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Lettera aperta: a causa del coronavirus, negati i diritti umani e fondamentali a centinaia di genitori e figli. Intervenga il premier Conte»

A causa del coronavirus sospese le visite tra genitori e i loro figli ospiti delle comunità
 
L’avvocato Miraglia: «Negati i diritti umani e fondamentali a centinaia di genitori e figli. Intervenga il premier Conte»

«Sono centinaia i genitori di bambini allontanati da casa e ospiti delle comunità che in questi giorni stanno vivendo un dramma: oltre alle generali imitazioni imposte dalle norme contro la diffusione del Coronavirus, a migliaia di essi sono stati sospesi gli incontri con i propri figli. Non sanno nemmeno come stiano i loro bambini, perché i Servizi sociali, come tutti gli uffici di pubblica amministrazione, sono chiusi o a ridotta operatività. Una tragedia di cui il Governo deve farsi carico». A rivolgere questo accorato appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è l’avvocato Francesco Miraglia, esperto di Diritto minorile, che quotidianamente segue decine di casi legati all’allontanamento dei bambini dai propri genitori.
«Ogni giorno sono subissato da decine di telefonate di genitori, da tutta Italia, che non possono più vedere i bambini perché i Servizi sociali – che non rispondono perché non sono in servizio visto, che la maggior parte dei dipendenti pubblici è a casa per limitare il contagio – hanno cancellato le visite protette ai loro bambini. Che dovrebbero fare, visto che, oltre a non vederli, non sanno nemmeno come stiano perché nemmeno le comunità rispondono più? Si parla di detenuti, si parla di supermercati, ma a questi bambini, che già vivono in condizioni difficili, chi dà voce? Sarebbe forse il momento di incrementare, non di sospendere, gli incontri oppure di far ritornare questi bambini e ragazzi nelle loro case. Con quale criterio, poi, gli incontri tra genitori e bambini chiusi in casa famiglia sono stati sospesi? Se questa emergenza dovesse durare ancora per diversi mesi, che dovrebbe fare queste famiglie? In un momento così delicato, in cui la quarantena riduce i contatti tra le persone e i loro cari, in un momento di così grande difficoltà e incertezza, nel quale i Servizi sociali faticano a rispondere, ebbene impedire alle persone di vedere i loro bambini, già lontani da casa, non è ammissibile. Il premier Conte si è tanto preoccupato dei carcerati, mettendo in atto le misure adeguate per garantire le visite da parte dei loro famigliari. Ma ai bambini chiusi nelle comunità, invece, non ci pensa mai nessuno? Possibile che non siamo in grado di mettere in atto delle misure e delle precauzioni che consentano ai genitori di incontrare i figli senza diffondere un eventuale contagio? Comprendo l’emergenza sanitaria del momento, ma qui vengono negati i diritti umani e fondamentali a centinaia di genitori e bambini».