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«I genitori potranno vedere i figli tolti»

Lo ha stabilito con un decreto il Tribunale dei minori di Trieste. Soddisfatto l’avvocato Miraglia: «Da stabilire la periodicità»di Francesco Fain

È un decreto che l’avvocato Francesco Miraglia non esita a definire «importante, oltre che molto incoraggiante». La lunga partita riguardante i due bambini tolti ai genitori vede, infatti, la difesa condurre per 1-0. Certo, il matchè ancora lungo ma il legale del Foro di Roma che tutela i genitori non nasconde tutta la sua soddisfazione.
«Cos’è successo di così importante? Il Tribunale dei minori di Trieste – annuncia Miraglia – ha emanato un decreto in cui si dispongono futuri incontri fra i bambini e i genitori. Per adesso, ancora non si sa quando potranno avvenire questi contatti e quante volte alla settimana o al mese perché è prevista la necessaria “preparazione” dei bambini e dei genitori a questi momenti che saranno indiscutibilmente molto importanti». I genitori non vedono i propri figli ormai da due mesi e «soltanto il pensiero che li potranno riabbracciare riempie di gioia». C’è un altro elemento che Miraglia, da legale navigato, non manca di sottolineare.
«Nel decreto non si fa riferimento ad abusi di farmaci. Peraltro, i bambini sono stati visitati da un neuropsichiatra infantile che ha avuto modo di soppesare con attenzione la vicenda. Indubbiamente, questo decreto del Tribunale dei minori riveste una grandissima rilevanza. Mi auguro, a questo punto, che la Procura della Repubblica di Gorizia si faccia viva con la chiusura delle indagini o, quantomeno, con la convocazione dei genitori. In queste settimane, la mamma e il papà non sono mai stati sentiti e, scusate se lo ripeto, mi sembra una cosa incredibile».
Nei giorni, come si ricorderà, lo stesso avvocato aveva indirizzato un esposto dai toni sin troppo forti al presidente della Repubblica Mattarella, al Consiglio superiore della Magistratura, al ministro di Grazia e Giustizia Orlando e ai procuratori generali della Cassazione e della Corte d’Appello di Trieste. Tanti i quesiti. «Perché dopo 3 anni d’indagini non si è ancora arrivati alla conclusione delle stesse indagini se la responsabilità è così chiara? Da chi è stato autorizzato il Pm a disporre le intercettazioni telefoniche a carico dei miei assistiti? Perché i genitori non sono stati mai ascoltati? Perché si mette in dubbio quanto sostenuto dal Centro regionale delle malattie rare, dal Besta di Milano dalle vari commissioni mediche, e soprattutto in base
quel presupposto scientifico e giuridico si afferma che la terapia farmacologica prescritta dai dottori che si occupano dei bambini sono dannose e pericolose? E se fosse così perché i citati professionisti non sono indagati con i genitori quantomeno in concorso?».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

L’avvocato di famiglia: «Mando tutte le carte al Csm»

 
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L’avvocato di famiglia: «Mando tutte le carte al Csm»

di Francesco Fain
Miraglia: «Mi chiedo per quali ragioni dopo tre anni di indagini non si sia arrivati a una conclusione. Mai fatte perizie
DIFESA
 
«Porteremo il caso a conoscenza del Consiglio superiore della Magistratura (Csm). Non è possibile che ci sia un simile accanimento nei confronti di una famiglia». Francesco Miraglia, l’avvocato che tutela gli interessi della famiglia goriziana a cui sono stati tolti i due figli, confuta energicamente la versione fornita dalla Procura di Gorizia.
«Intanto dico che è inverosimile che la Procura stia indagando dal 2005 sui mie assistiti, visto che gli stessi sono residenti a Gorizia dal 2010 per esigenze lavorative ma soprattutto mi preme sottolineare che se fosse vero, quanto sostiene il Procuratore c’e qualcosa che non funziona. I bambini hanno 7 e 12 anni, quindi per uno si indagava prima che nascesse per l’altro si indagava da quando il bambino aveva quasi un anno», incalza i legale.
«Ad ogni modo, se dopo 11 anni d’indagini non si è ancora arrivati a una chiusura dell’inchiesta o a un processo, c’è poco da contestare ai miei assistiti. Se invece i tempi d’indagine della Procura di Gorizia sono di 11 anni bisogna cambiare sicuramente l’organizzazione e i modi di lavorare della stessa Procura». Ma non è finita, Miraglia rincara la dose. «Il Procuratore sostiene che i fratellini sono stati sottoposti a perizia, ebbene anche su questo punto devo sottolineare, mio malgrado, che è poco informato sul caso. Difatti, i fratellini non sono mai stati sottoposti a perizia da parte di qualsivoglia Autorità Giudiziaria. A ben vedere, solo nel mese di ottobre 2015, veniva disposta una ctu dal Tribunale per i minorenni di Trieste con il seguente quesito: valutare le condizioni psicofisiche dei minori. Elenchi di eventuali malattie, disturbi, patologie, deficit presentati dai predetti, indicandone le origini e le cure terapie necessarie in relazione agli stessi. Si voleva stabilire se le cure e i trattamenti anche farmacologici ai quali in passato e attualmente sono sottoposti sono congrui».
Miraglia è un fiume in piena. «Sempre per estrema chiarezza mi corre l’obbligo sottolineare che la terapia farmacologia è basata prevalentemente su vitamine (e qui l’avvocato fa l’elenco di una dozzina di farmaci ndr.) tra l’altro prescritte dai professionisti che hanno in cura i bambini. Per quanto riguarda la diagnosi il Procuratore ben dovrebbe sapere che si tratta di una patologia certificata dal Centro regionale delle Malattie rare dell’Ospedale di Udine e da vari altri ospedali. A questo punto auspico che il Procuratore Capo – prosegue l’avvocato Miraglia – prenda cognizione dell’intera vicenda dei miei assistiti e dei figli, di come realmente sono state condotte le indagini».
Miraglia ha una raffica di interrogativi da porre alla Procura. «Perché dopo 3 anni d’indagini non si è ancora arrivati a una conclusione se la responsabilità è cosi chiara? Perché i genitori non sono stati mai ascoltati? Perché si mette in dubbio
quanto sostenuto dal Centro Regionale delle Malattie Rare, dal Besta di Milano dalle vari commissioni mediche, e soprattutto in base quel presupposto scientifico e giuridico si afferma che la terapia farmacologica prescritta dai dottori che si occupano dei bambini sono dannose e pericolose?».
 
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/04/23/news/l-avvocato-di-famiglia-mando-tutte-le-carte-al-csm-1.13352318
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