TRIBUNALE DEI MINORI SENZA CUORE?

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di Criminologia.it

Tolta la bimba a due genitori portatori d’handicap

Genova, il caso della piccola Giulia

TRIBUNALE DEI MINORI SENZA CUORE?

dal nostro inviato F.M

GENOVA 18 Marzo 2008 – Il caso della piccola Giulia a noi richiama alla mente la vicenda di

Serena Cruz, che tanto ha attirato l’opinione pubblica su i problemi d’affido, di genitorialità e di

adottabilità. Giulia, pochi giorni dopo la nascita, è stata allontanata dai suoi genitori naturali, per

presunte condizioni d’abbandono, da parte di un servizio sociale che ha ritenuto impossibile che una

madre con lieve insufficienza mentale ed un padre con presunte patologie psichiatriche, potessero

essere in futuro la sua vera famiglia.

Evidentemente, per il Tribunale dei Minori di Genova, ha avuto poca importanza che questo papà ha

lavorato da 40 anni come artigiano edile, ha contribuito a crescere in un precedente matrimonio due

figlie di 22 e 24 anni allo stesso molto affezionati; poco ha importato, altresì, allo stesso Tribunale,

se la mamma possiede, a ben vedere, infinite risorse e capacità evidenziate dagli stessi servizi sociali

genovesi.

Si stenta a credere che una cosa simile sia potuta accadere in una realtà come quella di Genova, dove

sin dagli anni Settanta, l’integrazione degli handicappati ha avuto e ha come protagonista la

Regione, il Comune, l’Asl, le Associazione dei familiari, Giudici dei tribunali e della Corte

d’Appello.

Nel caso specifico, i provvedimenti del Tribunale per i minorenni di Genova hanno, di fatto, posto

forti interrogativi su quei principi oramai consolidati, sulle capacità genitoriali degli handicappati,

sulla loro capacità di affettività, sulla sessualità, utilizzando consulenze tecniche d’ufficio, di

psicoterapeuti o psichiatri che attraverso diagnosi discutibilissime condannano la piccola Giulia a

non poter conoscere meglio i propri genitori naturali e a farle vivere un’angosciante condizione

psicologica di figlia affidataria nell’attesa d’adottabilità.

Questa decisione deve attirare l’attenzione dell’opinione pubblica. Ci si deve chiedere, tutti, se

davvero gli handicappati hanno diritti, se esiste un’applicazione costante, reale a favore di queste

persone, se vengono attuati adeguati supporti dei vari servizi, affinché anche queste persone possono

vivere una vita come tutti gli altri cittadini, tenendo conto, naturalmente, della situazione difficile cui

agiscono per effetto dell’handicap.

Nel momento in cui si diffonde nell’opinione pubblica continuamente e giustamente una campagna

per i diritti delle coppie di fatto, per dare risposta ai bisogni economici, affettivi, sociali, d’identità e

di rappresentanza di tutti i diversi, la piccola Giulia rappresenta la contraddizione dei nostri Tribunali

e della nostra realtà sociale. Ma qual è il male minore: lasciare alla bimba i suoi genitori naturali o

dargli genitori “artificiali”?

© – Pubblicato in rete 15.3.2008 – Tutti i diritti riservati

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