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Minorenni e Facebook: insidia o risorsa?

Modena 4 maggio 2012 

Indubbiamente internet è una grande potenzialità conoscitiva per i ragazzi. Il Ministro Profumo, addirittura, propone di finirla con le traduzioni di latino a casa e invece di incrementare le abilità di utilizzo della rete per trovare li risorse conoscitive crescenti, magari lavorando in gruppo.

Però internet può diventare una insidia, come la cronaca ci insegna, con tanti casi di adescamento di minorenni via chat, e non solo nelle città del nord, anche vicino a casa nostra.
Il copione è sempre lo stesso: la presa viene inizialmente adescata sui social network, dove ci si scambiano foto e video sempre più provocanti; poi il carnefice, pena la diffusione del materiale compromettente, ricatta la vittima, costringendola a spingersi oltre, prima via webcam e poi dal vivo; quasi sempre protagonisti sono minorenni, i ragazzi e le ragazze hanno spesso paura che i propri genitori scoprano quanto stia loro succedendo e sottostanno agli abusi degli adescatori senza scrupoli.
E’ successo a Cerignola dove la vittima, una tredicenne della stessa età di tre dei suoi cinque aguzzini, è stata sequestrata e violentata. Di   RECENTE ANCHE A Frascati una 17 enne è stata adescata da uno studente universitario che l’aspettava in un bagno pubblico, per fortuna la ragazzina e i genitori ci hanno mandato i carabinieri, che lo hanno arrestato per tentata violenza sessuale e violenza provata ai danni di una minorenne.
A Como è stato arrestato  il 31 enne ex allenatore di calcio accusato di violenza sessuale  nei confronti di due giovani calciatori: i contatti venivano soprattutto via Facebook, con approcci abbastanza espliciti nelle chat in cui tra l’altro l’uomo, concluso il contatto chiedeva di cancellare sempre la cronologia.
Secondo Eurispe- Telefono Azzurro  il 14% dei ragazzi si è imbattuto in contenuti  contesti potenzialmente pericolosi, il 12% dichiara di esserne stato turbato. Pornografia, bullismo, sexting (messaggi  immagini a sfondo sessuale inviati da coetanei), incontri offline con persone conosciute online, contenuti inneggianti anoressia, odio, droghe, suicidio, internet addicction, riguardano una fetta altissima del campione. Dal 2001 la polizia postale ha chiuso 177 siti web con contenuti pedopornografici, l’11 per cento dei minori ha dichiarato di aver avuto contatti con pedofili, o con persone sospette, durante la navigazione in Rete. Il 25 per cento degli utenti on line ha inoltre subito un tentativo di accesso non autorizzato alle proprie informazioni. Su Facebook, pur di avere  più amici possibile, i ragazzi dichiarano di proporsi a sconosciuti. Le ragazze sono le più assidue frequentatrici, alla ricerca di amici sconosciuti.
Quale l’approccio corretto alla questione da parte degli educatori e dei genitori? Innanzitutto non servono atteggiamenti allarmistici che rischiano solo di amplificare la potenzialità mitologica della rete e di Facebook. Occorre parlarne, parlare con gli esperti e soprattutto prendere in seria considerazione la cosiddetta media education che deve diventare una priorità dei percorsi formativi della scuola italiana. Per questo la società Italiana di pediatria ha promosso un manifesto per un uso positivo e sicuro del web, una serie di “proposte concrete” da sottoporre a governanti ed educatori. Tra queste, rendere la banda larga disponibile ovunque, mettere una lavagna interattiva multimediale in ogni classe, integrare i materiali didattici con gli e-book, avvicinare i bambini all’uso del pc fin dalle elementari, promuovere la formazione sulle nuove tecnologie di insegnanti e genitori, favorire le lezioni sul web. Ossia, direzionare la curiosità dei bambini sulle risorse della rete, e distoglierla da quelle inutili, che sono poi anche quelle destrutturanti ed insidiose.
Bisogna organizzare secondo un mio parere un apposito servizi di consulenza gratuita per associazioni e singoli sulla media education e sull’uso corretto di internet, con pedagogisti, psicologi e sociologi che organizzeranno incontri formativi e colloqui singoli.

Maison Des Artistes: premio ai meritevoli della crescita sociale

Nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’, ha luogo il Premio Internazionale Medaglia d’oro ‘Maison des artistes’, cerimonia di Gala pubblica di consegna del prestigioso riconoscimento istituito dall’Associazione ‘Maison des artistes’, a coloro che, nell’anno in corso, si sono distinti in vari settori culturali, artistici, scientifici e nell’impegno sociale e che hanno contribuito alla crescita della società. Alla presenza di autorevoli esponenti istituzionali si svolgerà la premiazione, con il contributo di Fondazione Roma Arte Musei, con il patrocinio di Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, Biblioteche di Roma,con  ingresso gratuito, alternata da momenti musicali di qualità.
In questo 2012 i premiati dal Presidente di ‘Maison des artistes’ Ing. Vittorio Barbagiovanni sono: la conduttrice TV Eleonora Daniele, Federico Ferrandina Chitarrista Concertista, Film Maker Produzioni Cinematografiche, Prof. Fabrizio Maria Frattaroli Docente Chirurgia Generale Univ. ‘La Sapienza’, mons. Renzo Giuliano Rettore della Basilica S. Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma – Chiesa di Stato, Prof. Daniele Gui Direttore Divisione Chirurgica d’Urgenza Policlinico A. Gemelli e Docente Emergenze Clinico Chirurgiche Univ. Cattolica S. Cuore Roma, Prof. Roberto Lala Presidente Ordine dei Medici Roma e provincia, il regista Carlo Lizzani, il Prof. Mario D’Onofrio Docente di Storia dell’Arte medievale, l’Avv. Francesco Miraglia per impegno sociale, Marcos Madrigal pianista e concertista cubano, l’attore Giorgio Marchesi, il Prof. Corrado Moretti, Direttore reparto pediatria d’urgenza terapia intensiva pediatrica e docente Dipart. Pediatria neuropsichiatria infantile Univ. ‘La Sapienza’, la Prof.ssa Vincenza Palmieri per impegno sociale, il baritono Alessio Quaresima Escobar, il Nuovo Coro Lirico Sinfonico Romano e l’Orchestra Sinfonica di Roma.
 
Diversi i temi che la ‘Maison des artistes’, Associazione no profit di Cultura, Arte, Scienza e Impegno Sociale, rievoca con il Premio Internazionale omonimo, valori ed esigenze della nostra società sottoposte all’attenzione pubblica e mediatica: nel 2012, ad esempio, dalla conduzione televisiva femminile intelligente e costruttiva a favore anche dell’ambiente, della conoscenza del nostro Bel Paese e delle sue tradizioni (E. Daniele), alla diffusione della musica di qualità nel mondo (Nuovo Coro Lirico Sinfonico Romano, Orchestra Sinfonica di Roma, M. Madrigal, A. Quaresima Escobar, F. Ferrandina), alla promozione del concertismo proiettato verso nuove leve (New Musical Academy), al merito di produzioni cinematografiche italiane anche all’estero (Film Maker), all’importanza della formazione dei giovani (Prof. Mario D’Onofrio) e delle categorie professionali tra cui a tutela dei medici e pazienti (prof. M. Frattaroli, R. Lala), ai valori insiti nell’Arte e nella Bellezza che unisce tutti quale sorgente di opportunità e progetti validi per vivificare il Brand Italia ed incrementare in un momento così delicato l’economia italiana
(R. Giuliano), all’attenzione sulle attività pro vittime della strada e delle loro famiglie il cui numero ogni anno è più alto di qualunque altro caso cui vengono destinati fondi e sostegno (D. Gui, Presidente Associazione Advanced Trauma Life Support – ATLS Alumni Italia), alla necessità di realizzazione del nuovo reparto di Terapia Intensiva pediatrica e di una unità operativa d’emergenza pediatrica a Roma sempre più forte per il territorio regionale del Lazio nonché unità di misura nel nostro Paese (C. Moretti), per i diritti della persona umana contro il trattamento TSO e gli abusi per la tutela dei bambini sottratti ai genitori (F. Miraglia), contro l’uso degli psicofarmaci (V. Palmieri), a supporto della crisi della Famiglia anche a mezzo TV e media (G. Marchesi), della bellezza e dignità della figura femminile, di uno sviluppo sostenibile per le generazioni future.
 
Motivazioni e premiandi sono presentati da Viviana Normando giornalista e storico dell’arte che si occupa di comunicazione etica in rete e Direttore del Gruppo Editoriale ComunicareITALIA.IT della Fondazione Paolo di Tarso.
Scopo del Premio ‘Maison des artistes’è altresì di contribuire alla diffusione della cultura in tutte le sue articolazioni, di supportare, incoraggiare e accompagnare al successo giovani talenti, di encomiare quanti si sono distinti in attività di impegno sociale.

Il volto sconosciuto della psichiatria

 
Viaggio nel tempo: psichiatria dal 1700 ad oggi
Roma 16 aprile 2012 – Mercoledì 11 aprile alle ore 18.30, a Palazzo Ferrajoli in P.zza Colonna, si è tenuta la cerimonia di apertura della mostra: “Il volto sconosciuto della psichiatria – Passato e presente di errori e orrori”. Silvio De Fanti, vice presidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus, organizzatore dell’evento, ha presentato l’iniziativa e introdotto gli opsiti dell’inaugurazione: il dott. Luigi Oppido, già Direttore dell’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio, il dott. Mauro Scanu, Presidente di Solidaritalia, l’avv. Giulio Berri, Pubblico Ministero Onorario del Tribunale Penale di Roma, e lo psichiatra Giorgio Antonucci che nel 1969 ha lavorato nell’ospedale psichiatrico di Gorizia allora diretto da Franco Basaglia.
L’esposizione, che rientra in una vasta campagna di informazione del CCDU – Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus, fa tappa nelle più importanti città europee. In Italia, lo scorso ottobre, è stata esposta a Torino, e Milano l’ha ospitata per tre anni di seguito, l’ultima volta nel dicembre 2011 a Palazzo Giureconsulti.
Quest’anno la mostra ha una nuova sezione dal titolo “Spunti e riflessioni sul movimento di riforma della psichiatria in Italia”, dedicata alle principali azioni di riforma attuate in Italia a partire dall’esperienza di Franco Basaglia e Giorgio Antonucci.
La mostra è un viaggio nel tempo, dal 1700 a oggi, attraverso le violazioni dei Diritti Umani, i trattamenti invasivi e lesivi della dignità umana di un certo tipo di psichiatria istituzionale, in Italia e nel mondo, con i dibattiti su discusse diagnosi di alcuni disturbi mentali anche nei bambini e il marketing delle case farmaceutiche.
L’itinerario si snoda fra pannelli fotografici e supporti multimediali audio-video con documentari storici e giornalistici che accompagnano il visitatore. L’intento è informare la cittadinanza sulle atrocità commesse in passato e, come servizio alla comunità, contribuire a migliorare la tutela dei Diritti Umani in ambito psichiatrico nel presente e per il futuro, con particolare attenzione verso le fasce deboli della popolazione.
Venerdì 20 aprile dalle ore 16:00 alle ore 18:30, nel contesto della mostra, avrà luogo la conferenza-dibattito: “Trattamento Sanitario Obbligatorio in Psichiatria: necessità terapeutica o violazione del Diritto?”. Si tratta di un confronto sui controversi metodi di contenzione chimica e fisica utilizzati ancora oggi.
Tra i relatori della conferenza-dibattito l’Avvocato Francesco Miraglia penalista, il Dott. Marco Bertali medico psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, dirigente medico presso il Centro di Salute Mentale di Gorizia, Dott. Gioacchino Di Palma Avvocato legale Telefono Viola, Dott.ssa Vincenza Palmieri, Direttore Responsabile Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare. Moderatore: Silvio De Fanti, Vice Presidente del Comitato dei cittadini per i Diritti Umani Onlus.

Scoperta nelle Marche una casa famiglia…tugurio

25/03/2012 – 22.57

Da un comunicato stampa di Antonella Flati della neonata Associazione PSF (Pronto Soccorso Famiglie) apprendiamo di una inchiesta che ha portato l’avv. Miraglia, noto professionista attivo nel segnalare gli scandali di molte case famiglia italiane e di alcuni tribunali minorili (il caso di Anna Stella Camparini, su tutti), a inviare un esposto in procura per sollecitare indagini su una struttura per minori dove, secondo i resoconti fotografici e video, i bambini vivrebbero in locali in condizioni pietose, certamente non rispondenti agli standard qualitativi che un servizio di questo tipo, peraltro molto costoso per gli enti locali (fino a 250 euro al giorno per ciascun bambino ospitato), dovrebbe avere in ogni caso.Antonella Flati, sentita per l’occasione ci riferisce che “fra le tante le denunce e le richieste di aiuto che ci arrivano quotidianamente attraverso Facebook, ci è sembrata particolarmente grave quella proveniente da alcune mamme ospiti di una casa famiglia sita a Montalto Delle Marche” (AP, ndr). La Flati in queste ore ha diffuso un comunicato dove si legge che “La casa famiglia Dina Sergiacomi è una struttura a due piani che ospita al piano inferiore mamme con bambini e al piano superiore bambini allontanati dalla propria famiglia. Dopo esserci documentati sulla struttura, raccogliendo silenziosamente materiale fotografico fornito degli stessi occupanti, testimonianze delle mamme ospiti e di alcuni ex dipendenti della struttura, abbiamo ritenuto necessario rivolgerci all’avvocato Francesco Miraglia di Modena, con il quale abbiamo esaminato tutta la documentazione e ci siamo sentiti in dovere di informare l’autorità giudiziaria competente, affinchè si accertino le gravi condizioni igienico-sanitarie, l’esistenza di bagni in condizioni igieniche abominevoli, di camere con mobilio pericolante, di finestre senza alcuna protezione e prive di serrande, di muffa sui muri a causa di eccessiva umidità”.”E poi”, prosegue la Flati, “c’è il resto, ovvero la mancanza di una stanza per gli operatori del turno di notte, l’assenza di un medico del lavoro che vigili sulla salute psicofisica degli operatori con controlli annuali soprattutto per chi è addetto ai turni notturni, la presenza di minori che devono assumere psicofarmaci senza la presenza di un medico, e molto altro. Di fronte a ciò dobbiamo chiederci quali controlli vengano fatti sugli istituti in cui questi bambini vengono “rinchiusi per il loro bene”.E ancora “regioni e comuni, infatti, compiono un grosso sforzo economico per mantenere i centri per minori e adulti in difficoltà ma non sembra vengano effettuati controlli sulle condizioni igieniche e strutturali di queste aziende. Sarebbe auspicabile una verifica sui bilanci di ogni casa-famiglia, in modo da avere una maggiore trasparenza. Ogni casa famiglia dovrebbe rendere pubbliche le modalità di spesa dei fondi percepiti per cibo, vestiario, trasporti e personale dipendente, ma soprattutto la pubblicazione della tabella degli utili che sono soggetti a tassazione agevolata”.”Inoltre”, aggiunge Antonella Flati, “emerge altresì da materiale fotografico ricevuto che nella casa famiglia in questione è presente una dispensa contenente all’interno prodotti a marchio CEE, cioè alimenti destinati a titolo gratuito a persone non abbienti, pertanto a costo zero, mentre nel capitolato approvato dal comune e dalla A.S.l. locale, l’azienda si impegna a fornire pasti che vengono regolarmente finanziati. Alla luce di queste sconcertanti immmagini, riteniamo che l’opinione pubblica debba sapere come la tutela a favore dei bambini spesso e volentieri viene usata come strumento per alimentare un vero e proprio mercato sulla pelle dei bambini e delle famiglie, riteniamo sia nostro dovere dare la massima diffusione a questo comunicato, con allegate foto e video affinché si faccia concretamente luce sulla conduzione di questa struttura e su quanto denunciato, perché questi bambini strappati agli affetti familiari non debbano nella loro delicata fase evolutiva essere oggetto di privazioni o crescere in ambienti malsani, e siano quantomeno tutelati nella loro intimità e dignità umana.Il comunicato ha fornito anche il link del video girato all’interno della struttura:http://www.youtube.com/watch?v=CigO_myL5qs  

Fonte: Redazione