocato Miraglia – che dopo 4 anni Roberto non abbia ancora trovato un luogo dove poter abitare in modo sereno e, che alla stregua di un pacco, venga spostato da un contesto all’altro. Inoltre si tratta di una disposizione che non spetta alla Corte, in quanto, si badi bene, è il Pubblico Ministero che ha il potere decisionale in questo ambito e che, nel caso specifico, non aveva né chiesto l’intervento della Corte, né tantomeno l’affidamento ma, anzi, aveva optato per la sospensione del procedimento di adottabilità al fine di acquisire nuove valutazioni e disposto, addirittura il ripristino degli incontri tra la madre e il bambino come si legge nella sentenza. Si tratta di un provvedimento grave e proprio per questo abbiamo deciso di ricorrere in Cassazione, avvalendoci quindi dell’ultimo grado di giudizio. Ci troviamo infatti  difronte a una serie di violazioni sia legislative che morali gravi ed è nostro compito sottolinearle ed intervenire prontamente affinché esse non si ripercuotano ancora su Roberto, che ha diritto di vivere felicemente”.